Enoturismo nell’antica bottaia, per gruppi

"Ho fatto richiesta anni fa all’amministrazione di Salaparuta di volermi occupare del recupero di quello che un tempo era il mio paese. Ma a tutt’oggi è tutto fermo".

Giacomo Vaccaro, 72 anni, capostipite dell’azienda Vini Vaccaro, a Salaparuta, in provincia di Trapani, cittadina distrutta dal terremoto del 1968 di cui porta ancora addosso le ferite, non si dà per vinto. A dispetto dell'età, ha ancora tanti sogni da realizzare anche se molti portano già la sua firma. Come la sua azienda che si estende nella Valle del Belìce, a ridosso di quel fiume omonimo, che nei secoli, ha segnato la vita delle popolazioni e dei luoghi che attraversa. L'antica bellezza della Valle attraversata dal fiume che lambisce le province di Palermo, Agrigento e Trapani, si ammira dall’ampia vetrata che per intero percorre l’azienda Vaccaro. Una terrazza affacciata sulle diverse sfumature di verde che danno benessere ed armonia allo sguardo. Un'intesa perfetta tra l'uomo e la natura.

Funzionale e moderna, l’azienda Vaccaro è oggi una realtà in progress che ha fatto dei valori della famiglia, il suo punto di forza. Giacomo nell’87 è riuscito a comprare i terreni che la sua famiglia aveva in affitto e qui, dopo un’esperienza decennale di presidente della cooperativa agricola Madonna del Piraino, ha costruito nel 1999, l’azienda che porta il suo nome.
Con lui i figli, Laura, Carmelo, enologo, Catia che si occupa del commerciale e il nipote Luigi, responsabile marketing, che rappresenta oggi la terza generazione. Giacomo ama le sfide. È stato il primo a credere nella Doc Salaparuta. Creata nel 2006, è una delle Doc più recenti in Sicilia (Paolo Massobrio fu uditore esperto nell’occasione della proclamazione) e la viticoltura in queste zone è la chiave di rilancio per un territorio dimenticato da anni.
Famiglia Vaccaro copia.jpgL'azienda Vini Vaccaro, conta circa 800 mila bottiglie prodotte in una filiera corta, dai vigneti alla tavola, quindi distribuiti in diversi Paesi europei, e anche in Cina, Giappone, Kazakistan, nell’ Asia centrale. E’ insomma il volto della Sicilia che non ti aspetti. Ha nella valorizzazione delle sue radici, la linfa per tracciare nuove prospettive. In bio dal 2000, si coltivano internazionali e autoctoni. Il catarratto è il vitigno principe che, usato anche in blend, è il biglietto da visita di Vini Vaccaro.

Cinque le linee d’imbottigliamento: Luna, Terrabedda, Top Line, Esclamativo, Grappoli, e tra i premi ed i riconoscimenti, da menzionare la Medaglia D'Oro al Concorso Mondiale di Bruxelles 2019, per il “Sofè 2017”, 100% nero d'Avola.

Un'azienda dinamica che con la linea Esclamativo, un bianco frizzante e un rosso da uve leggermente appassite, con un packaging trend che utilizza in etichetta, i meme, strizza l'occhio ad un pubblico giovane. Ma il vino del cuore è il “Giacomo” Nero D’Avola Riserva, edizione limitata. Nato dalla volontà di Carmelo Vaccaro che, in occasione della nascita del figlio Giacomo, ha voluto esprimere in questa Riserva Doc Salaparuta, il più profondo dei legami. “A te Giacomo che mi hai dato la vita e a te Giacomo a cui la vita l’ho data” si legge nella retro etichetta.
Vaccaro_0180 copia 2.jpgCarmelo Vaccaro, enologo, non ha avuto dubbi a scegliere, fin da bambino la sua strada.
"Ero piccolo quando mio padre - racconta Carmelo - mi chiese se io volevo fare parte di questo suo progetto di vita e di lavoro. Non ho avuto dubbi a scegliere la mia strada e a laurearmi in enologia a Marsala. L’azienda è cresciuta con me ed io con lei - dice Carmelo con orgoglio - Sono sempre stato convinto che un buon vino nasca dalla cura del vigneto, della terra, dalla salvaguardia del patrimonio di biodiversità di cui questo territorio è ricco - spiega – seguire giorno per giorno le fermentazioni, il controllo della temperatura è per me prassi consolidata e quotidiana".

Il proseguimento naturale è la sostenibilità con interventi mirati che vedranno l’installazione, di pannelli fotovoltaici per raggiungere un’autosufficienza produttiva. Il sistema di recupero e riutilizzo delle acque piovane è un’altra strategia green che l’azienda ha adottato per ridurre il consumo idrico; nel contempo, per combattere la siccità provocata dai cambiamenti climatici in atto, hanno anche realizzato un pozzo per l’approvvigionamento.
"Ed oggi - dice Catia Vaccaro, responsabile P.R. e Donna del Vino Sicilia - scommettiamo sull'enoturismo per far vivere agli appassionati wine lovers, su prenotazione nel sito aziendale, una full immersion tra i vigneti, la cantina e la bottaia alla scoperta di vini che rappresentano l'identità di questo territorio da scoprire e da valorizzare".
Catia Vaccaro con calice copia.jpgLa nuova bottaia della Vini Vaccaro, da poco rimodernata rappresenta il punto di partenza per una nuova sfida: accogliere gli enoturisti e farli sentire a casa. Un ambiente moderno e semplice, dove le vere protagoniste sono le botti disposte lungo il perimetro del salotto come ad avvolgere in un caloroso abbraccio gli ospiti. Al centro della bottaia sono presenti due lunghi tavoli in legno che consentono di accogliere e guidare nei tasting ben 35 persone con posto a sedere. La capienza massima della bottaia è di circa 150 persone. E qui è possibile fare un viaggio a ritroso nel tempo dalle prime etichette “custodite” fino ai nostri giorni. Il futuro dell'azienda Vini Vaccaro è già adesso e ci auguriamo che possa esserlo anche per Salaparuta.

Vini Vaccaro

C.da Comune snc
Salaparuta (TP)
Tel. + 39 092475151
www.vinivaccaro.com

 

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