Cucina di Vittorio Fusari più vini di Maida Mercuri? Risultato, felicità!

Ci son dei locali che attraversano il tempo. Il loro segreto, non cedere alle mode, avere un'identità, sapere conservare la loro anima, nonostante l'alternarsi di figure che vi lavorano. È il caso de Al Pont de ferr (Ripa di Porta Ticinese 55 - tel. 0289406277) di Milano.

Aperto nel dicembre del 1986, nella città che più ha visto e vede aprire e chiudere trattorie e ristoranti, questo locale vive, con la sua personalità, e senza conoscere giorni bui, da oltre trent'anni. La sua forza, la capacità di patronne Maida Mercuri di andare controcorrente, con la sua scelta fatta sin dagli esordi, a favore della qualità, senza se e senza ma, opzione che trovò da subito il sostegno di un grande come Gino Veronelli, che la definì sommelier "elettiv'erettiva", a segnalarne bellezza, talento, intelligenza.

Dagli anni Novanta, l'idea di aprire anche a mezzogiorno, e non più solo alla sera, con l'idea di proporre oltre al vino una grande cucina. Morale, ai Navigli, zona che vive per lo più la notte e si accende soprattutto nei weekend, i fornelli son accesi pranzo e cena, e il servizio avviene sette giorni su sette. Negli ultimi anni, in cucina, grandi cuochi. Oggi c'è Vittorio Fusari, chef dal talento pari all'umiltà, che ha avuto il coraggio di intraprendere questa nuova avventura, con il desiderio di misurarsi con una piazza internazionale come è Milano. Sfida vinta.

Maida è regina della sala, e oggi come ieri, assicura abbinamenti entusiasmanti, pescando dalla magnifica cantina che ha costruito a suon di degustazioni competenti e appassionate. In tavola, alcuni piatti della storia del locale, omaggio agli chef che qui hanno lavorato - uno per tutti, sashimi di filetto di bue foglie di foie gras salsa bernese e prugne di umoboshi, di Matias Perdomo - e "must" del repertorio che ha reso famoso Fusari, a partire dalla sua strepitosa sfogliatina di patate e caviale. Pescando dalla carta sarete felici con spaghettoni Brnedetto Cavalieri colatura di alici calamaretti spillo aglio olio e peperoncino, stragoloso risotto con le lumache di bosco e bottarga di gallina, poi manzo all'olio 2.0 (manzo in olio di cottura lasciato rosso con piccola baguette di mais con acciuga bagnet vert e gioco di olive).

C'è un grande carrello di formaggi. Altrimenti tortino di cioccolato (omaggio a chef Juan Lema, uno degli chef della storia del locale e oggi patron della somma Trattoria Mirta) o ventaglio di agrumi e cioccolato speziato a chiudere. Per il GattiMassobrio questa è Corona e sosta del cuore!

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