A Rivanazzano, accoglienza, professionalità, e una grande cucina che è racconto emozionante di territorio e tradizione

La cucina dei sapori, dei profumi, della memoria. Insomma, la cucina dell'amore che va dritta al cuore, suscitando emozione. È quello che vi aspetta al Selvatico di Rivanazzano. Dateci retta. Venite in questo ristorante, dal 1912 baluardo di gusto, con la famiglia Selvatico che da sempre ne è titolare, che è vera icona di accoglienza.

Se siete giovani cuochi, mettete in conto una visita qui. Non lasciatevi infatuare da chi vi spaccia per creatività, fumo. Il discorso vale anche per chi è agli esordi in sala o come sommelier. In questo luogo dell’anima, troverete l’Italia del gusto, la grande ristorazione italiana, quella vera. Dove si valorizzano i meravigliosi prodotti e vini del territorio, in cui i fornitori sono i piccoli – grandi artigiani della zona, e la ricerca è dedicata a far vivere oggi, lo straordinario patrimonio di ricette del nostro Paese. E soprattutto dove tutto è pensato per far felici i clienti, senza alcuna autoreferenzialità di chi è ai fornelli o segue il servizio. Quando verrete capirete perché i grandi Cesare Carbone di Manuelina di Recco e Luciano Spigaroli di Al Cavallino Bianco di Polesine Zibello, guide ispirate e anime della benemerita Unione Ristoranti del Buon Ricordo, considerino con orgoglio questo locale della loro selezionata e prestigiosa squadra. Se invece siete semplici golosi, beh, seguite il nostro consiglio. Questo è indirizzo che vi emozionerà.

Il locale è all’interno dell’Hotel Selvatico, che, come dice l’insegna, è di proprietà ed è gestito, a sua volta in modo magistrale, dalla famiglia. L’ambiente è curato, e potrete accomodarvi nella sala bella e luminosa, o, in estate, nel fresco dehors.
selvatico-tavolo-dehor.jpgAl timone c’è una grande donna, una figura carismatica che, per chi, come noi, ha avuto la fortuna di conoscere, e di esser amico, di quel gigante che è stato Gianni Azaria Borelli, per tutti “Il Monsignore” (il “soprannome” a lui dato da “Gioann” Brera), lo ricorda, ma al femminile. È mamma Piera, chef patronne che ama il suo lavoro immensamente, e che, questo amore e questo cuore li mette nei piatti che crea, riuscendo a proporre tradizione e territorio, in modo contemporaneo. La sua passione, va da sé, non poteva non "contagiare" le figlie. E infatti Michela l’affianca in cucina con talento. Mentre l’altra figlia, Francesca, con il marito Sergio Daglia, sono il sorriso e l’entusiasmo fatte persone che trovate in sala, dove si occupano del servizio e dei vini, pescando da una magnifica cantina che valorizza, come è giusto, l’Oltrepò Pavese.

Per quanto riguarda quello che gusterete. Tra i piatti di un menu che si modula sulla stagionalità delle materie prime, potrete avere, come antipasto, salumi, il cui gusto non dimenticherete (su tutti, il salame, da farne una scorpacciata!) che vi saranno serviti con la schita, quella foccaccetta leccorniosa che è perla della cucina povera e tradizionale oltrepadana, strappata all’oblio grazie a chi, come la famiglia Selvatico, l’ha riportata in tavola, e a chi, come Cinzia Montagna, ha saputo rimetterla sotto i riflettori valorizzandola con una sapiente comunicazione sui social.
selvatico-salumi.jpgIn alternativa, insalata di porcini crudi della Val d'Aveto con lamponi, sedano e Grana Padano.
Tra i primi, imperdibili quei malfatti di borragine, erbette, ricotta con burro, salvia e fiori essiccati, che sono anche piatto del Buon Ricordo.
selvatico-malfatti.jpgMa da provare anche gli agnolotti ripieni di stufato.
Come secondo, per chi le ama, sarà festa della gola con le lumache di Cherasco proposte in umido con i finferli. Ma saranno di piena soddisfazione anche il vitello tonnato alla vecchia maniera, proposto con la “nostra” giardiniera. O il coniglio allevato a terra con pomodoro del nostro orto e peperoni di Voghera.
selvatico-lumache.jpgA chiudere, formaggi di meditata selezione del territorio e due golosità che vi suggeriamo di non perdere, ovvero le pesche al forno con amaretto alla lavanda e gelato alla crema e quella zuppa inglese che, ahinoi, è sempre più raro trovare a tavole di valore.
selvatico-formaggi.jpgDicevamo sopra che il ristorante fa parte dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo. Ebbene, quello che vi porterete a casa, un “buon ricordo” lo sarà davvero. Uscirete con tanta voglia di tornare. Questa è nostra sosta del cuore!
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SELVATICO

via Silvio Pellico, 19
Rivanazzano Terme (Pv)
tel. 0383944720
Prezzo medio alla carta: euro 55

 

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