La Notizia

Oggi è il giorno del #IoApro1501, la campagna avviata e cresciuta sui social che ha convinto tra i 30 e i 100 mila ristoratori - pur consapevoli di incorrere in sanzioni da 400 a 3 mila euro - a tenere aperti i propri locali anche a cena contro le misure imposte dal governo. Una mobilitazione di cui oggi si parla sui principali quotidiani, nata in risposta alla crisi che coinvolge 330.000 attività in tutta Italia, 70 mila industrie alimentari e 740 mila aziende agricole per le quali gli aiuti, ad oggi, sono risultati del tutto insufficienti. (La Stampa e Il Giornale). A questo si aggiunge poi un altro dato allarmante segnalato su Italia Oggi: in pochi sapevano che sarebbe stato possibile utilizzare i fondi europei dell’agenda 2014-2020 per dare un reale contributo alle attività che hanno subìto un drastico calo del fatturato. Per questo, molti dei soldi messi a disposizione non sono stati utilizzati. Unica nota positiva la possibilità di salvarsi in corner tramite la gestione dei cosiddetti residui, vale a dire i finanziamenti europei dell’agenda 2014-2020 che l’Italia non è stata capace di usare e che sono avanzati dallo stanziamento iniziale. @ Intanto, anche chi non aprirà - spiega Carlo Cambi su La Verità - apparecchierà comunque le tavole per solidarietà e Gianfranco Vissani, divenuto ormai padre della protesta, dice: “Io sto con loro. Non apro perché per me è inutile. (…) La nostra è una lotta per la sopravvivenza perché hanno deciso che la ristorazione, il turismo, l’agricoltura devono morire”. Una “disobbedienza civile” che, se da un lato non ha trovato il sostegno delle associazioni di categoria, dall’altro ha incontrato il parere favorevole della Lega e di Matteo Salvini, mentre il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha già annunciato che, in concomitanza con la protesta di stasera, anche i controlli saranno rafforzati (come risposta questa ha proprio il sapore della solidarietà alla categoria. Brava ministra, continua così, avrai grandi risultati! NDR)  @ Sul fronte del Governo prosegue intanto la guerra sull’asporto: nonostante il pressing delle Regioni, resta la linea dura sui bar, con lo stop alle consegne dopo le 18. E il calendario è un caos: il dcpm che andrà a sostituire quello in scadenza partirà da domani, mentre i nuovi colori delle regioni partiranno da domenica 17, con le ordinanze con cui il ministro Speranza assegnerà il giallo, l’arancione o il rosso. (E le zone bianche restano un miraggio…) (La Verità) 

Vino italiano alla conquista dell'Est e Barolo Città del Vino

Su Il Sole 24 Ore Giorgio dell'Orefice analizza l'andamento positivo della domanda di vino italiano nell'Est Europa sulla base dei dati dell'Osservatorio Vinitaly Official-Nomisma Wine Monitor, che vedono gli acquisti di vino italiano in crescita del 4,3% nei primi 9 mesi 2020. Un dato incoraggiante e in controtendenza, in un anno fortemente segnato dalla "crisi da Covid" (-4,6% in valore il dato 2020 dell'export di vino italiano nel mondo). @ “Barolo 2021. Racconto infinito”. E’ questo lo slogan scelto dal Comune di Langa per presentarsi come prima Città italiana del Vino, in un 2021 che sarà scandito da una ventina di attività, eventi, mostre e conferenze che coinvolgeranno non solo Barolo ma numerosi altri comuni delle Langhe e del Roero. “Barolo e l’intero stretto vitivinicolo delle Langhe puntano sul riconoscimento  per avviare una serie di azioni destinate ad incidere sul tessuto culturale, sociale e economico del territorio” ha spiegato su La Stampa il sindaco Renata Bianco. @ Il mondo del Barolo piange però anche una grave perdita. Nella notte tra mercoledì e giovedì è morto a causa del Covid Olivio Cavallotto, grande barolista sulla collina Bricco Boschis di Castiglione Falletto. Aveva 90 anni. @ Una Barbera speciale per celebrare gli 85 anni dell’Unione Industriale di Asti. E’ quella presentata su La Stampa dal presidente Andrea Amalberto, che spiega: “Per celebrare questo compleanno abbiamo realizzato una bottiglia commemorativa in cui è stata imbottigliata una Barbera d’Asti superiore, che rappresenta l’eccellenza della produzione delle aziende vinicole astigiane”. @ Su Avvenire di oggi è poi da leggere la riflessione di Claudio Toscani su “Del bicchiere mezzo pieno”, il libro di Paolo Massobrio che racconta lo sguardo sulla vita di 50 personaggi di varia umanità attraverso incontri, aneddoti e momenti di fraternità. “Una vita gremita - scrive - come un vigneto, dalle mille viti cariche di sapienza tecnica e di umanesimo spirituale. Di una certa ‘gradazione’, insomma”. 

