Le anagrafiche
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Il take-away manda in tilt il business dei ristoranti. Dopo aver scampato il K.O per via del Covid, ristoratori, cuochi e camerieri si trovano oggi davanti al fuoco amico. Infatti, nel periodo che va dal terzo trimestre 2021 e il terzo trimestre 2022 si è registrata un’accelerazione delle cessazioni di attività della ristorazione: 17.804 in meno, nonostante l’estate 2022 sia stata particolarmente florida sul fronte dell’attività. A pesare è stato un autunno caratterizzato dall’aumento dei costi di energia e materie prime, ma anche la difficoltà a reperire la manodopera e lo sviluppo di un nuovo modello di consumo mordi e fuggi. “Basta aprire uno sportello in una strada dei nostri centri storici e si può vendere cibo senza avere una sala e dei bagni, con minori costi di locazione e una ridotta tassa dei rifiuti e senza assumere del personale - spiega il direttore di Fipe-Confcommercio Roberto Calugi - Il take away non è più solo un completamento d’offerta, ma a volte un veicolo di concorrenza non sempre leale che scarica sulla collettività i costi d’impresa." (Corriere della Sera) @ Tempesta in corso sulla carne artificiale. A scendere in campo contro i cibi realizzati in laboratorio Coldiretti e il governo Meloni, pronti a combattere anche a Bruxelles in difesa del made in Italy, ritenendo il cibo artificiale non solo malsano, ma anche lesivo della filiera. Se ne parla sui quotidiani, a chiusura dell’incontro svoltosi a Lonato alla presenza del ministro della Sovranità Alimentare Lollobrigida, per il quale “I cibi ultraprocessati non offrono sufficienti garanzie per la salute e desertificano i nostri campi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, che ha individuato negli interessi delle multinazionali il tentativo di modificare radicalmente i nostri stili alimentari. Non ultimo, ci sarebbe poi l’impatto della produzione di cibi sintetici sull’ambiente: uno studio di Oxford rivela infatti che tra 100 o 1.000 anni la carne sintetica farà crescere le temperature più degli allevamenti. (Corriere della Sera, Libero) @ La Svezia apre le porte alla produzione (e vendita) di vino. Per effetto del riscaldamento globale, anche la fredda Svezia è diventata una terra fertile per la coltivazione delle uve. E il vino svedese, sconosciuto ai più, inizia a farsi largo sul mercato. Negli ultimi 5 anni le vendite sono quasi raddoppiate, passando dai 19.300 litri del 2017 ai 34.500 litri del 2022. (Italia Oggi) @ Uva sempre più ricercata anche dalla mafia. Uno dei principali comparti per l’agricoltura del Mezzogiorno si trova oggi a fare i conti con la malavita organizzata. L’ultimo esempio arriva dall’operazione Condor condotta dai Carabinieri di Agrigento, che ha portato a 9 arresti e ad un obbligo di dimora. Nel dettaglio, i clan incriminati avrebbero assunto la gestione di un impianto di pesatura dell’uva, i cui proventi sarebbero stati in parte destinati al mantenimento dei detenuti. Il caso è raccontato da Andrea Zaghi su Avvenire. @ I caffè storici torinesi rinascono con la cucina gourmet. Si legge sul Corriere della Sera di Torino, dove Valentina Dirindin racconta di una tendenza che ormai da qualche tempo interessa il capoluogo piemontese, dove i grandi locali scelgono di puntare su un’offerta gourmet per attirare nuovi clienti. E’ il caso del Caffè San Carlo, dove da qualche settimana si può assaggiare la cucina dei fratelli Costardi, ma anche dello storico Baratti&Milano, che affida il menu a una delle famiglie più note della ristorazione italiana, gli Alciati. Quindi il Platti, caffè del 1875 che poco più di un anno fa è passato sotto la proprietà del Gruppo Gerla, affidando la cucina allo chef Fabrizio Tesse. @ Tempi duri per chi coltiva carciofi. Nonostante i rincari di pressoché tutte le materie prime, il loro prezzo non solo è rimasto invariato, ma anzi: è crollato a -70%, circa 0,15 euro a capolino. Un importo che non copre neppure i costi di imballaggio e il trasferimento delle produzioni nei mercati. Significa all’incirca che per poter prendere un caffè al bar sarebbe necessario vendere ben 7 chilogrammi di carciofi.
Quasi 120 milioni di euro di danni e oltre 105 mila interventi in sette anni. E’ il peso della presenza dei cinghiali in Italia delineato dalla prima indagine Ispra sul problema. (Avvenire) @ Salvati 142 esemplari protetti di uccellini venduti al mercato nero. E’ successo a Trezzano sul Naviglio, dove i carabinieri Forestali, a seguito di un’operazione antibraccnaggio, hanno indagato un uomo che dentro il suo furgone nascondeva cardellini, verzellini, verdoni e fanelli catturati e rivenduti online fino a 100 euro a esemplare. (QN) @ In Borgo Campidoglio, a Torino, preoccupa invece la presenza di un serial killer che ha causato la morte di tre cani in sei giorni utilizzando bocconi di würstel imbottiti di veleno. Un fatto drammatico che ha portato un comitato di cittadini a chiedere le telecamere nell’area dei 4 zampe, vicino a un parco per bambini. L’esca, ricucita con cura, sembrerebbe molto ben camuffata. (Repubblica Torino) @ Un altro allarme arriva anche dal Wwf, dopo ben due casi di tartarughe marine legate a un macigno e poi uccise sulle spiagge della Puglia. Una situazione critica, per una specie particolarmente vulnerabile che lotta quotidianamente per la sopravvivenza: ogni anno nel Mediterraneo sono 150 mila le tartarughe marine catturate accidentalmente da reti o ami da pesca e nell’80% delle tartarughe recuperate, il cui stomaco è stato analizzato dopo la morte, sono stati trovati residui di plastica. L'appello del Wwf: “Aiutateci a fermare questa orribile strage”. (La Repubblica)
E' morto a 33 anni per essersi "ammazzato di cibo" su TikTok. La vittima di quest'ultima follia social è Taylor Le Jeune, tiktoker Usa noto per i suoi video in cui mangiava ogni sorta di cibo-spazzatura. Alla fine, però, il suo fisico non ce l’ha fatta: l’uomo è morto per un presunto arresto cardiaco. (Il Giornale)
Al ristorante La Paterna (via Annibale Carretta, 34 • tel. 3477118124) di Giavera del Montello (TV). In un ambiente di rustica eleganza, una cantina di pregio e una cucina di valore che sorprende con proposte che seguono la stagionalità. Da non perdere i carciofi con topinambur, foie gras e acciuga; quindi i rognoni di vitello con crema di fagioli e porcini; il risotto con la beccaccia; le tagliatelle con ragù a coltello; il “testa-coda di vitello” o il fegato di vitello alla brace con agretti di cipolla al lampone, patate e gnocco di susine. Su ilGolosario.it la sosta di Beppe Tom e Marco Gatti.
E’ lo straordinario Fiano di Avellino Riserva “Alessandra” 2013 prodotto a Salca Irpinia (AV) da Di Meo. Un vino longevo, affinato solo in acciaio sulle fecce per 8 anni, uscito a maggio che ha del clamoroso. Fin dal suo colore oro di bella concentrazione. Al naso emergono le note minerali, quasi a voler racchiudere in un bicchiere l’anima di un territorio vocato. Apprezzi la frutta esotica e la speziatura marcata; quindi il velluto del sorso che è pieno, elegante, con una chiusura sapida su un motivo fresco, perché l’acidità è generosa e sostiene la spalla di un grande Bianco.