Regalatevi una serata a Monselice, in un locale come questo, con una bella carta dei vini e una cucina a prezzi contenuti all’insegna della stagionalità.

Monselice noi lo abbiamo conosciuto come uno dei primi luoghi dei Colli Euganei, per via di un produttore di vino che aveva deciso la strada delle anfore: Alessandro Sgaravatti del castello di Lispida. Poi il Fior d’Arancio di Borin, che ha la cantina quasi di fronte e altre frequentazioni fra i produttori di questa area benedetta (dovete conoscere anche Salvan di Due Carraie). Be’, questa premessa per dire che una serata a Monselice è quanto di più bello ci si può regalare. Ancor più se sei in un locale elegante come questo, La Torre (piazza Mazzini, 14 – tel. 042973752), che ha una bella carta dei vini e ti propone subito il massimo: il rosso di Filò delle Vigne di Baone (Pd).

Con queste premesse, si guarda con simpatia la carta delle vivande, che ha prezzi contenuti e rincorre la stagionalità. Fra gli antipasti c’è infatti la fritattina coi finferli, e l’insalata di porcini, molte materie prime selezionate, poca elaborazione. Fra i primi saranno buonissimi, morbidi e ghiotti gli gnocchi di patate con il ragù, ma da provare è anche la pasta e fagioli, i ravioli ripieni, la crema di patate con Asiago e funghi e gli spaghetti (con astice o vongole). Fra i secondi non abbiate timore di chiedere il baccalà alla vicentina: sarà proprio buono. Quindi fegato alla veneziana, milanesine con verdure fritte, battuta di filetto con burrata oppure carne alla brace o pesce fresco, fra branzino e scampi. Ai dolci, i classici tiramisù e crème caramel, la zuppa inglese e la crema cotta, ma anche il semifreddo al mandorlato di Cologna Veneta che merita. Pane e coperto a 2,50 euro.

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