La Notizia

I bevitori moderati vivono più degli astemi. A dirlo il professor R. Curtis Ellison, epidemiologo della Boston University che interviene nel dibattito sulla nocività dell’alcol aperto dalla collega Antonella Viola con una lettera indirizzata al direttore di Avvenire, in cui scrive: “Dagli anni 70 del Novecento, tutti i grandi e rispettati studi di gruppo hanno essenzialmente dimostrato che, rispetto agli astemi, le persone che consumano non più di uno o due drink (specialmente di vino) con i pasti ogni giorno hanno un rischio notevolmente inferiore non solo per il cuore e il diabete, ma anche rispetto alla mortalità totale. in altre parole, i bevitori moderati vivono più a lungo degli astemi”. @ E se è vero - stando a quanto sostenuto dalla dottoressa Viola - che il vino rimpicciolisce il cervello, altrettanto vero è che (ahi ahi!) anche la biologa è scivolata sul vino. E’ bastata l’europarlamentare Paola Ghidoni a spulciare il profilo Facebook della ricercatrice per scoprire che anche lei non disdegna intrattenersi con gli amici brindando allegramente. (Della serie: predicare bene…ndr) (Libero) @ Sul tema è poi interessante anche il commento di Paolo Lagazzi, che sempre su Avvenire sottolinea il valore profondo e spirituale del vino nella cultura occidentale. “In pochi - sostiene - hanno ricordato la natura intrinsecamente sacra, poetica e sapienziale di questa bevanda, la sua energia fondativa, i suoi legami cruciali, spirituali con l’Occidente. Com’è possibile ignorare che il vino non è un intruglio qualunque al pari delle famose bibite gassate, ma una bevanda nobile se usata in modo equilibrato, una realtà enorme sul piano simbolico, un nutrimento a cui hanno attinto profondamente la tradizione grecolatina e quella ebraicocristiana?”. (Avvenire) @ Intanto, l’Unione Europea tira dritto sulle etichette allarmistiche per vino e birra. “Penso che un bicchiere di vino piaccia a tutti, ma ciò di cui si occupa il Cancer plan è il consumo dannoso di alcol” ha detto il portavoce della Commissione Ue Stefan De Keersmaecker, ricordando che Bruxelles punta a “una riduzione del consumo dannoso di alcol di almeno il 10% entro il 2025”. In merito al regolamento irlandese che prevede messaggi allarmistici in etichetta, De Keersmaecker ha poi aggiunto: “L’etichettatura è un tema molto importante e abbiamo già annunciato nella strategia Farm to Cork e nel Cancer Plan che lavoriamo a una revisione delle norme in materia per rendere i consumatori capaci di fare scelte informate su alimenti sostenibili e salutari”. Caustica l’Unione Italiana Vini, che ha fatto sapere: “Nessun chiarimento è giunto sulla proposta dell’Irlanda, che contrasta col principio della libera circolazione delle merci nell’Ue, che la Commissione dovrebbe difendere”. (Italia Oggi) @ No al vino, ma sì alla farina di insetti. E’ la folle dieta dell’Europa, che da un lato vuole limitare il consumo di alcol, ma dall’altro autorizzerà la vendita di farina di grillo e, da domani, anche di larve congelate. (Buon appetito, eh.) @ Sale il livello delle giacenze di vino per il sistema Prosecco e per le doc Puglia e Sicilia. In Veneto, gli stock di Prosecco, Valdobbiadene e Delle Venezie crescono a due cifre rispetto a un anno fa, mentre al Sud restano ferme alla singola cifra. E’ quanto emerso da un report del Ministero dell’Agricoltura, che al 31 dicembre ha registrato giacenze nelle cantine per 64,9 milioni fi ettolitri, + 5% rispetto a un anno fa. (Italia Oggi)

Fieno (non) in cascina, avocado mania e le lacune del turismo nostrano

Tempi duri per scuderie, centri ippici e allevamenti di bovini. I rincari mettono a rischio le attività, con prezzi quasi triplicati per il fieno le cui scorte adesso stanno pure per terminare (La Stampa di Asti). @ Momenti drammatici per l’azienda agricola Demetra di Bergamo, che la scorsa notte è stata devastata da un incendio che ha distrutto il magazzino, il punto vendita e anche un furgone. Il titolare Dario Teani racconta di un clima pesante sia nel quartiere sia nei suoi confronti e avanza l’ipotesi dell’origine dolosa del rogo. (Corriere della Sera di Bergamo) @ Blitz criminale anche nel magazzino di Oppeano di Masi Agricola, da cui sono sparite 9 mila bottiglie dell’Amarone Costasera, il “Classico” di casa annata 2017-2018. La merce sottratta era custodita all’interno di 1500 casse da 6 bottiglie, per un totale di oltre 300 mila euro. “Ma siamo assicurati” spiegano i titolari che ironizzano: “Il nostro Amarone va a ruba!" @ A Milano è “Avocadomania”. Star di nuovi locali monotematici, il super-frutto si trova ormai ovunque e piace perché buono, sano, “instagrammabile” e anche versatile. Lo si trova nei poke, nei tramezzini, negli hamburger, nel sushi e perfino nei dolci, abbinato al salmone o in versione tex-mex. Se ne parla su ViviMilano, con l’approfondimento di Valerio Massimo Visintin che presenta sua maestà l’avocado in 50 diverse varianti. @ Un tesoretto da 137 milioni di euro da investire quest’anno nella ricerca sul cancro. E’ quello raccolto dalla Fondazione Airc e di cui parla sul Corriere della Sera il direttore scientifico Federico Caligaris Cappio definendola “Una cifra clamorosa se paragonata agli investimenti della ricerca pubblica in Italia”. “Lo scopo è trovare nuove cure per il cancro - spiega - grazie alla ricerca, con una road map che abbiamo disegnato per il futuro e che ci vedrà finanziare 741 progetti di ricerca, 93 borse di studio, 22 progetti speciali (in particolare per lo studio delle metastasi), con sostegni anche per l’attività dell’Ifom, l’Istituto di oncologia molecolare”. @ Su Avvenire di oggi Paolo Massobrio stigmatizza le lacune del turismo italiano, che nel 2022 ha registrato numeri da record. "Nonostante questo - scrive Massobrio - Non bisogna sedersi sugli allori e occorre prevedere una seria programmazione per il futuro, soprattutto notando alcune pecche diffuse un po’ ovunque (…) E’ necessario salvare e ritrovare il senso dell’accoglienza, che sembra essersi perso, perché il pressappochismo non fa onore al nostro Paese e rischia di minare il futuro del settore”. L’articolo completo a questo link

 

L'assaggio

Al Ristorante La Cascata (via Vittorio Emanuele, 42 • tel. 0341 980212) di Introbio (LC). Dalla famiglia Magni, una cucina che valorizza i formaggi della Valsassina, così come le erbe selvatiche, i funghi, le castagne e il pesce del vicino Lario. Da non perdere il taragnino con fonduta al taleggio; i ravioli ripieni di cervo conditi con il suo intingolo di cottura; i pizzoccheri o il salmeggino alpino in agrodolce di carote, zucchine e cipolle. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.