Sorprendente sosta in un ristorante fra la zona del Soave e quella dell’Amarone

Dalla cantina Prà a Monteforte d’Alpone, paese del Soave classico, si può anche andare a piedi in questa bomboniera di ristorante in mezzo alla campagna, sotto l’ombra del monte Bisson.
Sta nel comune di Colognola al Colle, che invece è un’enclave dell’Amarone, e colpisce per quelle vetrate che fanno intravedere una sala elegante, luminosa, con una quarantina di posti a sedere.
sala.jpgSolo a vederlo ti infonde un’idea di relax assoluto, quasi un compimento, come è stato per me, di una giornata fra colline, assaggi di vino e incontri. Hanno anche 5 camere graziose per chi vuole svegliarsi al mattino in mezzo alla natura viva di questa zona.
Ma chi ha concepito questo luogo? Una coppia affiatata, giovane: Silvia e Tommaso.
La prima proviene da esperienze milanesi come Erba Brusca sui Navigli, dove ha appreso il piacere di cucinare con le erbe e il Liberty, nostra corona radiosa inossidabile. Questa era la vecchia casa di famiglia di Tommaso Venturini, che oggi è diventato un luogo di raffinato design, assolutamente coerente con la cucina creativa di Silvia Banterle.
appetizer.jpgLa carta dei vini parla “naturale” e molto francese, anche se un omaggio maggiore al territorio, a mio parere, non ci starebbe male. Aperti dal mercoledì alla domenica, sempre a cena (e a pranzo solo il sabato e domenica), hanno portato senza dubbio una ventata di aria fresca e di novità, per un locale di cui si sentirà parlare.

Il menu è ovviamente in movimento, perché le materie prime comandano, anche se alcuni punti fissi del nostro Golosario non mancano: il riso Riserva San Massimo, la pasta Mancini, i formaggi di Foradori, la farina Petra, Lady Caffè.

Ora, apprezzando l’offerta di un amuse bouche e burro (senza strafare come troppi fanno), fra gli antipasti merita prendere un piatto come la variazione di topinambur crema di aglio dolce, insalata aromatica arance e gin, davvero convincente;
topinambur.jpgsucculento il petto d’anatra dry-aged con maionese all’elicriso, prugne essiccate, insalata di finocchio e radicchio rosa al bergamotto.
petto anatra.jpgQuindi i calamari al vapore con rape colletto viola, arachidi, estratto di cavolfiore. Come vedete le verdure sono un complemento sempre presente e davvero piacevole.

Fra i primi il risotto è con estratto di spinacini, burro alle acciughe e si caratterizza per la sua spiccata acidità, che quasi fa il paio con quelle “volatili” dei vini naturali che tanto piacciono a Tommaso.
risotto.jpgLe mezze maniche hanno un fondo di sedano rapa e mandarini in composta,
maccheroni.jpgma il piatto super è stato quello dei ravioli piastrati ai moscardini, brodo di cavoli e infuso di camomilla. Geniale!
ravioli.jpgSi passa ai secondi col salmerino scottato beurre blanc ai funghi, broccolo fiolaro e mele cotogne (molto buono).
salmerino.jpgSorpresa per la verza arrosto con sesamo nero e tartufo nero che aveva una consistenza quasi carnosa e un gusto pieno;
verza-arrosto.jpgla pancia di maiale con radicchio pan di zucchero, mele in agro e crumble di mele e scalogno peccava di troppe parti grasse, che i vari abbinamenti sono riusciti del tutto ad addomesticare.
pancia maiale.jpgAltra curiosità la si trova nei dolci, con il gelato all’aglio nero, ribes pan di spagna e duche de leche, davvero interessante.
gelato-aglionero.jpgGhiotta e fuori dal comune la Tarte Tatin di zucca, gelato ai semi di zucca, crema di zucca e peperoncino,
tarte tatin.jpgaccanto all’ottimo strudel di pere con gelato allo Strack40 di Foradori.
strudel.jpgOttimo il pane, realizzato da Simone Padoan e focaccia e sfogliatine fatte in casa sono con la farina Petra di Molino Quaglia.
cestino-pane.jpgIn conclusione, un luogo dove tornare, già radioso alla prima prova, ma sicuramente in crescendo. La squisita accoglienza di Tommaso è un plus, la creatività di Silvia è tutt’altro che un azzardo. Dietro ci sono studi severi per arrivare a un equilibrio vincente.
Bravi, mi avete sorpreso!

Stilla

località Casette, 1
Colognola ai Colli (Vr)
Tel. 045 482 6046

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