Una doppia esperienza, con il Nuovo Talea dedicato a piatti vegani e questo Vite con lo chef Giuseppe Biuso da Vulcano

Il ristorante si raggiunge facilmente imboccando la superstrada Rimini-San Marino per abbandonarla poco dopo, svoltando a sinistra verso le colline di Coriano. Poche curve e sarete in un altro mondo fatto di dolci pendii, campi, vigne e macchie di bosco. A quel punto basta seguire le indicazioni fino al ristorante, varcare il cancello e lasciare l’auto nel comodo parcheggio interno per poi salire con una breve passeggiata fino a questa grande casa in mezzo al verde.

Entrando, la prima cosa che si nota è la monumentale, elegante e pulitissima cucina a vista in cui si può vedere all’opera lo chef Giuseppe Biuso che dirige la numerosa brigata. Viene da lì il profumo di Sicilia, dallo chef che si è trasferito qui lo scorso anno da Vulcano portando in dote le sue radici, la sua esperienza e la gratificante quanto impegnativa eredità della stella Michelin che aveva nel locale sull’Isola. Profumo di Sicilia che caratterizza e non sovrasta, fa da filo conduttore a una valorizzazione attenta del pesce freschissimo e dei prodotti del territorio romagnolo, in particolare quelli che arrivano direttamente dall’azienda agricola di San Patrignano.
veranda.jpgAllora non resta che sedersi a uno dei tavoli della sala, magari vicino al camino, o, nella bella stagione, del dehors da cui godere di una bella vista sulle colline baciate dal tramonto e scegliere uno dei cinque menu degustazione (da 4 a 10 piatti) con piatti vegetariani e di pesce oppure quello dedicato alla carne o ancora direttamente dalla carta.
amuse.jpgDopo i godevoli amuse-bouche (foto sopra), che solo a tratti inizieranno a farvi respirare le radici dello chef (in particolare quello con le fave e il pecorino), potrete assaggiare l’ottimo cannolo di melanzane, ricotta al basilico, datterino arrosto e cioccolato di Modica in cui l’equilibrio quasi perfetto degli ingredienti è appena sfidato dalla grattata finale di cioccolato. In alternativa (o in aggiunta) palamita agra, cipollina, kefir di ravanello e tobiko.
dolce.jpgTra i primi spaghetto allo zafferano, aringa affumicata, salicornia e limone salato, buonissimo, o risotto all'aceto balsamico, mucchino affumicato, guanciale e mandarino.
spaghetti.jpgL’ombrina, vongola rasoio all'aglio nero, emulsione di mandorla bruciata e alloro è un altro ottimo piatto a cui, a voler cercare il pelo nell’uovo, manca forse un elemento di croccantezza. Se non siete grandi amanti del pesce, la carta offre non offre molto, perché la Mora Romagnola è abbinata a peperoni, ostrica e sambuco. Però potete optare per il “Menù alla luce del sole” che verte sulla carne.
piatto.jpgDopo un interessante assaggio della piccola pasticceria, si chiude con originalità: banana, arachidi, caffè e caramello o cetriolo, yuzu, e finocchietto.
piccola pasticceria.jpg  Troverete sicuramente un abbinamento interessante nella carta dei vini che è ben costruita, ampia e mai banale. Potete scegliere se fermarvi a San Patrignano, la cui produzione ha ormai notoriamente raggiunto livelli davvero interessanti, aprirvi alla Romagna o alle zone più vocate della Penisola e non solo. A questo punto però, consentitemi di aprire una parentesi sulle “dichiarazioni di intenti” che spesso si trovano in testa ai menu o, come in questo caso, alla carta dei vini. La domanda che mi sorge spontanea è “perché?”. In tanti anni mi è capitato di leggerne decine e decine. Credo che quelle in grado di dare un valore aggiunto all’esperienza del cliente si possano contare su una mano. Quindi, cari chef, niente horror vaqui come dicevano i latini. Non è necessario riempire spazi, voler apparire per forza profondi. Meglio lasciare che siano i piatti o i vini a parlare e ricordarsi che un bel tacer non fu mai scritto.

Dopo questa digressione semi-scherzosa, torniamo al nostro racconto passando al servizio. Tra i tavoli, i camerieri si aggirano impeccabilmente informali nelle loro camicie color sabbia con collo alla coreana per servirvi avendo cura che tutte le persone al tavolo abbiano il piatto davanti nello stesso momento e che i vostri bicchieri siano sempre pieni. Insomma, nulla da eccepire se non un leggero abbassamento della guardia sul finale. Niente di grave, ma il percorso verso la stella passa anche da questi dettagli.

Prezzi adeguati, con gli antipasti a 30 €, i primi a 35 €, i secondi 40 € e i dolci 18 €. Con i menu degustazione invece si parte con 75 € per 4 portate a salire fino a 105 € per 10. Al piano superiore è aperto il nuovo Talea, ristorante che offre un unico menu di 10 piatti, tutti vegani e senza glutine.

Vite

fraz. cerasolo - via montepirolo, 7
CORIANO (Rn)
Tel. 3355404830

 

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