Gli ultimi assaggi dopo la pausa estiva in vista di Golosaria Milano 2023

Mancano poco più di 15 giorni per conoscere gli espositori di Golosaria Milano 2023 che quest’anno saranno davvero portatori di tantissime novità. Sono il frutto spesso delle nostre degustazioni settimanali, riprese dopo la pausa estiva col solito ritmo. Ecco chi abbiamo messo sotto i nostri palati.

Rocche Manzoni – Monforte d’Alba (Cn)

Abbiamo una particolare ammirazione per questa cantina fondata dall’imprenditore piacentino Valentino Migliorini e oggi portata avanti dal figlio Rodolfo, con grande determinazione. E il vino simbolo di questa azienda, prima del Barolo, resta senza dubbio il metodo classico. Ed ecco nel bicchiere il Valentino Brut Elena 2020 di colore paglierino tendente all’oro; bollicine di media grandezza; naso floreale, di erba bagnata, floreale una leggera crosta di pane e una fine speziatura. Grande sorso: ampio, speziato, con note aromatiche di frutta in bocca, per un finale asciutto, delicato. Un vino molto intenso e persistente. Grande! Il Langhe Rosso Bricco Manzoni 2017 è frutto di uve nebbiolo e barbera. Al naso ha profumi di robinia e more di gelso. In bocca si esprime in maniera molto fine, giustamente tannico. E infine il Barolo 2019 che si presenta con i suoi descrittori “monfortini”: tartufo, fungo, sottobosco. In bocca un grande equilibrio e un che di balsamico: decisamente tannico, foriero di altri anni di buon affinamento.
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DIEGO DUILIO – Corvino San Quirico (Pv)

I vigneti dell'azienda agricola di Alessandro e Diego Duilio si trovano sulle prime colline dell’Oltrepò Pavese, con un’estensione di appena un ettaro e mezzo, nel comune di Montalto Pavese in Provincia di Pavia. Amano definirsi micro-realtà. Per cui, dopo anni di conferimento delle loro uve alla cantina sociale, padre e figlio hanno deciso di iniziare la loro avventura cominciando a imbottigliare per sé. Il progetto è ben delineato: produrre da questo singolo vigneto un ottimo rosé fermo e un grande metodo classico, entrambi 100% pinot nero in regime biologico. E il Metodo Classico Brut “Un Ettaro e Mezzo" ha colore paglierino da cui trapassano bollicine fini. Al naso note di miele e verdi, come un bel prato, poi la speziatura ricorda la caramella mou. In bocca è fine, ricco e termina con un strascico di acidità. Il Pinot Nero Rosato “Un Ettaro e Mezzo” 2022 ha colore rosa tenue e un naso elegante e soave che evoca la rosa. L’acidità è ben presenta, con un filo di volatile, che ricorda un poco la cipolla.
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Tenuta Genevrina – Ozzano Monferrato (Al)

Tenuta Genevrina è a Ozzano Monferrato e rappresenta la storia di Luca Vogliotti, classe 2001: la sua giovane età e il suo sguardo buono, potrebbero ingannare ma, coraggio, determinazione e spirito d’impresa sono i suoi punti di forza, per vincere una sfida quotidiana. La prima vendemmia è appena del settembre 2022, sotto lo sguardo attento dell'enologo Donato Lanati. Nel sogno di Luca c’è la voglia di raccontare il Monferrato attraverso colori, profumi, sentori e sfumature. E ci riesce subito con il Piemonte Cortese “Brilla” 2022 che ha un colore paglierino di bella consistenza, profumo di pesca, e un melone arancio molto spiccato e intenso accanto a note floreali. In bocca l’acidità è ancora scontrosa e ricerca una corrispondenza fra naso e palato. Che verrà. Il Monferrato Chiaretto “Fiore” 2022 (da uve barbera) ha colore buccia di cipolla. Al naso avverti un principio di riduzione, poi emerge a speziatura e la carruba. In bocca ha una trama fine e fresca. Ottimo. Tuttavia il vino più rappresentativo, quello che ci ha fatto battere le mani (eravamo in cinque e il giudizio è stato unanime) è il Grignolino del Monferrato Casalese “Curioso” 2022. Ha un colore iconico che vira sul rubino scarico. Al naso piccoli frutti molto intensi: il lampone, le fragoline di bosco. È grandissimo: rotondo, fine, con un finale ammandorlato. Molto buono, equilibrato, pregnante. Bravo Luca!
brilla-fiore-curioso.jpgLa Barbera del Monferrato “Genevrina” 2022 ha invece un rubino concentrato e un naso complesso di frutta rossa, dove emerge l’acidità già al naso. E’ una classica Barbera, che ha nella freschezza la sua cifra distintiva.
Poi il Vino Rosso “Venti22” 2022. Il colore qui è rubino trasparente. Al naso note di vermut con un’eleganza tutta sua e lineare. Un vino complesso dove vince la finezza dentro un sorso rotondo. Interessante.
Infine il Piemonte Bonarda “Anticonformista” 2022 che s’apre con una piacevole nota prugna rossa, dal suo colore rubino concentrato. Anche qui l’ingresso è morbido e rotondo, il sorso pieno, con una trama fine; il finale è ammandorlato e fresco. Davvero interessanti i vini di questa cantina!
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Piano – Calosso (At)

