Su Lorenzo Vinci By Golosaria un’occasione unica fino all’8 novembre

Durante il primo lockdown a molte persone è sembrata una novità scoprire che qualcuno poteva consegnare loro a casa il vino. Oggi che stiamo entrando nel secondo periodo di stop forzato, abbiamo anticipato i tempi e l’esperienza che vi consigliamo di provare è avvincente per due motivi. Il primo perché i vini che abbiamo selezionato sono delle chicche sconosciute che ci hanno letteralmente entusiasmato. Il secondo è che fino a domenica 8 novembre si possono acquistare con un clic facendo una miscela di assaggi che vi ricorderete a lungo. E c’è anche lo sconto del 10% su tutti gli acquisti (anche quelli del food) che Lorenzo Vinci (link) ha deciso di applicare per i prossimi 4 giorni dove, obtorto collo, molti di noi si troveranno in casa.  Se vi fidate di noi fate un giro fra le cantine che espongono a Golosaria Fiera On line (https://www.golosariafieraonline.it/) per conoscerle più a fondo, e ascoltate un nostro consiglio: provate una bottiglia per ogni cantina.  Se ci seguite, siamo sicuri, ci ringrazierete.

Cremosina Barbera d'Asti DOCG superiore 2017 della cantina Bersano di Nizza Monferrato
È una delle cantine storiche e più celebri del Piemonte, questa realtà, dagli inizi del ‘900 punto di riferimento del mondo del vino di qualità. Dagli esordi con la Cascina Cremosina, Bersano è cresciuto di anno in anno e oggi vanta terre nei migliori cru di Langhe e Monferrato. Da sempre tra i vini top, le Barbera rosso intenso con lievi riflessi granata caratteristico e vinoso con note di lamponi e viola pieno e complesso con sentori di mandorla e notevole persistenza finale.
bersano.jpgNella foto la bottiglia della "Generala", vino ammiraglio della Cantina BersanoDon Nuzzo Moscato di Siracusa DOC 2017 della Cantina Gulino di Siracusa
La famiglia Gulino a inizio Novecento aveva un banco vendita di vini nel cuore della Siracusa medioevale, poi, a cavallo delle due guerre l’azienda è stata riconvertita ai seminativi, e per il ritorno al vino c’è voluta tutta la passione del professore Sebastiano Gulino, che ha dato vita a una realtà dove oggi son coltivati con orgoglio vitigni autoctoni e storici del territorio come il nero d’Avola, l’albanello e il moscato.  Ed è proprio il Moscato di Siracusa, nell’etichetta Don Nuzzo, il gioiello, già da noi premiato con il Top Hundred, e che al riassaggio ci ha colpito per il suo equilibrio tra note fruttate, dolcezza e acidità. Dal colore tra oro e ambra, ha profumo di fiori d’arancio, pesca gialla, albicocca, cui seguono note di miele, fichi e datteri,  che caratterizzano anche il retrogusto.
cantine-gulino.jpgNella foto il Terre Siciliane "Pretiosa" di Cantine GulinoValli Ossolane Nebbiolo Prünent “Stella” 2018 di Patrone di Domodossola
È viticoltura eroica quella del giovane Edoardo Patrone che, sulle Alpi Lepontine, ha recuperato piccole vigne di proprietà, raggiungibili attraverso antiche mulattiere, mettendo insieme in quattro anni cinque ettari vitati a prunent, merlot e altri vitigni rari. Imperdibile il suo Valli Ossolane Nebbiolo Prünent “Stella” 2018 che, dopo la fermentazione spontanea in acciaio, affina in barrique per un anno. Rubino, ha profumi di viola, prugna rossa e fragolina di bosco, cui seguono sentori di cannella e frutti surmaturi, mentre al palato è fresco, tannico, di buona struttura con note minerali di montagna e finale elegante. Una vera chicca!
Edoardo-Patrone.jpgNella foto il Valli Ossolane Nebbiolo Prünent “Stella” 2018 di Edoardo PatroneLacrima di Morro d’Alba DOC 2017 di Fabrizi di Jesi
L’azienda creata da Nicola Fabrizi è nata per valorizzare la terra marchigiana e i suoi frutti e in particolare per le sue formidabili confetture dai gusti classici come fragola, pesca, albicocca e prugna, e quelli più ricercati come mela rosa, amarena, bacche di rosa canina e bacche di sambuco. Non di minor pregio però i vini, tra cui spicca la Lacrima di Morro d’Alba DOC 2017, rosso che nasce con macerazione 4 giorni sulle bucce a temperatura controllata e con l’inoculazione di lieviti indigeni aziendali. Dal colore rosso brillante con riflessi porporini, al naso si propone fruttato e floreale, con sentori di fiori di ciliegio e viola, mentre al palato è secco, sapido, equilibrato.
