La Notizia

Bonus per i ristoratori? Il ministro Bellanova propone un fondo ad hoc per erogare circa 5 mila euro a esercizio. “Una misura immediata che inietti liquidità” spiega il ministro (ma finora l’ipotesi resta nel campo delle buone intenzioni). @ In Italia ha debuttato (il 25 giugno) il primo prodotto Chi è il padrone?! Un progetto nato in Francia e oggi diffuso in Italia che si basa su un principio semplice: sono i consumatori a decidere le caratteristiche degli alimenti, dal prezzo all’origine delle materie prime, tramite una consultazione on line e un confronto con i produttori. Come sta andando? Al questionario sulla pasta hanno risposto 3.558 persone in Italia, mentre i soci della communiti che fa capo alla Marca del consumatore conta 200 soci. (Insomma, non proprio un movimento di popolo) (Sette del Corriere della Sera) @ In Piemonte è tempo di panettoni. Oggi nei settori produttivi della regione come da tradizione inizia la produzione per le prossime festività natalizie. Lo spiega Alberto Balocco sul Corriere della Sera di Torino. 

Chi cammina vive (e pensa) di più

Camminare fa bene alla salute. Se lo si fa a passo svelto, poi, i vantaggi si moltiplicano. Secondo uno studio del Leicester Biomedical Research Center, i camminatori più veloci vivono in media 15 anni di più rispetto a chi va piano. (Libero) @ Questo però non è l’unico beneficio della camminata: con il Corriere della Sera da domani sarà distribuito il libro del neuroscienziato O’Mara “Camminare può cambiare la vita” che oltre a mettere in evidenza gli influssi positivi sulla saluta, sottolinea quelli sul pensiero: “Mentre camminiamo - spiega - attiviamo aree del cervello fondamentali che permettono la connessione di idee”. Insomma, camminando si diventa più creativi e c’è anche un ritmo giusto per favorire questo fenomeno, che non deve essere nè troppo veloce nè troppo lento (e questo ritmo medio quanti anni di vita ci farà guadagnare?)

Furti di arnie e il cioccolato equo (e sostenibile)

Le arnie vanno a ruba. Non uno scherzo, ma un business criminale che nell’ultimo anno è costato al comparto circa due milioni di euro. Ogni “cassetta” vale infatti 250 euro e ogni furto ne frutta almeno 15 mila. L’allarme degli apicoltori: “E’ un danno economico ma anche ambientale” (Il Venerdì di Repubblica) @ Autosufficienza economica, pacifismo, rispetto reciproco. Sono i valori “alternativi” condivisi dalla Comunità di pace di San José De Apartadò, formata dai contadini colombiani che dal 1997 si oppongono alla spirale di violenza dei gruppi in lotta per il controllo del narcotraffico coltivando collettivamente i prodotti alimentari di base e 160 ettari di cacao biologico che all’estero viene venduto attraverso il commercio equo e solidale: un sistema di certificazione Fairtrade che riduce le ingiustizie degli scambi internazionali, garantendo ai contadini dei Paesi in via di sviluppo il giusto prezzo per una produzione sostenibile. La loro storia è raccontata sul Venerdì di Repubblica da Antonella Barina. @ Da leggere è poi il ritratto di Pellegrino Artusi firmato da Alberto Capatti, lo storico della cucina che sul Giornale svela successi e segreti del grande scrittore-gastronomo nato 200 anni fa, “Scapolo sovranista che unì l’Italia a tavola”. Sulla stessa pagina anche Camillo Langone traccia un identikit del gastronomo definendo la sua Italia di 200 anni fa estremamente lontana dalla nostra. Per Langone infatti, Artusi risulta classista, irrispettoso delle minoranze alimentari, di vegani, allergici, intolleranti vari. “Avvezzatevi a mangiare d’ogni cosa - scriveva - se non volete divenire incresciosi alla famiglia. Chi fa delle esclusioni parecchie offende gli altri e il capo di casa”

Il pensiero

Quello di oggi è affidato a “Carlin” Petrini, che su Repubblica accende i riflettori sulla situazione sempre più grave che interessa il consumo di suolo. “Nel 2019 - spiega - abbiamo perso quasi 60 chilometri quadrati di territorio nazionale, al ritmo di due metri quadrati al secondo. (…) Proposte di legge per frenare il consumo del suolo si susseguono dal 2011, ma puntualmente si arenano in uno dei due rami del Parlamento. Nel mentre, il tempo passa e a cadenza fissa assistiamo a nubifragi e disastri di cui il terreno depauperato è complice e che mettono in serio pericolo non solo la vita dei cittadini, ma anche la salute e il futuro dei nostri figli”. Invocando quindi l’approvazione di una legge nazionale sul contenimento del consumo del suolo, Petrini ricorda che: “La ripartenza a cui tutti aneliamo si trova nella difesa del suolo inteso come bene comune, nella ricostruzione di sostanza organica, in un nuovo modello di agricoltura e di economia che non si basi più sull’estrazione, ma sulla contribuzione”. 

Rubriche

Proseguono i tour golosi di Roberto Perrone, che questa settimana sul Giornale accompagna in un fuoriporta nel Levante ligure, dal parco naturale di Portofino alle colline di Rapallo tra mare, pesto e fumetti d’autore. @ Su Sette Luciano Ferraro dedica la rubrica DiVini al Dom Pérignon Vintage 2008 prodotto da Vincent Chaperon, mentre sulla stessa pagina Marco Cremonesi celebra il vermouth “profumato e stuzzicante” prodotto da Toso col marchio Gamondi. @ Sul Biellese Arnaldo Cartotto racconta invece il primo evento organizzato dopo il lockdown dal Club Papillon di Biella, tra arte, impresa e territorio. Dalle guide di Paolo Massobrio segnala poi il ristorante Berta di Pertusio (Torino) e l’azienda agricola Quendoz Elio di Jovencan (Aosta). 

L'assaggio

Al ristorante L’Agave (loc. Chiama, 1 • tel. 328 8626222) di Framura (SP). Davanti a un panorama emozionante, una cucina (e una cantina) che mettono nel piatto e nel bicchiere il meglio dei sapori e dei profumi liguri. Da non perdere: polpo, maionese alla senape e cetriolo; cundijun; strozzapreti alle olive, gamberi e prescinseua; fritto dell’Agave e cappello del prete e scalogna. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il vino

Il Liguria di Levante Bianco Campo Grande 2019 de I Cerri (tel. 348 5102780) di Carro (SP). Nato da rigorosa selezione clonale di vecchi ceppi di albarola, alcuni di essi ancora sul piede franco. Realizzato con criomacerazione per 60 ore e vinificazione a temperatura controllata in tini di acciaio con sosta di 2 mesi sulle fecce fini, nel bicchiere ha colore giallo oro, naso elegante con profumi di fiori, e in particolare di glicine e biancospino, note di erbe aromatiche con sentori di salvia e timo, e macchia mediterranea, sorso di buona struttura, con sapidità e finale lungo.