A Torino un nuovo spazio polifunzionale in Galleria San Federico con negozi, bistrot, ristorante e libreria

“Avete fatto un regalo a Torino!”. Questa la prima sensazione ed esclamazione che m’è uscita spontanea girando i locali del nuovo Fior Food, il format voluto da Coop e aperto in Galleria San Federico a Torino al numero 26 (sempre aperto – tel. 011 511771) dove un tempo c’era il cinema Lux.

Al piano terreno ci sono i negozi, come la macelleria che svetta col bue grasso, ma anche la panetteria col pane fatto rigorosamente con lievito madre e la gastronomia. Due le situazioni bistrot con tavoli un poco ravvicinati. Una è al piano di sopra dove c’è anche uno store di prodotti sfiziosi e biologici e una divertente enoteca cui si accede con una tessera prepagata per degustare a bicchiere ciò che si vuole, e tanto, anzi tutto di quel che c’è. Per gli enofili è uno spasso. Qui c’è anche la libreria (nel giorno della mia visita neppure un volume a mia firma, né ilGolosario, né Gatti Massobrio, sigh) e appunto il secondo bistrot dove si va di taglieri di salumi e formaggi ma anche piatti espressi. E sempre al piano sopra è posizionata la cucina By la Credenza di San Maurizio Canavese con Giovanni Grasso e Igor Macchia e lo chef Gianni Spegis, che di fatto seguirà la cucina dei bistrot e del ristorante con una trentina di coperti che sta di fronte ed è particolarmente raccolto, piacevole. Quello che colpisce, e che è anche il motivo del tutto esaurito, pur avendo aperto solo il 2 di dicembre, sono i prezzi, decisamente abbordabili, sia dei piatti sia dei vini.

E qui si trovano alcune ricette già conosciute alla Credenza ed altre nuove. Ecco allora l’amuse bouche con vitello tonnato e insalata russa, le patate schiacciate al prezzemolo con polpo scottato e wasabi e il mitico uovo cotto a bassa temperatura, con fonduta, mandorle e caviale di tartufo nero. C’erano anche la battuta di fassone con insalata di cavolo e acciughe, la tempura di pesce, l’insalata di puntarelle, faraona farcita ai funghi e frutta secca.

Fra i primi ravioli di ricotta e carciofi su salsa di pane e rosmarino e toma delle viole, oppure maccheroni al pettine crema di topinambur e castagne e pancia di maiale glassata alla soia, agnolotti del plin (primi sui 13 euro).

Al secondo un succulento filetto di bue grasso al forno con salsa al nebbiolo, purè di patate al mascarpone con erba cipollina, biete saltate, accanto ad agnello al forno con carciofi confit e salsa alla menta; la Torinese impanata nei grissini con purè di mascarpone broccoli e carote saltate, quindi baccalà, capunet, guancia brasata fino ai filetti di pesce cotti sulla pietra di Luserna.

Si è chiuso con mousse al cioccolato e lamponi con cuore di crème brulée alla vaniglia e piccola pasticceria. Ma al dessert non manca una selezione di formaggi. Oppure la torta di mele rivistata, la zuppa inglese, il lingotto al gianduja e nocciole caramellate.

Ottima cena: radiosa. A 35 euro un business lunch con 4 portate.

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia