Cagliari sto arrivando! Su Tzilleri ‘e su Doge

Vi prego invidiatemi con tutto il cuore. Sono a Cagliari, in una giornata un po’ ventilata ma con la temperatura sopra i 12 gradi. Sono qui per un tour con gli amici dell’Associazione Città dell’Olio che hanno voluto farmi vivere l’esperienza di Oro Colato, venti giorni a girare 21 ristoranti per Conoscere 11 oli prodotti nell’areale di Cagliari (8 località da Serdiana, Dolianova a Ussaramanna)

 

L’iniziativa è della Camera di Commercio di Cagliari che si avvale dell’ottimo Centro Servizi Promozionali per le Imprese. E poi appena seduto ti fanno immergere nei territori degli oli con un visore 3D che in pochi minuti ti trasmette quello che io chiamo il Mal di Sardegna (che è nostalgia pura come il Mal d’Africa).
Chi ci accompagna, Giuseppina Scorrano, ci racconta che a Cagliari sono molto legati alla propria città, orgogliosi di ciò che hanno conservato. Ed è bellissimo anche alla sera girare per le vie di quella che è diventata una vera e proprio metà turistica. Ancor più con la presenza dei ristoranti che vi andremo a raccontare o di questo Hotel Regina Margherita dove ho trovato una delle colazioni più complete e ghiotte dell’anno.

La nostra meta è dunque l’Osteria del Doge di Claudio Ara, che si definisce “archeocuoco”. Dal suo locale sito nell’antico quartiere Castello vedi la città dall’alto, con le sue chiese e le case antiche. Siamo appena sopra la fortificazione della città. Ora, questo locale è un abbraccio caldo e sincero con la cucina locale più autentica.

 

Due sale, su due piani, e intorno ninnoli e bottiglie di vino che denotano conoscenza profonda. L’ambiente è informale, da osteria, comprese le luci che invogliano alla confidenza e a bere.

 

Ma che dire di quell’insalata di carciofo spinoso crudo condito con la bottarga e il pecorino? In tavola ci sono il pane carasao e le olive condite.



Ma prima di scegliere nel menu merita leggere l’incipit di Claudio:

“Cercherò di mettere insieme la grande fatica della gente comune, con il fascino straordinario che mi regala l’attaccamento della società alle proprie tradizioni, in cui i caratteri distintivi rispetto ai cibi erano unicamente genuinità e profumi, il desiderio di poter assaporare quegli stessi alimenti, scoprire la loro origine realizzando attraverso il senso del gusto il recupero dell’identità e dei mille volti di queste terre da cui arrivano sempre ed in ogni stagione grandi sorprese"Arriva poi l’antica burrida cagliaritana preparata con un leggero scapece sul povero pesce galluccio (squisita)

 

ma il regalo di Claudio saranno i pani indorau, ovvero delle fette di pane raffermo ammollate nel latte, tinte nell'uovo e fritte (eccezionali).
Fra gli antipasti non mancano la trippa cagliaritana, i pisci a collettu e la pula. Nel menu c’è poi una carta di zuppe del giorno e per noi ecco quella di arselle con la fregola

 

ma c’è anche Su Filindreu e la minestr’e Cocciula con lo zafferano di San Gavino.
Fra i primi imperdibili saranno i maccaronis de Busa, i culurgionis al sugo di pomodoro e altre sette proposte.
Fra i secondi c’e da sbizzarrirsi con l’agnello sardo in salsa bianca, la pecora o il coniglio a Succhittu, fino al pescato del giorno del nostro assaggio e all’aragosta bosana.
Si chiude con la seadas al miele di corbezzolo, il tiramisù della vecchia trattoria o l’ottimo timballo al latte

 

oltre ai formaggi (Casizolu di Santulussurgiu in pole position) giustamente inseriti nella carta dei dessert.

Che dire? Abbiamo vissuto un profondo momento culturale, dove i piatti hanno raccontato quella semplicità e schiettezza che Claudio ricerca da sempre, con 40 anni di onorato servizio. E il Doge che c’entra? Solo questione di rispetto, nel mantenere anche scaramanticamente, il vecchio nome del locale. Poi talvolta fa capolino il baccalà con la polenta, ma questa è già un’altra storia che riguarda Claudio Ara uomo di mondo.

Osteria Su Tzilleri 'e su Doge
Via Santa Croce, 17
Cagliari
tel. 070 756 7837
www.claudioara.com

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