La Notizia

Cantieri e movida per guarire dalla crisi. E’ la ricetta codificata da Milano, città dalle mille sfaccettature che si rialza dalla pandemia senza aspettare il balzo nel Pil. Ne parla Marco Belpoliti su Repubblica, delineando i tratti di una metropoli che torna a respirare riappropriandosi dei suoi centri di socialità e aggregazione, con distese senza fine di tavolini e una vitalità ritrovata non più solo nella iconica piazza Duomo, ma anche in altri centri come piazza Gae Aulenti, City Life e via Sarpi, centro d’elezione dello street food. @ Anche Verona pensa a un’estate all’insegna della ripartenza. E lo fa con il vino italiano, pronto per una maratona di manifestazioni in presenza targate Vinitaly. Ad aprire il calendario sarà il 25° Vinitaly Design International Packaging Competition in programma venerdì 11 giugno a Veronafiere, mentre dal 16 al 18 giugno debutterà in edizione estiva e straordinaria 5StarWines - The Book & Wine Without Walls, la tre giorni di selezione di vini organizzata da Veronafiere che quest’anno farà da prologo a Operawine con 5 categorie di vini degustati alla cieca da una giuria internazionale. Il 19 giugno segnerà invece il “restart day” del vino italiano e anche della città di Verona con Vinitaly Operawine alle Gallerie Mercatali e l’inaugurazione, in serata, del 98° Opera Festival dell’Arena. Si tratta del primo importante business internazionale che torna nel nostro Paese dopo lo stop forzato e che riattiva le relazioni commerciali in presenza, anche in vista della Special Edition di Vinitaly confermata dal 17 al 19 ottobre a Veronafiere. Proprio in quest’ottica il 20 giugno, sempre alle Gallerie Mercatali, si svolgerà Vinitaly Preview: un ulteriore evento destinato a una prima delegazione di cantine italiane impegnate in un walk around tasting con la domanda dei mercati target presenti a Verona. Chiuderanno le giornate del vino italiano i corsi della Vinitaly International Academy che si terranno dal 20 al 23 giugno a Veronafiere con la direzione scientifica di Attilio Scienza. (Veronafiere) @ In direzione della ripresa va anche l’agroalimentare, che ritrova molti dei suoi eventi dal vivo. Cibus, rassegna B2B dedicata all’agroalimentare made in Italy, torna a Parma dal 31 agosto al 3 settembre. E anche Golosaria è pronta a ritrovare il suo pubblico dapprima in Monferrato, sabato 11 e domenica 12 settembre, con gli artigiani del cibo e del vino che per la prima volta saranno dislocati tra il castello di Casale Monferrato e il vicino hotel Candiani, ma anche in altre 20 location tra le colline; quindi a Milano, dal 6 all’8 novembre, negli spazi del MiCo - Fieramilanocity. Tutte le informazioni su www.golosaria.it.

Biodiversità salvifica e la razzia delle cipolle di Breme

L’Italia frana? La biodiversità può salvarla. Nel 2020 sono stati localizzati sul territorio nazionale 16.597 terremoti. Per la messa in sicurezza servono 26 miliardi, ma è cruciale tutelare habitat e specie animali. L’appello di Paola D’Amico su #Buonenotizie del Corriere della Sera. @ Cambia assetto uno dei marchi storici dell’enologia astigiana: le Cantine Coppo entrano nell’orbita del Gruppo Dosio di la Morra. Artefice dell’operazione è Gianfranco Lanci, imprenditore a capo della multinazionale Lenovo che in vista della pensione ha deciso di dedicarsi all’agricoltura 4.0 passando dal suo buon retiro di La Morra all’Astigiano. La famiglia Coppo, pur cedendo la maggioranza, manterrà i ruoli operativi e resterà nella governance della società. (La Stampa) @ Pronto un rilancio da 49 milioni di euro per Palazzo Fiuggi, il mito italiano delle terme. A guidarlo sarà Lorenzo Giannuzzi, ad e direttore generale del Forte Village, che sul Corriere della Sera svela i dettagli del progetto che trasformerà la struttura in una medical spa esclusiva tra le più importanti a livello internazionale, destinata a chi cerca salute e benessere. “Il nostro obiettivo - spiega Giannuzzi - è diventare un’icona del turismo della salute e del benessere in tutto il mondo”. @ Dai Righeira al vino. Sul Corriere di Torino il musicista torinese Stefano Righi racconta la sua nuova vita nella campagna di Agliè, a 32 chilometri da Torino, dove ha iniziato a produrre vino. “Voglio fare un prodotto buono e unico ed entrare nel settore come entrai nel mondo musicale: gamba tesa e piede a martello”. @ Un viaggio attraverso i secoli della gastronomia italiana, e tortonese in particolare, con ricette, aneddoti, poesie e racconti raccolti in 240 pagine di grande formato. E’ quanto contenuto ne “L’Arcimboldo Tortonese”, libro dell’associazione Enrico Cucchi, formata da volontari per la terapia palliativa del dolore. Nel volume, che sarà presentato oggi alle 18 nel cortile dell’Annunziata di Tortona (prenotazione obbligatoria al Teatro Civico • 0131 820195) è raccontato anche di quando l’ ”ufficialità comunale di Tortona consumò una festosa ribotta campestre alla cascina della Pietra Bianca nell’attesa dell'imperatore Napoleone, in ritardo da Alessandria”. (La Stampa) @ Coltivatori di Breme uniti a difesa della cipolla rossa. A seguito di ripetuti furti nei campi coltivati a cipolle rosse, le celebri e prestigiose “Dolcissime” di Breme, i coltivatori si sono uniti per pattugliare i campi di notte, a gruppi di tre. Stando a quanto riferito dagli agricoltori le razzie hanno causato “effetti devastanti per una produzione di nicchia”: solo negli ultimi giorni infatti, i danni hanno sfiorato i due quintali su una produzione complessiva di 100 quintali. (Corriere della Sera)