fabrizy.jpgNella foto la la Lacrima di Morro d’Alba di Fabrizi La Maliosa Saturnia Bianco 2019 IGT Toscana della Fattoria La Maliosa di Manciano
In Maremma, vicino a Saturnia, Antonella Manuli guida con mano sicura questa sua azienda, dove ha scelto di sviluppare il suo lavoro seguendo rigorosamente le metodologie del biologico e del biodinamico, con il concetto di biodiversità che è alla base di una viticoltura sviluppata su 3 ettari. Per noi, un vino del cuore, la Maliosa Bianco, blend di uve procanico (biotipo maremmano del trebbiano), ansonica, grechetto e malvasia bianca, vinificate con macerazione sulle bucce, prodotto senza filtrazioni e chiarificazioni e affinato in acciaio e in barrique usate, prima del riposo in bottiglia per 3 mesi. Nel bicchiere ha colore giallo con riflessi verde acqua, note di frutta gialla e sentori balsamici, gusto secco e armonico. Ma non perdetevi che il suo olio.
maliosa.jpgNella foto il Toscana Rosso Tarconte 2017 de la MaliosaVilla Toscanelli IGT Toscana Vermentino 2019 delle Fattorie Toscane di Pontedera
Villa Riccardi Toscanelli, complesso monumentale di grande valore, ha storia che inizia nel 1566, quando notizie parlano di un “semplice casamento con orto et una vigna”. Nel 1797, la cessione dell’intera proprietà ad Antonio Toscanelli, che la arricchirà piantando vigne e ulivi. Un lungo periodo di abbandono, terminerà solo nell’inverno 2006/2007, con la messa a dimora di circa 16 ettari di nuovi impianti, suddivisi in diversi vigneti, ossia il Vigneto La Torre, il Vignone, la Vigna Alta e la Vigna Storta, il Vigneto sopra al Bosco, il Vigneto del Sole. Tra i vini, interessante il Vermentino, dai profumi di pesca e gelsomino, dal gusto fresco e sapido, dinamico ed equilibrato, con un finale di buona lunghezza, a anche se noi abbiamo premiato quest’anno il Viogner “Occhi verdi".
fattorie-toscane.jpgNella foto il Viogner "Occhi Verdi" di Fattorie ToscaneVento Fermo Merlot  Biologico senza solfiti 2018 de Le Corne di Grumello del Monte
Le Corne è la cantina rivelazione dell’anno. Si trova a Grumello del Monte ed è estesa su una trentina di ettari, il 70% dei quali con impianti rinnovati, e totalmente convertita in regime biologico. Il suo Cabernet Franc “Vento Fermo” 2018 ha colore rubino brillante, note di frutta rossa e spezie, grande eleganza al palato, con un finale tannico e vinoso. Per noi il miglior vino rosso assaggiato quest’anno, motivo per cui lo abbiamo proclamato Top dei Top fra i Rossi dei nostri 100 migliori vini d’Italia.
le-corne.jpgNella foto il Cabernet Franc “Vento Fermo” 2018 di Le CorneBarolo DOCG Prapò 2016 di Vico e Moscato d'Asti
Luigi Vico, commercialista di Torino, ha deciso di realizzare un suo sogno, ossia di tornare a seguire i terreni di famiglia e dedicarsi non solo al vino, ma al posto in cui è nato. Così a Serralunga d'Alba da qualche anno è nata la sua nuova azienda vinicola, piccola e dinamica, con 2,1 ettari di vigneto nella zona del Barolo, da cui ottiene una produzione limitata di Barolo del comune di Serralunga d'Alba e di Barolo Prapò, con le prime annate che sono del 2016. Ed è il Barolo DOCG Prapò 2016 che ci ha conquistato, con il suo colore granata, le sue note di viola e marasca, humus e funghi, il suo sorso caldo, tannico, di carattere. Ma attenzione, nella degustazione che abbiamo svolto ci ha colpito moltissimo il Moscato d’Asti, da provare perché potrebbe essere la bottiglia da portare in tavola a Natale.
vico.jpgNella foto il Moscato d'Asti 2019 e il Barolo Prapò 2016 di Luigi VicoColli Maceratesi Ribona di Podere Sabbioni di Corridonia
È realtà tutta da conoscere Podere Sabbioni, azienda i cui vigneti sono tutti all’interno del perimetro della riserva naturale dell’Abbadia di Fiastra, e cantina che aderisce al progetto “V.I.V.A. – La sostenibilità nella vitivinicoltura in Italia”. Suo il Top dei Top 2019 tra i vini bianchi, ossia quel Colli Maceratesi Ribona che nel bicchiere ha colore giallo paglierino piuttosto intenso, naso con profumi di fiori bianchi, note di pesca gialla, miele e agrumi, gusto che si fa apprezzare  per la ricchezza delle note minerali, prima di chiudere con un finale gradevolmente sapido con una nota di malva. È  vino bianco pazzesco!
