Nella cascina ristrutturata ci sono il forno refrattario a legna, la fabbrica del cioccolato, la fabbrica del caffè, il mercato contadino, il ristorante e lo spazio fumoir. Da visitare quanto prima

Nel fine settimana a Piozzo, il paese delle zucche, c'è la sagra dedicata. Ma Piozzo è celebre perché Teo Musso ha dato vita, vari lustri fa, a un birrificio, in piazza, per creare l’epopea di Baladin, dal nome della balera dentro cui ha ambientato la sua birreria.

Ma la sorpresa questa volta è stata superiore alle aspettative, sorprendente, perché Teo, in località Valle di Piozzo ha radunato tutto il suo mondo. Ovvero la fabbrica della Birra, con un gigantesco cubo dove la birra prodotta viene refrigerata con un metodo unico al mondo, da lui brevettato e reso fruibile per tutta la produzione. Qui ci sono anche gli uffici, gioiosi e festosi, e poi il punto da cui è partito per il nuovo progetto: una vecchia cascina (bellissima), che era ormai in disuso, che lui ha ristrutturato in tempi record, praticamente dentro a quello che si presenta come un parco, con tanto di tartufaia. Ma è stata una bottiglia, incastonata nel muro, sulla parte dietro all’edificio, che lo ha folgorato. Una bottiglia messa lì fra i mattoni, forse nel 1800 o anche prima, che è praticamente identica, nella forma, a quella delle sue birre. Quando l’ha vista non ci voleva credere. Ma gli è bastato per mandare un messaggio ai suoi più stretti collaboratori e comunicargli che quello era il suo posto.

Questa cascina è un sogno. C’è un forno refrattario a legna, di dimensioni mai viste, la sala della fabbrica del cioccolato, quella al piano di sopra dove ha avviato il ristorante di Casa Baladin che dal solstizio d’estate fino ad ottobre è ambientata qui. C’è la fabbrica del caffè, e poi c’è il mercato contadino, ogni domenica, perché la gente venga a fare la spesa, acquisti e si faccia da mangiare nel parco coi propri amici. In un banco si prendono carni e salsicce di un produttore agricolo, in un altro gli ortaggi. E poi tutta la birra che si desidera. Sul retro lo spazio fumoir, dove si accende anche la musica. Una volta la settimana viene ospitato un pizzaiolo gourmet (sono arrivati da Simone Padoan a Enzo Piccirillo, il re della pizza fritta).

Ora, questo luogo rappresenta davvero il sogno per chi desidera un rapporto autentico con il gusto contadino. Che è il chiodo fisso di Teo, da sempre, da quando ha studiato per ridare alla birra l’anima contadina, con tutta la filiera di prodotto italiana. C’è poesia, ma anche concretezza in tutto questo. C’è genio e capacità di guardare avanti. Ma nel frattempo ha aperto una realtà a Zanzibar, e un punto Baladin all’aeroporto di Caselle.

Ciò che sostiene tutti questi progetti è l’entusiasmo suo e dei suoi collaboratori, la cura dei dettagli, con le sedie colorate a mano, i divani, i cartelli che ti permettono di vivere tutte le situazioni di questo parco in divenire, che ha debuttato solo da pochi mesi ed è già un successo. (E veniteci, ancora per tutto il mese di ottobre e ci ringrazierete per l'esperienza che farete).

Quando siamo andati via il primo pensiero è stato: quando torneremo la prossima volta? Chi porteremo? Riassaggeremo quel pane, quel cioccolato fantastico, quel nuovo prodotto che presto Teo lancerà con l’ennesima provocazione nel mondo del gusto? E chi in cuor suo aveva già archiviato l’epopea di Teo, se ne faccia una ragione. Qui c’è da imparare. Per esempio come si sviluppa il sogno della giovinezza, in una festa per tutti. Grazie Teo!

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