Auguri a Wikipedia, bufera su WhatsApp e la guerra dei totani

Auguri a Wikipedia. L’enciclopedia divenuta simbolo di un’epoca compie 20 anni, ma non mancano le riserve. Nata da un’idea comunista del sapere, offre informazioni gratuite su ogni argomento (o quasi). E dal 1° gennaio ecco anche il nostro Paolo Massobrio con una scheda completa sulla sua attività. @ Bufera su WhatsApp. Il servizio di messaggistica istantanea più famoso del mondo, dopo anni di dibattiti e scandali sull’abuso dei nostri dati, ha annunciato che dall’8 febbraio modificherà le sue condizioni d’uso, rendendo disponibili alcuni dati alle tre società di Zuckerberg, tra cui Facebook. Una comunicazione che nell’ultima settimana ha spinto decine di milioni di persone a spostarsi su altre applicazioni quali Signal (1,3 milioni in un giorno) e Telegram (25 milioni in tre giorni). (Corriere della Sera) @ Aria di tempesta anche nel mare delle Eolie, dove è scoppiata una polemica piuttosto accesa tra chi vuole istituire un’area protetta attorno all’arcipelago e chi, invece, non ne vuole sapere. Ad accendere la miccia le parole del sindaco di Malfa, a Salina, Clara Rametta, che ha proposto di creare una riserva per salvaguardare i totani ormai quasi scomparsi. Di tutt’altro avviso il consorzio dei pescatori, che ha subito rispedito la lettere al mittente: “Che fonti scientifiche ha la sindaca? - hanno chiesto - I totani scarseggiano per fenomeni ciclici”. (Il Venerdì di Repubblica) @ Rinascere dal disastro a vent’anni dall’incubo della mucca pazza. Su QN l’intervista ai fratelli Fontana, allevatori di Brescia che raccontano la loro rinascita dopo il caso della “vacca 103” e gli abbattimenti di massa.  E spiegano “Ci trattarono come criminali”. @ “Non cercate il pelo nell’uovo, ma il peperoncino”. Parola di Tommaso Melilli, che sul Venerdì di Repubblica riporta la storia dello chef americano Dan Barber, che ha trovato il modo per rendere i suoi piatti a Km 0 indimenticabili: dare alle galline una dieta piccante

L'appuntamento

E’ in programma una nuova diretta Instagram in cui Paolo Massobrio dialogherà sul libro “Del bicchiere mezzo pieno” con Aldo Bongiovanni. Appuntamento domani mattina, alle 10,30.

L'assaggio

Oggi vi diamo un’idea per un secondo piatto fresco che utilizza degli accostamenti insoliti ma di sicuro effetto. Su ilGolosario.it con Giovanna Ruo Berchera scopriamo come realizzare il trancio di baccalà stufato su insalata di arance con finocchi e olive nere

Il vino

Brindiamo con il Monferrato Bianco Dedalo della cantina Cinque Quinti di Cella Monte (AL), celebrato da Paolo Massobrio nella rubrica In Cantina su La Stampa questa settimana. Da uve arneis in purezza, ha un bel colore paglierino carico, le note di frutta matura al naso (mela e pesca), ma soprattutto la piacevolezza in bocca che termina con una nota sapida davvero accattivante. Un’ottima interpretazione del vitigno.