La Notizia

Chiude anche il St. Hubertus di San Cassiano. Dopo l’annuncio di alcune settimane fa della chiusura del ristorante Noma di Copenhagen, anche l’Italia perde una delle sue cucine più quotate: il ristorante di Norbert Niederkofler si fermerà il prossimo 24 marzo per le tradizionali vacanze primaverili, ma questa volta senza ritorno, almeno per lo chef. I titolari dell’albergo Rosa Alpina, che ospita il locale, hanno infatti annunciato un riassetto generale della struttura dopo l’ingresso nella compagine proprietaria del gruppo Aman. (La Stampa) @ Intanto, anche Filippo La Mantia ha annunciato una sospensione temporanea (?) del servizio al Mercato Centrale di Milano. “La brigata completa era di 15 persone, ora siamo 7 - ha spiegato il cuoco - non voglio arrivare a fine servizio con l’affanno. Ripenserò il format”. (Repubblica) @ Si torna a parlare del Carnevale di Ivrea, questa volta in termini di spreco alimentare generato dalla celebre battaglia delle arance che ogni anno attira nella città piemontese migliaia di visitatori. Uno spreco che in realtà spreco non è, spiegano gli organizzatori, in quanto i 10 mila quintali di arance utilizzate sarebbero agrumi non adatti al consumo inviati dalla Calabria e dalla Sicilia, che al termine dei festeggiamenti vengono utilizzati per produrre fertilizzante destinato all’agricoltura, ma anche energie rinnovabili e biometano. (Corriere della Sera di Torino) @ E a proposito di sostenibilità, è interessante il progetto di Eni che a Marghera ha dato avvio alla produzione di un nuovo diesel ottenuto dall’olio delle friggitrici, già disponibile in 5 distributori a Padova, Mestre, Villorba, Zevio e Cassola. (Corriere di Verona) @ Italia a tutta birra. A pochi giorni dalla decisione del Governo di sostenere il settore riducendo le accise sulla produzione, la filiera festeggia con numeri in continua crescita: le aziende produttrici di birra artigianale sono passate da 300 a oltre 1.000. Gli italiani ne bevono 35 litri a testa ogni anno, con un giro d’affari che supera i 9 miliardi di euro. (Libero) @ Arriva il cofinanziamento nazionale degli aiuti agli agricoltori. Il Cipe stanzia 9,4 miliardi di euro dal Fondo di rotazione per l’applicazione della Politica agricola comune in Italia fino a tutto il 2017. Di questo importo complessivo, 2,3 miliardi di euro sono stati già impegnati per il biennio 2021/22, mentre il rimanente, pari a 7,1 miliardi di euro, servirà ad attivare diversi interventi nel quinquennio 2023-2027. (Italia Oggi) @ Una nuova sperimentazione per gli orti verticali a basso consumo. E’ quella avviata nella Bergamasca da Eleonora Masseretti e Alexander Hornung, che nelle serre del loro agriturismo Casa Clelia hanno installato delle torri aeroponiche in grado di consumare fino al 90% in meno di acqua. Serviranno per coltivare frutta e verdura: zucchine, mele, cavolfiori, fagiolini, ortaggi a foglia verde e aromatica. (Italia Oggi)