Lunga vita alla Strada del Vino

La Strada del vino è lo strumento del momento. Così l’Assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia Fabio Rolfi, intervenuto ieri a Castenedolo (BS) al convegno dedicato ai Vent’anni della Strada del Vino e dei Sapori Colli dei Longobardi. “La situazione del Covid ci spinge a essere pronti per quel turismo di prossimità che ricercherà sempre di più la gente. Per questo le Strade dei Vini sono lo strumento ideale per favorire il racconto dei nostri territori” ha argomentato Rolfi, facendo riferimento alla case history di questa Strada che può contare, come ha ricordato anche Paolo Massobrio presente all’appuntamento, sul racconto del genius loci dei diversi paesi che la compongono. Il convegno, che ha visto la partecipazione anche del giornalista e formatore Dario Mariotti, dei docenti Gabriele Archetti e Paolo Corvo, di Domenico Pedroni della Fondazione Provincia di Brescia Eventi e dei past president della Strada del Vino e dei Sapori Luigi Bandera e Maria Bigogno, è però solo una tappa nel cammino dei Vent’anni di strada. Lo ha ricordato l’attuale presidente Flavio Bonardi che, infatti, ha già dato appuntamento per sabato 12 giugno alle ore 11:30 presso il Castello di Brescia, dove verrà inaugurata la “Panchina rossa contro la violenza di genere” e il prossimo 25 giugno per i festeggiamenti dei 10 anni di “Brescia Patrimonio dell'Unesco”.

Ho capito bene?

Il cliente non ordina e il barista lo prende a pugni. E’ quanto capitato in un locale di Ripalta Cremasca, dove un 62 enne sedutosi al tavolo per una partita a carte dopo aver acquistato delle ricariche telefoniche, è stato aggredito dal titolare convinto che le consumazioni dell’avventore fossero troppo scarse. La vittima, medicata al pronto soccorso, ha fatto sapere che nei prossimi giorni formalizzerà una denuncia nei confronti dell’assalitore-barista. (QN)

L'assaggio

La sosta di oggi è al ristorante Borgo Antico di Villa Quaranta (via Ospedaletto, 57 • tel. 0456767300) a Ospedaletto di Pescantina (VR). E’ il resort della famiglia Tommasi, una perla dell’enoturismo che in cantina offre una scelta di oltre 1.300 vini e in cucina vede all’opera Emanuele Selvi, abile a dosare sostanza e creatività con piatti come l’involtino di crudo di Parma 24 mesi con cuore di radicchio rosso brasato al vino rosso, miele di castagno e grana fondente, gli gnocchi di patate fatti in casa con fonduta di formaggi e tartufo nero scorzone della Lessinia o il filetto di manzo sfumato all’amatone con patate novelle rosolate. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Paolo Massobrio.

Il Vino

Il Calabria Bianco Mantonico 2020 di Pasquale Polifroni di Aspromonte di Ciminà (KR). Un Mantonico da manuale. Fin dal colore è molto tipico, con tonalità che ricordano la buccia di cipolla. Al naso c'è frutta esotica matura e albicocca, poi una piacevole nota di frutta secca ben espressa e in bocca un'acidità ancora nervosa. Un vino non propriamente equilibrato, quasi disomogeneo, verace. Un vino che non può passare inosservato. Bravo!