La superficie viticola dell’azienda Piano è di circa 40 ettari, suddivisa nei terreni situati nei comuni di Calosso, Castiglione Tinella e Costigliole d’Asti. I vigneti di proprietà dell’azienda, sono composti dalle più tipiche uve del territorio. Sono partiti con la vinificazione delle proprie uve con metodi tradizionali, e col passare degli anni e nonostante il cambio generazionale non sono mai cambiati. Il Langhe Arneis 2022 ha un colore paglierino consistente. Pesca e mela sono molto netti in un naso fine. In bocca ha corpo e prevale l’acidità della gioventù. Ha un finale amaricante. Abbiamo assaggiato anche la Barbera d'Asti Superiore 2020 che aveva una complessità di sottobosco e il Langhe Nebbiolo "Causan" 2020, piacevolmente intenso ma decisamente poco equilibrato con un prevalere di acidità stridente.
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IL POLLENZA – Tolentino (Mc)

Ci ha fatto piacere assaggiare due novità che ci sono giunte da una cantina marchigiana della nostra predilezione fondata dal conte Aldo Brachetti Peretti. Nel 2011 fu nostro Top Hundred il Rosso Il Pollenza 2007. Oggi ci ha conquistati con il Colli Maceratesi “Angera bianco” Ribona 2022. Ha colore paglierino e al naso note ematiche, calde, in un complesso di fiori, polpa di frutta, gelsomino. Un vero e proprio bouquet. In bocca è fresco, fine, pieno con l’acidità tipica della Ribona e un finale amarognolo sullo sfondo. Grandioso anche il Marche Cabernet Franc “Cosmino” 2016 che offre al naso effluvi balsamici molto intensi che poi danno spazio al peperone, alle ortiche. In bocca è decisamente vibrante ed elegante. Anche questo è un vino che ha meritato i 5 asterischi pieni. La perfezione.
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Neromallia – Pachino (Sr)

La famiglia Mallia coltiva e seleziona uva da tre generazioni nella zona più a Sud della Sicilia orientale o meglio nella sottozona Macari tra Noto e Pachino. L’inizio è col il Terre Siciliane Bianco 2022 (da uve grillo). È brillante il suo colore paglierino; al naso frutta esotica (verso il frutto della passione), big bubble e una nota aromatica come leit motiv. Ha una bella spada acida, è rotondo e il suo finale è piacevolmente amaricante. Il Terre Siciliane Rosato 2022 (da uve nero d’avola) è ampio al naso e una particolare vivacità in bocca offerta dalla combinazione acidità/tannini. Il Terre Siciliane Rosso 2021 (da uvenero d’avola) è forse il meno armonico, con sentori di smalto e cuoio.
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CA' NOVA – Barbaresco (Cn)

Questa cantina della famiglia Rocca la conosciamo fin dagli inizi della carriera, tant’è che il battesimo laico alla mia prima figlia, anno 1988 fu col suo Barbaresco, da sempre campione nel rapporto qualità/prezzo. È il Barbaresco come deve essere e nella primissima edizione dei Top Hundred, si distinse con il Barbaresco “Montestefano” 2000.
Tre i campioni in assaggio oggi, il Barbaresco 2020, dal colore colore rubino trasparente che appena lo metti al naso ti fa dire “Questo è Barbaresco!”: viola sincera, mandorla, naso fine e speziato. L’ingresso è fresco, ampio. Il Barbaresco Montestefano 2020 ha un colore più concentrato e poi note di sottobosco e liquirizia nera. È incisivo al naso e in bocca, intenso, caldo. Lo senti subito equilibrato, morbido, esattamente ciò che ti aspetti da un grande Barbaresco. Tuttavia, il campione che questa volta ci ha rapiti è stato il Barbaresco “Montefico” 2020 Un naso con le classiche note di pelliccia, ma sotto c’è la viola. Già al naso senti la promessa di freschezza che poi si esprimerà in un sorso di estrema finezza, setoso, coi tannini ben amalgamati e presenti e la sua coda balsamica. Fantastico!
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RIPANERO - Rionero in Vulture (Pz)

