Proseguono le nostre degustazioni dedicate al Golosario 2022, ma anche al nuovo libro che uscirà in autunno, L’Emozione del Vino, dove saranno celebrate le 2.000 cantine oggetto del riconoscimento dei Top Hundred

Collio Merlot Torriani 2017 di CASTELLO DI SPESSA - Capriva del Friuli (Go)
Grandissima questa cantina che premiammo esattamente dieci anni fa per il Sauvignon del Collio che ci aveva impressionato. In questa tornata invece ad appassionarci più di tutti è stato un rosso, il Collio Merlot Torriani 2017, capace di giganteggiare nella tornata. Al naso è potente, con note di marasca ben definite, in bocca è pieno, tannico con una lieve astringenza che però ci parla già di un grande futuro. Il Collio Sauvignon Segrè 2019 conferma i caratteri tipici dei Sauvignon di questa zona che virano sulla nota citrica e di bosso e la spiccata acidità in bocca. Di spicco il Collio Pinot Grigio Joy 2019, che si mostra subito nel suo vestito più tipico color buccia di cipolla, al naso è elegante, con profumi avvolgenti di foglia di tè, una mineralità che rappresenta una ulteriore nota di merito. In bocca l'impatto alcolico è un po' sopra le righe.
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castello-spessa.jpgOffida Pecorino Merlettaie 2019 di AZIENDA VITIVINICOLA CIU CIU - Offida (Ap)
Grande firma nel mondo del vino marchigiano che conosciamo da più di due decenni e che abbiamo avuto modo di premiare in passato (correva l'anno 2014) per un vino da uve montepulciano, il Marche Rosso “Oppidum”. Oggi invece siamo qui a tessere le lodi di un bianco, l'Offida Pecorino Merlettaie 2019 che al naso è una sferzata di eleganza, con essenze floreali, polvere da sparo e note minerali, in bocca piacevole il suo finale quasi ammandorlato. Tra i rossi invece chapeau per l'Offida Rosso 2012 “Esperanto" con il suo naso evoluto, importante, che spazia tra cioccolato e caramello e in bocca marca una speziatura che vorremmo assaggiare con una grande cacciagione.
Per acquisti: Show Room Ciù Ciù - Piazza del Popolo, 20 - Offida - tel. 0736 618024
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ciu-ciu.jpgTerre Siciliane Frappato Rina Russa 2019 di SANTA TRESA - Vittoria (Rg)
Un assaggio entusiasmante per questa cantina nata dallo spirito imprenditoriale e dall'esperienza dei fratelli Stefano e Marina Girelli, viticoltori trentini folgorati dalle potenzialità del Ragusano e, in particolare, da questa azienda acquistata nel 2001 a Vittoria e convertita al biologico seguendo un attento lavoro sulla biodiversità e sulla diversa espressione dei suoli. Vent'anni esatti di lavoro per arrivare a valorizzare al massimo il frappato, che nei loro vini tira fuori tutta la sua personalità. Se infatti dovessimo scegliere l'assaggio che più ci ha convinto dell'intera degustazione, potremmo sottoscrivere il Terre Siciliane Frappato Rina Russa 2019, di colore rubino luminoso, con un naso che dosa in egual misura la nota floreale e fruttata, con la viola da un lato e ciliegia, frutti di bosco e lamponi dall'altro, in bocca croccante, fresco, di grande bevibilità. Stupisce anche la curiosa versione spumante, che si presenta di colore rosa antico (molto bello), con un naso fruttato di grande pulizia, in bocca la giusta acidità e una nota secca a chiudere. Giudizi positivi anche per il Grillo Viognier Rina Ianca 2019, vino dal colore che ricorda gli effluvi verdi, erbacei; al naso e in bocca la decisa stoffa. E ancora per il Cerasuolo di Vittoria 2018, vino dal naso profondo dove viene fuori la nota di pietra e di polvere da sparo e la decisa struttura in bocca.
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santa-tresa.jpgMarche Rosso Il Cuore Altrove 2019 di LUMAVITE - Rapagnano (Fm)
Si conferma una delle nostre cantine di riferimento in territorio marchigiano questa Lumavite che abbiamo avuto modo di premiare lo scorso anno per il Marche Bianco “Biancoluna” 2019 da uve trebbiano, passerina, pecorino e che ci aveva colpito anche per il Marche Rosso Vidacilius 2013 da uve montepulciano, sangiovese, syrah. Questa volta dal cilindro di Giancarlo Testa, che ne ha acquisito la proprietà vent'anni fa, è uscito un Marche Rosso giovane e davvero piacevole che ha chiamato (sarà una citazione del capolavoro di Pupi Avati?) Il Cuore Altrove. Un vino di buon equilibrio, dal colore viola intenso, quasi fisico, e dai profumi di frutta ingentiliti da una curiosa nota di rabarbaro.
