Ha i baffi, è sempre connesso. E soprattutto non esiste (fuori dal web)

L’idea è di un gruppo di ragazzi veneti raccolti in una start up, Mostaza srl. Per una volta però i destinatari più che il pubblico sono i gestori di locali. Perché a loro verrà recapitato il curriculum di Tony, il cameriere che non perde una comanda. Si tratta infatti di un’app dove i ristoranti possono caricare i loro menu, modificarli, mandare notifiche ai clienti e così via.

Il futuro commensale, una volta scelto il ristorante, può guardare cosa mangiare e ordinare già mentre è ancora in macchina (con tanto di note per intolleranze, preferenze di cottura etc). Alla fine, per pagare il conto, basterà ancora una volta chiedere a Tony che preleva il dovuto direttamente dalla carta di credito (senza nemmeno chiedere la mancia). Lanciata ad agosto di quest’anno Tony app si sta affacciando ora sulla scena nazionale.

I vantaggi, ci spiegano, sono notevoli: anzitutto un maggior turn over perché azzerando i tempi di scelta, è possibile incrementare l’utilizzo dei tavoli disponibili del 30%. Si semplifica la possibilità di riordino, si aumenta la fidelizzazione della clientela (che potrà essere indirizzata in base alle scelte fatte precedentemente). Per i clienti invece le prospettive positive sono altre: non saranno più perse comande (qualora accadesse la sgridata al cameriere sarà solo virtuale) e soprattutto sarà possibile avere già i piatti in tavola al momento dell’arrivo al ristorante (molto comodo in pausa pranzo).

Il costo del servizio non ricade sul cliente, ma sarà il ristoratore a versare un canone mensile per i servigi di Tony. Unico difetto: riuscirà Tony con messaggi push a consigliarci un piatto piuttosto di un altro, spiegarci una cantina, lasciare nell’avventore quell’impressione di cordialità e intimità che riesce a trasformare una cena in un bel ricordo?

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