La Notizia

Una tassa sulla maionese. L’idea sta facendo discutere e arriva direttamente dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che in un’intervista alla Nazione ha esposto i termini della proposta: i turisti si stravaccano a mangiare i loro panini sui gradini degli Uffizi e le salse, l’olio e le bibite zuccherate colano sul loggiato costringendo a ripulirlo di continuo, con costi che ricadono su tutti. La soluzione: una tassa sui locali che vendono cibo da asporto per finanziare le pulizie, che sotto il loggiato sono di competenza del museo e nel piazzale antistante del Comune (Appena dopo il Covid è una proposta geniale direi, della serie: Dagli ai ristoratori! Ndr). (La Stampa) @ Oggi a Genova si apre Slow Fish e su I Piaceri del Gusto trova spazio il “manifesto” di Carlo Petrini per trasformarci da predatori a custodi di mari e oceani. “Siamo sicuri - scrive - che il mare tocchi le nostre vite solo quando abbiamo i piedi bagnati dalle onde? (…) Se ci pensiamo, il 70% del nostro pianeta è costituito da acqua. Una nozione che impariamo alle scuole elementari, ma che poi viene lasciata lì in maniera sterile, senza porre in luce le profonde interconnessioni che legano ognuno di noi alle acque degli oceani. (…) Impegnarsi affinché questi luoghi così essenziali smettano di essere piegati al nostro uso e consumo è un dovere vitale, ancora prima che morale. (…) Il mare non è solo l’ecosistema predominante del nostro pianeta, ma è soprattutto un insieme di interconnessioni, spesso nascoste o lontane nello spazio, ma capaci di sostenere la nostra vita sulla terraferma. Smettiamo di inquinarlo o depredarlo, e iniziamo a custodirlo”. @ E proprio in occasione di Slow Fish verranno presentati i risultati di un’indagine condotta da Ismea, che nell’ultimo anno e mezzo ha visto gli italiani mangiare più pesce, soprattutto fresco. Secondo i dati, la famiglia italiana tipo ha acquistato circa 21 chili di prodotti ittici nel 2020 per i pasti tra le mura di casa. A un consumo medio di 15 chili nelle famiglie con componenti under 30, corrispondono infatti consumi di oltre 30 chili per le coppie over 65. E il luogo più scelto per acquistare il pesce resta il supermercato. (La Stampa) 

Prove di ripartenza per il vino italiano

Primi segnali di ottimismo per i consumi fuori casa a partire dalla ristorazione, legata a doppio filo al vino italiano di qualità. E’ quanto rilevato ieri da Fipe nel corso del webinar con Vinitaly dedicato alla ripartenza post-pandemica. Secondo le elaborazioni, infatti, le parziali riaperture di maggio hanno fatto lievitare i consumi del +90% sul mese precedente, con punte del +221% per il segmento dei ristoranti e del +375% per i locali dell’aperitivo. Ma per il vicedirettore generale di Fipe, Luciano Sbraga, la strada è ancora lunga: “I valori di maggio - spiega - restano inferiori del 30% rispetto al pari periodo del 2019 e tra gli operatori permane la convinzione che i livelli pre-pandemici saranno raggiunti intorno al 2023”. Per il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani: “In questa fase cruciale di ripartenza del mercato e dei consumi, Vinitaly si conferma un hub aggregatore di tutti gli stakeholder del settore. E in questa direzione vanno sia la collaborazione con Fipe, che sarà parte attiva della special edition di ottobre, sia Vinitaly Plus, la piattaforma digitale della community professionale del vino italiano”. @ Svolta sostenibile per la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco di Alba. La storica kermesse autunnale si è presentata ieri a Milano, annunciando una trasformazione green che affiancherà alla centralità dell’enogastronomia una riflessione più ampia sulla tutela ambientale, con il tartufo visto anche come sentinella dell’ambiente. Prima novità dell’edizione 2021 lo slittamento dell’apertura di una settimana: l’avvio della Fiera è infatti previsto il 9 ottobre, per poi proseguire fino al 5 dicembre. Il tema della sostenibilità verrà declinato su tre assi - ambientale, economico e sociale - attraverso un approccio che metterà a confronto personaggi del mondo della finanza, dell’innovazione digitale, dell’arte, dell’artigianato, della musica e - ovviamente - della cucina d’autore. (La Stampa) 

Il pensiero

Quello di oggi è affidato a Camillo Langone, che su Il Foglio riflette sulle censure gastronomiche. “Così come la pancia piena non crede al digiuno - scrive - il conformista non crede alla censura. Men che meno il conformista gastronomico, convinto di vivere nel regno della libertà alimentare. Ad esempio il professore dell’università di Pollenzo che ne ‘Il cibo del futuro’ scrive soffisfatto: ‘Oggi si può decidere liberamente cosa mangiare, mentre fino a metà del Novecento la scelta per una larga parte delle popolazione si riduceva ai cibi poveri”. Macché: oggi si può decidere liberamente quanto mangiare, non cosa mangiare. (…) Si apra “Le ricette regionali italiane” di Anna Gosetti della Salda (1967) e si scoprano gli innumerevoli piatti nel frattempo proibiti (…) Oggi si mangia soltanto ciò che lo Stato consente: lo si sappia, almeno"

L'assaggio

Al Relais Poggio del Sole (strada della Forcella, 49/A • tel. 075 690752) di Cenerente (PG). Un luogo affascinante dove gustare piatti curati di carne e pesce, anche senza glutine, e una selezione di buone pizze. Tra le proposte gli antipasti misti, i ravioli di burrata campana Dop con tartufo fresco di stagione o il calamaro ripieno con salsa di peperoni arrosto e rosmarino. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Matteo Cutini. 

Il vino

Il Pignoletto frizzante di Monte d’Aibo di Monteveglio (BO). E’ un’azienda già conosciuta dal Golosario, che con questo Pignoletto si è rivelata una felice conferma. Al naso senti note verdi, ma anche distese e fruttate; in bocca è pieno ed emerge la pesca che ti accompagna anche al palato. Cremoso, iconico, forse ciò che ti aspetti e dovrebbe essere un Pignoletto frizzante. La degustazione di Paolo Massobrio a questo link.