Una location spettacolare, un ristorante di rara eleganza, un menu curato a prezzi corretti

Per raccontarvi cos’è Villa de Winckels ci vorrebbe un libro. Questo luogo bellissimo ha origine nell'Alto Medioevo: l'originaria villa risale infatti al periodo tra 1100 e 1400. Dal 1992, grazie alla famiglia Merzari, è un ristorante di rara eleganza, con varie sale, per tutte le esigenze. I due posteggi auto, quello interno e quello esterno, stanno infatti a significare che non di rado si svolgono cerimonie, perché il posto merita, collocato nel borgo di Marcemigo (in via Sorio, 30 - tel. 0456500133) nella parte alta di un paese, Tregnago (Vr), che guarda i vigneti di corvina, corvinone e rondinella, ma anche di oseleta, insomma il mondo dell’Amarone, che ha un cuore suo nella Val d’Illasi.

Detto questo, ci ha molto colpito il clima famigliare che si respira, con un servizio attento e partecipato. A noi offrono a bicchiere, per esempio, una teoria di ottimi vini di Tregnano (Cà dei Conti) che già avevamo scoperto tre anni fa e che si sono rivelati in crescendo. Ma veniamo al menu, curato dal giovane, bravo Ferruccio Girelli Consolari in cucina con Roberto Merzari. Un menu che tutto sommato non ha prezzi proibitivi, vista la location.

Da provare la soppressa fatta in casa, che è di una morbidezza spettacolare; quindi la sella di coniglio ai porcini su purea di topinambur o l’insalatina di polpo su crema di sedano di Verona, bacon croccante e sfoglie di polenta soffiata. Oppure i cannoli di pasta brick con patate castagne e bitto. Eccellente, come la vorremmo sempre, è la pasta e fagioli, che è un velluto su cui vengono stesi quattro fogli di pasta fatta in casa (a proposito, qui chiedete il loro olio: sarà uno dei più buoni e sorprendenti che possiate provare). Eccellenti saranno anche i tortelloni al cacao con ripieno di brasato aromatizzati con riduzione di vino rosso su crema di Monte Veronese. Da manuale, buonissimi, i bigoli veneti al sugo d’anitra. In carta anche le pappardelle tirate a mano al ragù di faraona e maggiorana.

E ora, al momento dei secondi, è bene sapere che le sezioni sono due, di cui la seconda dedicata alla cottura al camino (costolette di agnello, filetto di manzo, grigliata di verdure…). Per noi un’ottima guancia di manzo cotta nel Valpolicella e servita con purea di patate; quindi la tagliata di tonno all’Amarone su brunoise di verdure, mentre eravamo tentati dal fegato di vitello al Recioto con composta di fichi. Ottimi anche i contorni (patate al forno e spinaci).

Si chiude con semifreddo di miele e pistacchi su salsa di cioccolato; crema al caffè, terra di pasta sfoglia e funghetti di meringa; e poi tante varianti di dolci classici: millefoglie, tiramisù e panna cotta. Da ritornare!

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