La Notizia

Vini che valgono come un tesoro. Sono i “fine wines”, bottiglie che arrivano a costare quasi un milione di euro e che sono sempre più ambìte dai collezionisti di tutto il mondo. Negli ultimi 10 anni queste etichette hanno aumentato il loro valore del +150%; a dominare il settore è la Francia, da cui provengono due terzi dei 100 vini più preziosi del mondo, seguita dall’Italia con etichette di Piemonte e Toscana. I maggiori fondi finanziari specializzati operano invece dalla Gran Bretagna e dagli Usa: sono loro, infatti, a determinare andamenti di mercato e quotazioni. L’inchiesta di Piera Anna Franini sul Giornale di oggi. @ Si parla di vino anche su Libero di domenica, che affronta il tema dei rincari energetici, legati prima alle tensioni con la Russia e ora alla guerra, che stanno facendo lievitare a dismisura i costi di produzione nel settore vitivinicolo: dal vetro ai tappi; dai prodotti utilizzati in campagna ai costi di gestione. E ad essere colpiti in particolar modo sono gli spumanti: mantenere i prodotti in idonei ambienti refrigerati richiede investimenti notevoli e oggi, senza contromisure da parte di Governo e Ue, il rischio è di un conto energetico fuori controllo. @ Una tempesta perfetta che si è addensata non solo sul vino ma anche su agricoltori, artigiani, industriali e famiglie e che in Veneto ha spinto almeno 800 coltivatori, pescatori e allevatori, sostenuti da Coldiretti e dal governatore Luca Zaia, ad affollare il parcheggio di Forte Marghera invocando un “Piano Marshall” per l’agricoltura, perché le bollette sono arrivate al 120% e i mangimi al 40%. E non è passato inosservato neppure il messaggio lanciato dalla Signora dell’Amarone, Marilisa Allegrini, che sui social ha scritto: “Siamo sicuri che il popolo russo non è d’accordo con l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia non dobbiamo rimanere in silenzio. Molti di noi hanno affari coi russi. Dobbiamo metterci in contatto con loro e chiedere loro di agire contro la decisione criminale presa dal loro Presidente”. (Corriere di Verona) @ Intanto, l’impatto delle sanzioni della Nato verso la Federazione Russa potrebbe rivelarsi il più severo dal secondo Dopoguerra. Anche sul fronte italiano, come ribadito da un numero sempre maggiore di imprese: dalla moda alla metallurgia, passando per turismo e agroalimentare, in ballo ci sono 7,69 miliardi di euro in export e 13,98 miliardi in importazioni. @ Il birrificio Pravda di Leopoli ha riconvertito la sua produzione per creare Molotov. Lo ha annunciato il birrificio, dopo che il Ministero della Difesa ha chiesto alla popolazione civile di fare bottiglie Molotov per lottare contro le forze russe. Il birrificio in precedenza aveva già fatto parlare di sé utilizzando sulle etichette vari personaggi politici tra cui anche Putin, raffigurato nudo sull’etichetta dal nome “Putin Huilo”, che in italiano potrebbe tradursi “Putin testa di c…”. (QN) @ Aumentano i controlli anti-alcol. Dal 2021 sono cresciuti sulle strade i posti di blocco con etilometro. E anche i guidatori con un tasso alcolemico eccessivo: in un anno sono state comminate 42 mila sanzioni. A Genova nel 2021 sono state registrate 974 guide in stato di ebbrezza, il triplo di tre anni fa. E il record in negativo va alla Sardegna, la regione con la percentuale più alta di trasgressori rispetto ai controllati.