Ripanero nasce come cantina nel 2014, quando tre amici accomunati dalla passione per l’agricoltura e per il vino, decidono di iniziare l’avventura a lungo sognata. E oggi vissuta con allegra caparbietà. Il centro attorno al quale tutto gravita l’attività è l’Aglianico del Vulture, vitigno di enorme fascino ed eleganza fin dalla più remota antichità, soprattutto in questo angolo della Lucania alle pendici del Monte Vulture, che in un tempo lontano, con le sue colate laviche, ha affidato dei terreni unici alle instancabili mani di umili contadini, inventori di tecniche e depositari di preziosi segreti.
L’Aglianico del Vulture Logos 2017 ha colore rubino impenetrabile. Al naso note di un sottobosco bagnato e poi mandorle e fiori di arancio. In bocca è di piacevole equilibrio. Meglio ancora l’Aglianico del Vulture “Physis” 2017 più caldo, con un che di ematico, fruttato, e una nota vulcanica che percepisci nella vena minerale. È più persistente ed espressivo, anche nella sue note tanniche che non disturbano in buon equilibrio.
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CARPINETO – Montepulciano (Si)

L’attenzione ai vini di questa cantina, fondata da Giovanni Carlo Sacchet ed Antonio Maria Zaccheo è per noi costante. Abbiamo svolto verticali entusiasmanti del loro “Vigneto Poggio Sant’Enrico”, ma durante le anteprime ci ha colpito, come ogni anno, il Vino Nobile di Montepulciano. Questa azienda complessa, la premiammo fra i Top Hundred nel 2014 con il Chianti Classico 2012, ma ora la nostra attenzione si è spostata qui. Ovvero sul Vino Nobile di Montepulciano Toscana Riserva 2019 che ha un bellissimo colore rubino consistente; al naso c’è il sottobosco pieno con la una fragranza di liquirizia. In bocca lo ritrovi iconico: equilibrio, freschezza, finezza, tannino già setoso. Grande il Vino Nobile di Montepulciano "Vigneto Poggio Sant'Enrico" 2015 è ancora più pregnante ed elegante. Al naso è un effluvio di freschezza, con note di lavanda; in bocca il tannico è fresco e fa pensare che questo Rosso avrà lunga vita. Abbiamo anche riassaggiato il Brunello di Montalcino 2018 con un corredo di profumi iconici, una leggera nota ematica ed anche una curiosa cipolla in agrodolce. Si apprezza la morbidezza e l’equilibrio.
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AZ. AGRICOLA NOVELLI FEDERICA – civezza (Im)

Federica Novelli col marito Giovanni, veterinario, debuttano a Civezza con il Riviera Ligure di Ponente Pigato “A Mare” vinificato con un passaggio in barrique. L'etichetta artistica è disegnata dalla figlia quindicenne Benedetta. La famiglia ha quindi recuperato dei terreni abbandonati da più di 30 anni, e offre ristoro ai turisti e ospitalità in 2 appartamenti full optional con 4 posti letto uno, e sei posti l’altro, vista mare e ulivi, esposti a sud perciò illuminati tutto il giorno dal caldo sole della Liguria. I clienti hanno a disposizione, nel lato ovest della proprietà, una piscina all’aperto circondata dal verde e con vista mare. E magari qui si assaggiano un calice di Riviera Ligure di Ponente Pigato "A Mare" 2022 che ha colore paglierino, al naso note di fiori e verdi e una bella espressione minerale. In bocca è pieno, ampio, ma la vaniglia un po’ si sente. Tuttavia è un bicchiere che ben si sposa al pesce, persino ai crostacei, perché ha sostanza.
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ALTRE CANTINE

PAOLO FASOLO di Pino d’Asti (AT) dei suoi vini salviano la Barbera d'Asti La Fondamentale 2020 che ha note citrine e di sottobosco e una bella mandorla.

DIONIGI di Bevagna (PG) Il Montefalco Grechetto 2022 ha colore oro; al naso pesca e frutti bianchi, e un ananas intenso concentrato. È un bianco di carattere: tannico, ampio, complesso. Intensità notevole. Conferma la grandezza registrata col 2021.
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