La Notizia

La scure della Brexit si abbatte sul made in Italy: a rischio un giro d’affari di circa un miliardo di euro secondo gli studi di Vinitaly Wine Monitor e Nomisma. Anche se in realtà, avverte Nomisma, i prodotti made in Italy sono di difficile sostituzione quindi gli inglesi difficilmente smetteranno di comprare italiano da un giorno all’altro. Ma è un problema anche per le denominazioni - per cui viene meno la tutela Ue - che corrono a registrarsi: in prima linea Prosecco e Parmigiano che si è anche tutelato contro Parmesan. @ La Brexit si fa più minacciosa nelle parole del miliardario inglese e fondatore della catena di pub Wetherspoon Tim Martin che chiede un’uscita senza accordo e spinge per lo stop a vini e birre europee (allora che si beva i vini inglesi). @ Situazione capovolta in Giappone dove il primo febbraio entra in vigore l’accordo per il libero scambio con l’Ue con la conseguente abolizione dei dazi. Via libera al made in Italy, a partire da food e vino, che già godono di importante nomea a Tokyo e dintorni. @  Le nuove norme sull’etichettatura d’origine rischiano di cadere sotto la scure della Ue, per più motivi: il via libera della Commissione Ue deve ancora essere dato e difficilmente arriverà prima delle elezioni europee a maggio; il regolamento 777/2018 entrerà in vigore nel 2020 e rischia di far piazza pulita di tutte le norme dei singoli stati se non adeguatamente armonizzate. Lo spiega su Libero Attilio Barbieri. @ E’ polemica sulla guida Michelin in Francia che ha tolto le tre stelle a tre grandi nomi della ristorazione d’Oltralpe: il parigino Astrance di Pascal Barbot, La Maison des Bois a Manigod e soprattutto l’Auberge de l’Ill, che deteneva il riconoscimento da mezzo secolo. Lo spiega su Libero Tommaso Farina.  @ “Sorbillo, anche la bomba è l’anima del commercio” è il titolo del provocatorio articolo di Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano dedicato alla strategia di comunicazione messa in atto dal pizzaiolo campano dopo l’intimidazione della Camorra. “Il pizzaiolo napoletano - scrive - dopo l’attentato al locale ha cavalcato l’onda” e cita l’incontro con Salvini in aeroporto, uno con giacca da pizzaiolo e l’altro da poliziotto. 

Generazione Amarone, giovani e agricoltura

La Valpolicella saluta la “generazione Amarone”. Nella zona vinicola del Veronese, negli ultimi 6 anni le aziende Under 40 sono aumentate del 91% e quelle over 60 sono diminuite del 27%. Un ricambio impetuoso, guidato da giovani audaci e ispirati come nel caso di Noemi Pizzighella, da tre anni al timone della cantina Le Guaite di Noemi, che sarà tra i protagonisti di Anteprima Amarone in programma dal 2 al 4 febbraio al Palazzo della Gran Guardia a Verona. Luciano Ferraro sul Corriere della Sera di sabato. @ Ma oltre al vino, i giovani riscoprono anche la terra. Stando ai numeri di “Giovani Impresa Coldiretti” sono oltre 70mila gli Under 35 interessati a un futuro nell’agricoltura, con 56mila imprese guidate da giovani in tutta Italia. Ma resta il nodo dei fondi UE: per la Corte dei Conti l’utilizzo dei fondi europei per il sostegno al ricambio generazionale in agricoltura e l’imprenditorialità giovanile “E’ ancora insoddisfacente. E gli effetti restano incerti”. (Corriere della Sera di sabato) @ Sull’onda di questa tendenza, l’Assemblea dì Coldiretti Giovani Impresa che a Roma ha eletto alla presidenza Veronica Barbati, è stata anche l’occasione per premiare le imprese più innovative, scelte tra le 560.000 aziende agricole italiane guidate da Under 35. Tra i premiati Gloria Merli, che ha avviato un allevamento di alpaca di cui utilizza la lana per produrre tessuti anallergici, Claudio Natile, che ha puntato tutto sulla canapa e Emanuele Nobile, il “grande fratello dei pascoli” che controlla a distanza le sue mucche. (La Repubblica) @ Ma non è tutt’oro quello che luccica. Nonostante l’avanzata dei giovani in agricoltura, sono ancora molte le Regioni, Sicilia in testa, che rifiutano a un esercito di Under 35 gli aiuti per aprire un’attività agricola. Eppure l’Unione Europea finanzia i piani di sviluppo rurale. Che non vengono utilizzati. L’affondo di Attilio Barbieri su Libero. @ Tutti pazzi per il bisonte. Protagonista di film western e saghe dei pellerossa, la sua carne torna sulle tavole degli italiani, anche grazie alle sue notevoli proprietà benefiche. A produrla è Massimiliano Gatti, il primo allevatore italiano autorizzato a commercializzarne la carne. Per ora possiede 14 capi, ma conta di raddoppiare presto il numero.

Il giorno delle abbuffate, dieta del cavolo

Un giorno di abbuffate per far funzionare la dieta: è il sistema del Cheat Day non una moda ma un modo per riattivare il metabolismo: un giorno di rottura sarebbe utilie a ristabilire i livelli di leptina (ormone che accelera il metabolismo). (Libero) @ Il cavolo per prevenire i tumori: su QN si parla dei benefici delle crucifere nella prevenzione di diverse forme di tumori. Attenzione però a non abusarne perché riducono la biodisponibilità e l’assorbimento di iodio. @ Debutta a Verona “Sapori da ascoltare”, catering etnico formato da donne straniere che prevede sedici assunzioni. Sarà realizzato in collaborazione con Le Fate onlus che si occupa di inclusione. @ Vegea la start up italiana che produce tessuti partendo dagli scarti di lavorazione dell’uva si aggiudica la finale italiana di Chivas Venture che offre un milione di dollari per chi fa business virtuoso.

L'Assaggio

All’agriturismo Iride (via Chiabotto, 1 • tel. 0173794122) di Roddino (CN). Immerso nel verde delle colline, un ristorante con un’ampia terrazza affacciata sulle Langhe e un interno rustico e piacevole, dove gustare i piatti semplici della tradizione: dalla carne cruda con spuma di Roccaverano e porri fritti al topinambur con uovo poché con crema di Bra duro e nocciole; dagli agnolotti ripieni di mortadella al fritto misto alla piemontese. Su ilGolosario.it la sosta di Giuliana Bersano.

Il Vino

L’ Umbria Bianco Arnèto 2015 di Tenuta Bellafonte (tel. 0742 710019) di Bevagna (PG). Un vino dal colore giallo oro, strepitoso, prodotto in 11.500, con lunghe macerazioni sulle bucce e affinamento in botti di legno grandi. Al naso senti subito una macedonia di frutti esotici e spicca il frutto della passione. Poi il sorso vellutato, di stoffa forte (come il carattere degli umbri) e infine una piacevole acidità che sostiene tutta la complessità di questo vino, la sua longevità e anche la persistenza gustativa. E' stato il miglior assaggio di questo primo mese dell'anno.