Allarme siccità, birra al Ruché e colazioni in hotel

Come se non bastassero la pandemia, i rincari e la guerra, l’agricoltura nel Nord Italia è messa in ginocchio anche dalla siccità. Manca la neve sulle montagne, i fiumi sono in secca e la natura è in affanno, con gli agricoltori costretti ad irrigare i campi già a febbraio. Il capo della protezione civile Fabrizio Curcio: “Bisogna intervenire sull’emergenza acqua”. (La Stampa) @ Di emergenza idrica parla anche il presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio, Francesco Vincenzi, che su QN Lombardia commenta i dati del report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche. “Non siamo soliti lanciare allarmi - spiega - e c’è ancora tempo, anche se sempre meno, per recuperare il deficit idrico. Ma è altrettanto vero che c’è uno stato di siccità conclamata lungo la Penisola, in maniera diversificata, da circa un anno, facendo seguito a un 2020 già arido”. E ad aggravare questa emergenza anche la crescita degli sprechi in tutta la Regione, dove aumentano i consumi domestici e le perdite della rete fanno il resto. @ Si chiama Laccento ed è la prima birra Iga di Ruché. A realizzarla è Morando, storico produttore di Ruché di Castagnole Monferrato che su Repubblica di Torino racconta: “L’accoglienza è stata un successo, ne vendiamo 1.600 al mese e aumenteremo ancora”. @ A Milano, in zona Porta Venezia, nasce invece “Orange Spritz Bar”, la prima spritzeria con 16 tipologie di Spritz che vanno dal Laguna con il curaçao al Pinki con liquore al passion fruit; dal Milano con il cynar al China Mon Amour con il China Martini. Su QN parlano i titolari Filippo Bosio e Marina de Bertoldi, che annunciano l’intenzione di allargarsi anche ad altri quartieri della città. @ Sempre più buona la colazione negli hotel di Torino. E’ una tendenza sempre più diffusa quella di aprire le sale delle colazioni anche agli ospiti che non dormono in hotel, diventando un servizio strategico. Sul Corriere della Sera di Torino ne parla Piera Genta, segnalando alcune location “top” in città: dal Turin Palace Hotel al Carignano del Gran Hotel Sitea; dal Principi di Piemonte all’NH Collection di piazza Carlina. @ Sul Giornale è curiosa la notizia riportata da Anna Muzio, che racconta di un programma in grado di fornire uno spaccato “senza filtri” sul mondo della ristorazione: un “bot” che seglie a caso, ogni mezz’ora, un Paese, una città e un suo ristorante da Google Map, dal quale poi selezione, sempre a caso, quattro fotografie scattate dagli utenti. Lo si può trovare su Twitter, all’indirizzo Random Restaurant. @ Nuovo tour goloso per Roberto Perrone, che sul Giornale di stamane ci porta a Valeggio sul Mincio tra tortellini, specchi d’acqua e antiche tradizioni di primavera.

La guerra del cedro

La richiesta della Dop per una varietà di cedro calabrese finisce in battaglia. Da un lato il Consorzio di tutela del Cedro di Santa Maria del Cedro, dall’altra la Coldiretti Calabria: lo scontro è nato dalla richiesta, da parte del Consorzio, della Denominazione di Origine Protetta per il Cedro di Santa Maria del Cedro, che ha destato non poche perplessità da parte di Coldiretti, convinta di una maggiore spendibilità sul mercato di una Dop meno connotata: quella del “Cedro della Riviera dei Cedri”. Nel frattempo però, il Consorzio di Tutela ha inoltrato al ministero delle Politiche Agricole la domanda di registrazione, depositando un disciplinare con la prima denominazione. E il documento, dopo il parere dei tecnici ministeriali, è finito in Gazzetta Ufficiale. Coldiretti Calabria ha quindi recapitato al ministero le sue osservazioni, scatenando l’ira del Consorzio. (Chi la spunterà?!)

Animalia

Si torna a parlare di peste suina sul Corriere della Sera di domenica. Il virus che colpisce gli animali non si trasmette all’essere umano e ora rischia di mettere in ginocchio quasi 3 mila allevamenti piemontesi. “La rete proposta dalla Commissione Ue per contenere la peste suina - spiega il commissario per la gestione dell’emergenza Angelo Ferrari - sarà sicuramente utile. Ma noi abbiamo bisogno di agire subito per evitare che il contagio si allarghi. E questo lo si può fare solo creando una bolla che isoli le zone infette”. @ “Così ho trovato la foca monaca. Nei nostri mari c’è il suo Dna”. A parlare è Elena Valsecchi, ecologa molecolare che ha condotto ricerche a Cambridge e in Australia e che è tornata in Italia sulle tracce di questo mammifero quasi invisibile e fragile per eccellenza. I rilievi effettuati dal suo team hanno dimostrato il passaggio del pinnipede nelle acque dei mari Ionio e Tirreno. (QN)

L'assaggio

L’assaggio di oggi è al ristorante Filippo Oste in Albaretto (via Umberto,12 • tel. 3388871155) di Albaretto della Torre (CN). Quella di Filippo Giaccone è una famiglia che evoca la grande cucina di Langa e ogni sosta nel suo locale è una certezza. Piatto sovrano che vale il viaggio il delizioso coniglio allo spiedo, ma grandi sono anche “L’Insalata di Filippo” (insalata di diverse tipologie, mela, pistacchio, parmigiano e sottofiletto di vitello); quindi i tajarin al ragù di carne o il carrello di vitello alla pietra. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio e Andrea Voltolini.

 

Il vino

L'Alta Langa Brut Metodo Classico 2018 prodotto da Sara Vezza a Monforte d’Alba (CN). Un vino dalla bolla molto fine, raffinata, naso composto con profumi agrumati e gessosi, in bocca buona acidità. Questo e altri assaggi sono raccontati a questo link.

Lutto

Se ne è andato sabato 26 febbraio Guido Biondani, fondatore del Banco Alimentare del Veneto e figura storica del volontariato solidale. Aveva 84 anni.