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lumavite.jpgVenezia Giulia Bianco “Confini” 2016 di LIS NERIS - San Lorenzo Isontino (Go)
Abbiamo sempre avuto la massima considerazione per questa cantina che premiammo nel 2004 con il suo Friuli Isonzo Pinot Grigio “Gris” 2002. Nei giorni scorsi, l’occasione di un ripasso che, ve lo diciamo subito, ci ha emozionati. Imponente subito il Friuli Isonzo Lis Neris Gris 2018, giallo tendente all’oro, che al naso aveva una soave pulizia di fiori misti a note citrine. In bocca un sorso equilibrato fresco pieno, elegante con un nota minerale assai marcata. Gradevole il finale amarognolo su un’acidità ficcante per un pinot grigio da applausi a scena aperta. Il Friuli Isonzo Jurosa 2017 era uno chardonnay inconfondibile con i suoi sentori di banana, ma peccava di poco equilibrio fra acidità e alcolicità. Più interessante, dell’annata 2017, il Friuli Isonzo La Vila, un Friulano potente, molto floreale, con l’aroma del frutto della passione che non ti aspetti. In bocca senti una stoffa filigranosa piacevole. Sarà elegante, floreale (sambuco) e filologico, il Friuli Isonzo Picol, ovvero il Sauvignon Blanc 2017, che ha una fraschezza debordante. Ed ora eccoci alla complessità del Venezia Giulia Lis 2016 ovvero un taglio di pinot grigio, chardonnay e sauvignon, che si presenta subito molto elegante al naso con note verdi e balsamiche. In bocca comanda il sauvignon e ti ritorna quell’acidità diffusa del precedente, ma poi ne avverti la sapidità in bocca sul finale. Da incoronare, il Venezia Giulia Bianco “Confini” 2016 (pinot grigio, traminer, riesling) dove a comandare è il traminer anche se questa è un’architettura geniale come concezione che porta al velluto puro. Ti avvincono le note di frutta esotica e poi quella scalarità in bocca per cui ti intriga il gioco fra freschezza, sapidità e persistenza aromatica. Un vino pazzesco!
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lis-neris.jpgRibona Riserva Asola 2017 di FONTEZOPPA - Civitanova Marche (Mc)
Dopo averla reclamata è arrivata, questa Ribona davvero eccezionale, di colore oro con note di polpa di mango al naso. Sono sottili le note di idrocarburi, mentre in bocca senti un vino di corpo ma nello stesso tempo fine, equilibrato, setoso, con un spada solida. Grandioso.
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fontezoppa.jpgMoscato d’Asti “Moscata” anfora 2020 di MONGIOIA - Santo Stefano Belbo (Cn)
Questi eclettici produttori di Moscato, i Bianco di Santo Stefano Belbo, mi hanno messo di fronte a due Moscato d’Asti: il Moscata del 2020 svolto in anfora e l’Astraslis 2017. Due mondi diversi, dove ti sorprendi per l’evoluzione che riesce ad avere questo vino. Nel 2020 senti il glicine, il cedro candito, ma soprattutto quella pienezza in bocca (davvero ammirevole) mista a freschezza che ti fa capire perché un 2017 sarà una sorpresa. E difatti questo è un vino dove il glicine lascia il posto alla salvia intensa, alle speziature; in bocca è cremoso, ma ti avvolge un che di liquirizia dolce che permane sul finale. Lo assaggi e lo riassaggi, sapendo che vorresti abbinarlo a qualcosa di speciale. Qualcosa di complesso come è questo vino: sarde in saor signori! (Chiederemo conferma al mio amico chioggiotto Federico Menetto, che a Pasqua ha festeggiato con il 2018).
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mongioia.jpgBrut metodo classico 2015 di DAMILANO - Barolo (Cn)
Non sapevamo che la Cantina Damilano celebre per il Barolo, facesse un brut così buono. L’occasione è stato il Delivery di Massimo Camia, che ha portato in dotazione questa bottiglie per l’aperitivo. Frutto di uve pinot nero e chardonnay colpisce al naso per una fragranza fruttata che poi ritrovi in bocca fino al retrogusto. Ma in bocca lo senti anche ricco, vivo con le sue bollicine fini; ne avverti anche note minerali in un finale secco. Molto buono.
Per acquisti: sito (link) e i due Wine Shop a Barolo e a La Morra
damilano.jpgSicilia Noto Rosso Doppiozeta 2017 di ZISOLA - Noto (Sr)
Due i vini dell’avventura del Marchese Mazzei in Sicilia, a Noto, in località Zisola. Il Rosso Zisola, da uve nero d’Avola che evocano le caramelle ai piccoli frutti. Il colore è rubino brillante, al naso senti la ciliegia e il lampone; in bocca è elegante, profondo con i suoi tannini che trascinano un sorso verso l’amaricante. Il Doppiozeta 2017 è sempre nero d’Avola allevato ad alberello, dove il lampone al naso diventa quasi disidratato tanto è la sua concentrazione. Notevole sorso che a occhi chiusi potrebbe ricordare un vermuth. In bocca senti quel bisticcio fra tannini e acidità, segno di un equilibrio che sta ritrovando la sua piacevole complessità. Molto interessante!
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