Mercato del vino e il boom della miscelazione nei bar d'hotel

Il Barolo attira anche la moda. Si parla ancora dell’acquisizione da parte di Renzo Rosso, patron del marchio di abbigliamento Diesel e presidente del gruppo Otb (17 miliardi di giro d’affari) della storica casa vinicola Josetta Saffirio, dell’imprenditrice Sara Vezza. L’idea è quella di creare un polo del vino che va dalle Langhe fino al Nord Est sotto il cappello della nuova holding Brave Wine. “Adoro la nobiltà del Barolo e le Langhe sono uno dei terreni più pregiati d’Italia, se non il più pregiato” ha spiegato Rosso commentando l’operazione. (Corriere della Sera) @ Sull’acquisizione interviene però anche il presidente del Consorzio del Barolo, Matteo Ascheri, in prima linea contro i nuovi investitori (vedi anche Riccardo Illy ndr). “Le Langhe non sono in vendita, sia ben chiaro a tutti. E lo dico a finanzieri vip, top manager e imprenditori della moda con il pallino del vino: lasciateci in pace”, il commento di Ascheri (ogni riferimento è puramente “casuale”….ndr) @ Dopo la prima tornata da 3 milioni di euro, la cantina La Collina dei Ciliegi di Grezzana, in Valpantena, ha lanciato attraverso il veicolo del Club deal Icdc un nuovo programma di investimenti, questa volta per 7 milioni, per sostenere una nuova fase della crescita e puntare a medio termine a Piazza Affari. il secondo step, spiega il patron Massimo Gianolli Si rivolgerà, oltre a coloro che hanno già sottoscritto nella prima offerta, anche agli aspiranti investitori rimasti esclusi e a tanti altri che nel frattempo hanno manifestato l’interesse a partecipare al progetto”. (Corriere di Verona) @ Su ilGusto.it questa settimana Paolo Massobrio racconta i vini della cantina Fondo Indizeno di San Giovanni al Natisone (Udine), una nuova realtà che fa della super selezione dei grappoli in vendemmia la sua cifra stilistica. L’articolo a questo link. @ Tutti pazzi per i bar d’hotel. Si legge sul Giornale, dove Alberto Milan segnala una nuova tendenza in atto nella hotellerie di lusso, che punta sempre di più sulla mixology e sugli spirits realizzati in esclusiva. Dal Principe di Savoia (dove tutto iniziò con Angelo Zola, nel dopoguerra) al Four Season, fino alla catena NH. @ A Milano riapre Il Baretto. Il luogo di ritrovo simbolo per i milanesi, amatissimo da Montale e dalla borghesia meneghina, riapre a fine febbraio nella centralissima via della Spiga. Sarà attivo 7 giorni su 7 e si estenderà su 500 metri con una corte interna e un sofisticato arredo in stile british. (Libero Milano) @ L’Amaretto di Gallarate verso l’Igp: il dolce tipico della cittadina lombarda, che dal 2005 ha la De.Co, si sta avviando al riconoscimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta. Un’ eccellenza locale che si potrà conoscere meglio sabato 11 marzo all’Is Falcone di via Matteotti con una degustazione di amaretti realizzati da 9 artigiani in abbinamento a tre differenti vini. All’incontro interverranno il delegato del Club Papillon del Varesotto Luigi Galluppi e l’esperto assaggiatore Umberto Rosanelli. Per iscriversi alla degustazione basta inviare una mail entro il 6 marzo a varesotto@clubpapillon.it.

Ho capito bene?

Red Bull si “scorna” con una cantina. Nei giorni scorsi in Sardegna si è palesato uno scontro tra il colosso delle bevande energetiche e la cantina Muggittu Boeli di Mamoiada, provincia di Nuoro. Oggetto del contendere il logo che il giovane viticoltore Mattia Muggittu ha scelto per la sua bottiglia di vino, raffigurante un giogo di buoi utilizzato nell’aratura delle vigne del Comune nuorese. Secondo i legali il logo della multinazionale (due tori in posizione di scontro ndr) si può confondere con l’immagine della cantina sarda. Dopo la comunicazione della multinazionale, per il giovane Mattia si è aperta una lunga serie di questioni legali: “Nei prossimi due mesi - spiega il viticoltore - dovremmo cercare di trovare un accordo che possa mettere fine al contenzioso: o cedo io e modifico il logo oppure l’azienda prende atto del fatto che i due simboli sono diversi e quindi si chiude la questione. In caso contrario, si avvierà una causa da dirimere davanti all’Ufficio brevetti nazionale.

 

L'assaggio

L’assaggio di oggi è al Bistrot Al 5 (p.zza Mino da Fiesole, 5 • tel. 05559250) di Fiesole (FI). Nel locale di Valerio e Sara va in scena la cucina radiosa di Mirko Guerrini, con piatti come i pici con ragù di galletto, limone fermentato e lievito tostato; le tagliatelle con farina di castagne del Mugello, bisque di gamberi rossi, gambero rosso marinato, bottarga di muggine e aglio nero; la millefoglie di zucca e patate, castagne, fondo vegetale e cavolo cappuccio viola o il diaframma di black angus alla griglia con cipolle fondenti e mela in osmosi. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il vino

E’ il Lugana Metodo Classico Pas Dosé vendemmia 2008 dell'azienda agricola Zenato di Peschiera del Garda (VR), azienda che ha fatto la sua storia nel mondo del Lugana pioniera nella spumantizzazione dello stesso. In questo caso, il campione assaggiato, millesimo 2008, può essere definito semplicemente un capolavoro. Regale fin dal colore oro brillante, ha naso complesso con profumi di liquirizia, miele di castagno e una mineralità che spazia dagli idrocarburi al talco. Questa mineralità si fa sentire in bocca, dove il sorso è da manuale: cremoso, sapido, secco, con la giusta acidità. Un sorso ricco, potente, avvolgente per uno dei migliori spumanti italiani, senza se e senza ma.

Lutto

Se ne è andato Vito Planeta. L’imprenditore siciliano del vino appassionato anche di arte e cultura è morto a 57 anni, stroncato da una malattia.