Gli assaggi più significativi dell'annata 2024, che merita attenzione

Ci sono vini che si bevono e si dimenticano, ma non la Vernaccia di San Gimignano. Un sorso soltanto e qualcosa ci rimane addosso: come un bel vestito o come la luce che riflette sulle torri al tramonto di quella magnifica cittadina in provincia di Siena.
È un vino che ha radici antiche ma un respiro moderno, capace di raccontare secoli di storia e, allo stesso tempo, parlare con chiarezza ai gusti di oggi.
Nel 1966 fu il primo bianco italiano a ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC), affermandosi come vino simbolo di un territorio tanto unico quanto esigente.
Nel 1972, alcuni viticoltori del Sangimignanese fondarono il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, mossi dalla consapevolezza che quel vino e quella terra dovessero essere tutelati, narrati, difesi. Da allora, il percorso si è arricchito: DOCG nel 1993, San Gimignano Rosso DOC nel 1996, e infine l’inclusione del Rosato e del Vinsanto nel disciplinare dal 2012. Una rinascita silenziosa ma inarrestabile che ha riportato la Vernaccia al suo posto naturale: al centro della scena, in veste di unica Regina Bianca in una terra di rossi.
È un vino autoctono, schietto e aristocratico insieme, che continua a rivelare potenzialità sorprendenti.
vernaccia-bicchiere.jpgLa voce del suolo
A fare della Vernaccia ciò che è, concorre in modo decisivo la composizione dei suoi terreni: formazioni plioceniche marine, ricche di sabbie gialle (tufo) e argille stratificate su strati più compatti. La scarsità di sostanza organica favorisce l’inerzia vegetativa e la profondità delle radici, mentre la presenza di tufo e calcare cavernoso dona a questo vino la spiccata sapidità minerale che lo distingue e lo rende inconfondibile.
vernaccia-vigneti.jpgIl disciplinare: rigore e identità
La zona di produzione è circoscritta all'intero territorio comunale di San Gimignano. La Vernaccia deve comporre almeno l’85% del vino, mentre il restante 15% può essere costituito da altri vitigni a bacca bianca non aromatici, autorizzati in Toscana, con esclusione espressa di varietà come traminer, moscato bianco, muller thurgau, malvasia di Candia e Istriana, incrocio bruni 54. Solo sauvignon e riesling sono ammessi, ma in misura massima del 10%.
Dalle uve migliori nasce la tipologia Riserva, sottoposta a un affinamento di almeno 11 mesi in cantina, seguito da ulteriori 3 mesi in bottiglia. La resa massima è di 9.000 kg per ettaro, mentre vinificazione e affinamento devono avvenire rigorosamente all’interno della zona di origine.
vernaccia-degustazione.jpgUn vino che evolve e sorprende
Il profilo della Vernaccia di San Gimignano è raffinato: giallo paglierino con riflessi dorati, più evidenti con l’età. All’olfatto è delicata, con toni fruttati e floreali da giovane, che nel tempo si trasformano in sentori minerali, quasi fumé, tipici della pietra focaia. Al gusto è asciutta, sapida, armonica, con una persistenza che conquista. È proprio la sua acidità naturale, come accade nei grandi bianchi europei, a renderla capace di resistere al tempo e anzi, di arricchirsi con esso. La Vernaccia, dunque, è un bianco che non teme l’evoluzione, anzi la ricerca.

Regina Ribelle: la vitalità del territorio in scena
Di seguito, le etichette protagoniste dell’anteprima più significative su 45 assaggi della nuova annata 2024 che si è presentata con un ventaglio molto positivo ed invitante. Quindi merita attenzione.

La Cappellasantandrea - Vernaccia di San Gimignano DOCG Clara Stella 2024 si presenta con un colore giallo paglierino brillante. Al naso offre profumi freschi e fruttati, con delicate note floreali. In bocca si distingue per un equilibrio raffinato, caratterizzato da una piacevole sensazione “oleosa” che avvolge il palato, donando morbidezza e armonia. È stata Top Hundred nel 2024.
cappellasantandrea.jpgCasa alle Vacche - Vernaccia di San Gimignano DOCG I Macchioni 2024 è fresco e minerale, abbastanza elegante, con note di frutta a polpa bianca, agrumi e fiori bianchi; al palato è sapido, ben equilibrato e con una piacevole persistenza.
casa alle vacche.jpgCasale Falchini - Vernaccia di San Gimignano DOCG Vigna a Solatìo 2024 ha colore giallo paglierino tenue, quasi trasparente. Al naso ha un buon impatto, con profumi netti e diretti che richiamano frutta a polpa bianca e accenni vegetali. In bocca colpisce per la spiccata sapidità e una struttura essenziale ma vibrante, che lascia una scia minerale persistente.
falchini.jpgIl Colombaio di Santa Chiara - Vernaccia di San Gimignano DOCG Selvabianca 2024 ha colore brillante e consistente, con riflessi paglierini vivaci. Al naso emerge una nota fresca che richiama il profilo aromatico del Sauvignon, tra erbe fini e agrumi. In bocca spicca per freschezza, equilibrio e pulizia, con una chiusura sapida che invoglia al secondo sorso. Anche quest’anno entra sul podio dei migliori assaggi, avendo ottenuto il riconoscimento Top Hundred nel 2022.
colombaio santa chiara.jpgFattoria Poggio Alloro - Vernaccia di San Gimignano DOCG 2024
Vino dal profilo gentile e misurato: al naso si apre su note floreali leggere e un delicato richiamo al miele. In bocca l’acidità è presente ma ben contenuta, contribuendo a una beva armoniosa e rotonda, sorprendente per un vino così giovane.
poggio alloro.jpgMacinatico - Vernaccia di San Gimignano DOCG Le Badiole 2024
Dal profilo sobrio nel colore ma deciso nell’identità, ci è apparso come uno dei campioni più rappresentativi del territorio. L'acidità è ben bilanciata, rendendolo un bianco versatile e coerente, capace di accompagnare con disinvoltura piatti della cucina contemporanea. Entra di diritto nella nuova edizione del Golosario.
macinatico-badiole.jpgMelini - Vernaccia di San Gimignano DOCG Le Grillaie 2024
L’etichetta, elegante e dal verde intenso, anticipa un vino che colpisce sin dal primo sguardo. Il colore è limpido e brillante, il profumo fine e coerente, con richiami floreali delicati e note fruttate fresche. Al palato si distingue per l’equilibrio tra morbidezza e freschezza, con una buona acidità che accompagna una struttura snella ma persistente. Una Vernaccia già godibile, che promette anche una buona evoluzione nei prossimi mesi.
melini.jpgTenuta Le Calcinaie - Vernaccia di San Gimignano DOCG 2024
Un sorso netto e deciso fin dall’attacco, che si distende con coerenza e una persistenza notevole. La componente alcolica, ben integrata, contribuisce a dare rotondità e profondità, senza coprire la freschezza del frutto. Una Vernaccia già con buona personalità seppure così giovane.
calcinaie.jpgTeruzzi - Vernaccia di San Gimignano DOCG Isola Bianca 2024
Si presenta con equilibrio e nitidezza in ogni fase: il colore è luminoso, il naso fine e coerente, mentre al palato si esprime con precisione minerale e struttura calibrata. Una bottiglia che racchiude l’identità longeva della Vernaccia, e lo dimostra con eleganza già da questo primo assaggio.
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