poderi-sabbioni.jpgNella foto il Colli Maceratesi Ribona 2018 di Podere SabbioniGutturnio Superiore 2019 di Santa Giustina di Pianello Val Tidone
In un antico borgo, l’azienda agricola Santa Giustina, realtà presente sui colli Piacentini che si estende su circa 120 ettari, di cui 30 di vigneti. Delle 16 etichette prodotte, tra autoctoni ed internazionali, vini bianchi, rossi e un passito speciale, di questa che è nostra Cantina dell’anno per l’Emilia Romagna, da provare quel Gutturnio Superiore che è vero schianto (già nostro Top Hundred 2004) che il grande e indimenticabile Gianni Azaria Borrelli, detto il Monsignore, abbinava alla sua monumentale cassoeula, e che nel bicchiere ha colore rubino luminoso.
santa-giustina.jpgNella foto il Gutturnio Superiore di Santa GiustinaLepanio Calabria IGP Bianco 2019 di Tenuta del Castello
Grazie alla consulenza di Riccardo Cotarella, enologo che non necessita di presentazioni, la Tenuta del Castello ha ottenuto risultati straordinari. Realtà calabrese, che gode dell'azzurro del Mar Ionio e dei colori della macchia mediterranea, con 12 ettari vitati attorno a un castello costruito nel XVII secolo sui ruderi del Monastero di Sant'Anania. Tra i suoi vini ha il suo gioiello nel Calabria Bianco “Lepanio” da uve greco (90%), traminer (10%).  Già nostro Top Hundred, ha colore giallo paglierino, note di fiori di zagara, sentori agrumati, sorso secco e sapido.
Tenuta-del-Castello_png.jpgNella foto il Calabria Bianco “Lepanio” 2019 della Tenuta del CastelloBellone IGT Lazio 2019 di Sanvitis di San Vito Romano
Creata da tre amici – Massimo, Riccardo e Sergio, i primi due occupati a Milano nell’ambito dell’energia e il terzo nel mondo degli occhiali – questa cantina, ha spiccato il volo dopo l’incontro determinante con Alfredo Mastropietro, vignaiolo leader del Bellone. Così che, partiti per scherzo, ora i titolari hanno 11 ettari a vite, dove la più importante è la vigna del bellone (ha 45 anni), appunto. Quel Bellone (Top Hundred), che ha colore giallo paglierino, note fruttate di agrumi, pesca e mandorla, gusto secco e minerale. Altra chicca rara da conoscere.
sanvitis-belloneok.jpgNella foto il Lazio Bellone di SanvitisInvictus Ruché di Castagnole Monferrato DOCG - Riserva 2018 di Tenuta Montemagno
Tiziano e Flavio Barea, fratelli imprenditori brianzoli, hanno acquisito una splendida tenuta nel cuore del Monferrato, Tenuta Montemagno e, grazie ad investimenti sapienti, hanno creato una gamma di vini di alto profilo, tra cui tra i deiversi top wine spiccano la Barbera d’Asti Superiore “Mysterium” ed il loro Brut metodo classico prodotto con uve barbera con 36 mesi sui lieviti. Eccezionale per noi tuttavia l’Invictus Ruché di Castagnole Monferrato DOCG - Riserva 2018, vino raro monferrino che profuma di rosa, e che conquista con la sua nota speziata di pepe e cannella.
tenuta-montemagno.jpgNella foto la Barbera d’Asti Superiore “Mysterium” di Tenuta MontemagnoArlandino Grignolino d’Asti DOC 2018 di Tenuta Santa Caterina di Grazzano Badoglio
Guido Carlo Alleva, avvocato di fama internazionale, una ventina di anni fa, ha deciso di
ritornare nelle terre di origine della madre e di riprendere la tradizione familiare della viticoltura, e lo ha fatto riportando a nuova vita Tenuta Santa Caterina a Grazzano Badoglio. Di questa realtà leader oggi a livello nazionale e internazionale, di cui vale la pena visitare il suggestivo Infernotto, raro esempio di architettura ipogea scavato a 17 metri sotto terra, Patrimonio UNESCO, e la cantina storica, dove sono custoditi i vini prodotti. Imperdibile l’assaggio dell’Arlandino, grignolino figlio di suoli contraddistinti da terre bianche, calcaree, ricche di freschezza, capaci di conferire profumi e struttura. Dal colore rubino, ha profumi di amarena e spezie, mentre in bocca ha caratteristica tannicità e buona freschezza. Ma se volete farvi un regalo vero, acquistate il Monferace, il Grignolino invecchiato che ha debuttato quest’anno ed è prodotto da 11 vignaioli.
tenuta-santa-caterina.jpgNella foto il Grignolino M 2013 e la Barbera d'Asti Setecàpita di Tenuta Santa CaterinaGuardate qui la degustazione dei vini Top Hundred effettuata da Paolo Massobrio e Marco Gatti

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