La Notizia

Lo scenario globale caratterizzato dall’incertezza sta ponendo a serio rischio i settori trainanti del Made in Italy, in particolare l'agroalimentare. È l'allarme lanciato da una recente indagine della CNA, che sottolinea i pericoli legati all'introduzione di nuove barriere doganali, alla contraffazione e alla concorrenza sleale (fenomeno dell'Italian Sounding). Il comparto del Made in Italy conta 324mila imprese e oltre 1,7 milioni di addetti, generando un fatturato di 249,2 miliardi di euro e rappresentando circa il 10% della forza lavoro nazionale. D’altronde, l’Italia vanta un primato mondiale con 891 riconoscimenti tra prodotti DOP, IGP e STG, che contraddistinguono il 23,7% delle produzioni agroalimentari di alta qualità a livello globale. Ma nonostante l’export abbia toccato nel 2024 i 59,8 miliardi di euro, la crescente tendenza al protezionismo, soprattutto negli Stati Uniti, fa temere per la proiezione internazionale del settore, già minacciata dalla contraffazione tollerata. (QN) @ La provincia di Asti si posiziona al quarto posto per crescita economica in Piemonte, registrando un +2,7% di produzione nel terzo trimestre 2025, un risultato trainato dal settore vitivinicolo e dall'export, nonostante i dazi. Come evidenziato dal Presidente del Consorzio Barbera, Vitaliano Maccario, la stabilizzazione è arrivata dopo un iniziale momento di timore, grazie all'apertura di nuovi mercati in Sud America, come Colombia e Brasile, dove le richieste hanno portato un aumento di fatturato vicino al 20%. La vendemmia 2025 è stata inoltre da record. Nonostante l'espansione, che ha visto il settore alimentare crescere del +5%, il clima tra gli imprenditori resta segnato dalla sfiducia per il futuro, con un indice sotto i 100 punti. La crescita dei volumi, infatti, non corrisponde a un pari aumento dei guadagni. (LaStampa) @ È stato presentato a Palermo il progetto "HoneyBees & Vineyard", promosso dalla Fondazione SOStain Sicilia, che mira a unire viticoltura sostenibile e tutela della biodiversità. L'iniziativa coinvolge dieci aziende vitivinicole certificate SOStain, presso le cui vigne sono state installate arnie per l'allevamento dell'ape nera mellifera sicula, una sottospecie autoctona la cui popolazione è stata drasticamente ridotta in passato. Come spiegato dal presidente Alberto Tasca, l'analisi del miele prodotto da questi insetti impollinatori permette di monitorare in modo scientifico lo stato di salute e la qualità ambientale dei territori vitivinicoli. (IlGusto) @ Sarà lo chef Davide Oldani a firmare la tradizionale cena di gala che segue la Prima della Scala il prossimo 7 dicembre. Oldani succede ad Andrea Aprea ed Enrico Bartolini: la sfida culinaria di quest'anno sarà confrontarsi con l'opera russa Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič. I dettagli del menù e l'allestimento a tema, che per tradizione si rifanno all'opera in scena, non sono ancora stati svelati. La cena, che accoglie tra le 450 e le 500 persone, prende il via subito dopo la conclusione dell'opera e ha una durata di circa un'ora e mezza. (IlGusto) @ Ed era il posto del cuore, e nostra sosta Radiosa de IlGolosario, della cantante Ornella Vanoni il ristorante Nuova Arena di Milano. Qui la Vanoni amava improvvisare i suoi brani tra una portata e l’altra @ La startup Bloxy, fondata da un team di ricercatori dell'Università di Bologna e dall'ingegnere ed ex Silicon Valley Enrico Grassilli, ha sviluppato e brevettato un innovativo materiale bio-based e trasparente per il packaging alimentare. L'obiettivo è duplice: ridurre lo spreco di cibo fresco, che ammonta a oltre il 30% a livello globale, e contrastare l'uso di imballaggi multistrato non riciclabili. La pellicola agisce come una barriera attiva contro l'ossigeno e i contaminanti, bloccando quello esterno ed eliminando quello residuo all'interno della confezione, prevenendo così la degradazione da ossidazione e la formazione di batteri e muffe. (IlGusto)

L'Assaggio

È la Clessidra di Terni (via Masaccio, 24/28) da subito per noi meta ideale e trattoria di lusso. Si parte con un amuse bouche di pappa al pomodoro, con la fagiolina del Trasimeno, cotica di maiale e cipolla rossa di Cannara per passare ai primi che vedono protagonisti i ravioletti ripieni di patate all’aglio nero con porcini arrostiti o il Carnaroli, riserva San Massimo con ‘nduja e stracciatella di burrata. Ai secondi ecco brasato di agnello al finocchietto con purea di fave e maialino brado, laccato con Worcestershire sauce e porcini arrostiti. Per finire, il tiramisù con i savoiardi fatti in casa o il dolce alle castagne composto da biscotto e mousse.

Il Vino

È il Cagnulari “Pinta” 2024, prodotto dalla cantina Binza ‘e su Re di Usini (SS). Ha un colore rubino impenetrabile; al naso è profondo, ematico, amaricante, iodato, speziato. In bocca c’è il velluto che trasporta tutta questa felice complessità.