La Notizia

Il comparto agroalimentare è la prima ricchezza d’Italia: la produzione non si è mai fermata e l’intera filiera vale il 25% del Pil nazionale, ma è un tesoro fragile che oggi è minacciato anche dai forti rincari delle materie prime, così come dei costi di trasporto. Per non parlare della burocrazia. Ne parla ampiamente su Avvenire Andrea Zaghi, che sottolinea anche le tante incoerenze della strategia “Farm to Fork” volta a una produzione europea sostenibile e a km 0. “Affinché la sostenibilità non sia solo uno slogan  e si traduca in comportamenti concreti, è necessario semplificare e velocizzare gli adempimenti burocratici, riducendo drasticamente i costi sostenuti dalle imprese perché la competitività in agricoltura si gioca sul reddito delle imprese, che va tutelato” ha spiegato ad esempio il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. @ Sulle stesse pagine sempre Zaghi riaccende le luci sull’allerta Nutriscore, l’indicatore spinto dalle multinazionali che l’Ue vorrebbe introdurre nell'etichettatura dei cibi che non tiene conto del consumo dei prodotti, dando così voti bassissimi a tante eccellenze italiane. Un problema che l’Italia sta cercando di abbattere, con la controproposta dell' indicatore chiamato Nutrinform Battery. @ Sullo stesso tema interviene anche Paolo Massobrio, che su Avvenire incita i burocrati dell’Ue ad utilizzare il buonsenso. E racconta la sua esperienza al Vinitaly, che ha dato un segnale di ripartenza così come l’export del made in Italy in continua crescita e i ristoranti che sono tornati ad essere pieni. Notizie positive che però sono inficiate dalle intenzioni della Ue che vorrebbe inserire sulle etichette dei vini degli alert come quelli che appaiono sui pacchetti di sigarette. A ciò si aggiunge il Nutriscore, che divide i cibi in buoni e cattivi e, tra questi ultimi, annovera pure l'extravergine di oliva, pilastro della Dieta Mediterranea. @ Intanto, i prodotti tipici italiani  - Dop e Igp in particolare - fanno gola a molti. E le imitazioni crescono più degli originali. (Avvenire) @ Per contro, in Italia, sono sempre di più i prodotti esotici che gli agricoltori coltivano rendendo più sostenibili le distanze dal campo alla tavola. E’ il caso, ad esempio, delle regioni del Sud, dove secondo Coldiretti negli ultimi tre anni sono raddoppiate le coltivazioni di frutti esotici, superando i mille ettari. (Avvenire) @ In Medio Oriente scoppia la battaglia delle olive. La stagione della raccolta fa esplodere le tensioni tra israeliani e palestinesi e negli insediamenti migliaia di alberi sono stati sradicati per ostacolare i contadini. I numeri: 100 mila le famiglie che in Palestina campano con la produzione di olio e 190 i milioni di dollari generati dal settore delle olive in Cisgiordania. @ Il Brasile si è preso il panettone. Il paese verdeoro, seguito dal Perù, è il primo produttore mondiale ed esporta in 40 Paesi del mondo. Su Italia Oggi l’allarme di Nicola Fiasconaro, maestro pasticcere di Castelbuono (che potrete incontrare anche al MiCo di Milano, tra gli stand di Golosaria, dal 6 all’8 novembre ndr) difende il made in Italy e a sua tutela chiede una più chiara regolamentazione delle diverse categorie di pasticceria, artigianale e industriale, sia dal punto di vista legislativo che terminologico. E sulla difesa del panettone è d’accordo anche Alberto Balocco, che dice: “La legge che regolamenta la produzione vale solo sul territorio nazionale. Tutti in Italia la rispettiamo, ma fuori ci sono prodotti italian sounding con una qualità decisamente minore”.

Notizie dal mondo del vino

Grande successo per Vinitaly Special Edition, che chiude con 12 mila visitatori un’edizione tutta business che è stata apprezzata anche dagli operatori. Un evento che per il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese: “E’ andato oltre le aspettative” inserendosi in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy e del vino tricolore su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale. (Corriere di Verona) @ E da Vinitaly arrivano anche le considerazioni di Andrea Cuomo, che sul Giornale parla di un’Italia del vino già ripartita e di un salone, il primo post-pandemia, che ha certificato la buona salute di uno dei vanti made in Italy. @ Tra le tendenze che interessano il mondo del vino, su Italia Oggi si parla di una rivoluzione rosa in atto. Secondo quanto documentato da Wine Intelligence per l’Osservatorio Uiv, il 55% dei consumatori è donna, in aumento rispetto allo scorso anno quando erano il 49%. Il sorpasso del gentil sesso è dovuto in particolare all’interesse delle consumatrici più giovani, tra i 18 e i 35 anni. @ Su Repubblica si torna poi sul caso di Giorgio Pinchiorri, titolare della celebre Enoteca di Firenze, che ha patteggiato una condanna a 4 mesi di reclusione per stalking. L’imprenditore era accusato di atti persecutori da una dipendente che sarebbe stata costretta a licenziarsi per frenare le avances. 

Animalia

L’ultima follia green? Un wc per…mucche. Per porre un possibile rimedio all’inquinamento atmosferico generato dagli allevamenti, un gruppo di ricercatori ha addestrato 16 bovini a utilizzare un’apposita toilette per i propri bisogni. (La Verità) @ Zanzare anche d’inverno. Sono quelle originarie della Corea in arrivo nel Nord Italia. Sarebbero le sorelle della zanzara tigre e resistono al freddo, ma i ricercatori non sanno se trasmettono malattie. @ C’è chi vuole ammazzare i cani da tartufo. E’ l’allarme lanciato dal sindaco di San Marzano Oliveto, Giovanni Scagliola, che ha invitato i tritolai a fare attenzione alle esche avvelenate gettate in un terreno cintato nella zona. Cosa che fa pensare a un attacco mirato.

L'assaggio

Oggi scopriamo i prodotti dell’azienda agricola Valico Terminus (loc. Vedriano, 34 • tel. 349 6440 946) di Canossa (RE). Sull’Appennino Tosco-Emiliano, una realtàdedita alla produzione di senape, salse, semifermentati, composte e confetture create nel massimo rispetto dell’ambiente e del territorio, a partire dai frutti dimenticati e da bacche ed erbe selvatiche coltivate e raccolte sull’Appennino. Ne parliamo su ilGolosario.it.

Il vino

Il Collio Sauvignon 2018 della cantina Colmello di Grotta di Farra d’Isonzo (GO). Un vino al naso molto ampio, dove i sentori di peperone affiancano quelli di frutta tropicale; in bocca è secco, con un'acidità ficcante, ma non invasiva e un'aromaticità che si prolunga nel retrogusto.