La notizia
Archiviate le quote latte, dall’Unione Europea arrivano anche le quote vino. L’ultimo provvedimento preso da Bruxelles impedisce ai produttori di vino di creare nuovi vigneti, imponendo di munirsi di autorizzazione per poter piantare nuove barbatelle nei terreni vergini. A livello europeo infatti, il regolamento prevede che ogni anno i Paesi membri possano concedere ai viticoltori terreni per una superficie che non superi l’1% di quella esistente e a questo, in Italia, va ad aggiungersi il meccanismo adottato dal Ministero delle Politiche Agricole per cui in sostanza “Più chiedi e più ti sarà dato”. Il risultato? Se da un lato si evita che la produzione dei vini di successo subisca un boom inflazionandone il prezzo, dall’altro questa iniziativa sembra premiare i furbetti che “hanno sparato alto sapendo che avrebbero ottenuto il disco verde soltanto per una parte delle richieste”. “L’assegnazione pro-rata dimostra di non funzionare e alimenta le speculazioni - ha confermato il responsabile vino di Coldiretti, Domenico Bosco - Ma per noi non è una novità. Già lo scorso autunno avevamo fatto presente che il decreto avrebbe presentato dei rischi”. (Libero) @ E in tema di vino, fanno pensare anche i dati relativi alla vendita online delle bottiglie, che in Italia resta ferma allo 0,2%. Una percentuale dieci volte inferiore alla media di altri Paesi europei come la Germania (+2,3%), la Francia (+5,8%) e il Regno Unito (6,8%). Tra le cause principali di questo stallo, secondo l’imprenditrice Alessandra Bodda ci sarebbero i prezzi ancora troppo elevati. (Libero) @ “550mila ettolitri di vino in arrivo dalla Castiglia e dalla Mancia che rovinano i nostri viticoltori”. E’ l’allarme lanciato vigneron della Linguadoca e del Roussillon, uniti contro l’import del vino spagnolo. E mentre la Confederation des cooperative vinicoles de France accusa gli spagnoli di non avere logica economica, gli spagnoli rispondono dando la colpa agli imbottigliatori francesi, che sempre più spesso acquistano il loro vino per poi "francesizzarlo" nelle loro bottiglie, con belle etichette e mirate campagne di marketing. (Italia Oggi) @ Una busta esplosiva indirizzata a un dipendente dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma è stata intercettata al centro di corrispondenza dell’ufficio, che ha subito dato l’allarme. Il pacco è stato fatto brillare dagli artificieri, ma mentre sono ancora in corso gli accertamenti per individuare i responsabili dell’accaduto, gli inquirenti valutano la pista degli anarco-insurrezionalisti, insorti recentemente contro l’Efsa per le sue aperture sugli Ogm. “Un atto intimidatorio che richiede una pronta azione” è stato il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin. (La Stampa e Il Corriere della Sera) @ La percentuale più alta di antibiotici è concentrata nel miele. Lo rivela un rapporto pubblicato dall’Efsa e ripreso dalla Federazione Nazionale dei Veterinari per lanciare l’allarme: ”Dare antimicrobici alle api significa consentire a uno dei batteri più pericolosi per l’alveare di sviluppare una resistenza contro la quale nessun farmaco sarà in grado di combattere. (…) Bisogna rivedere il consumo generale degli antimicrobici e farne un uso parsimonioso in ogni settore”. (Italia Oggi)