Le opere e le vite di Giulia Colbert e Carlo Tancredi nel libro di Primo Soldi "Poveri a palazzo"

"Ci sono ancora valori in queste persone che la società respinge e il crimine non può cancellare completamente l'impronta del Creatore". In queste parole c'è molto dell'essenza di Giulia Colbert, la marchesa che gli amanti del vino conoscono per il suo ruolo nella nascita del Barolo moderno (a lei infatti è anche dedicata una sala del museo WiMu), ma che rappresenta in realtà solo un capitolo nella sua lunga vita.

Giulia Colbert, francese di nascita e imparentata con il Re di Francia, conosce Carlo Tancredi Falletti sotto il Regno di Napoleone e lo sposa nel 1806. Si tratta di una delle coppie più in vista della Torino dell'Ottocento: lei ricchissima, lui con cariche sempre più importanti che lo vedono diventare Sindaco di Torino e poi importante funzionario alla corte sabauda. Nel loro salotto passano i personaggi più importanti dell'epoca, da Cesare Balbo agli Alfieri, senza dimenticare il Conte di Cavour che la Marchesa vedrà crescere e con cui instaurerà un solido rapporto di amicizia.

Una vita solo in apparenza di fasti e ricchezza perché in realtà trovò compimento nel porsi dalla parte dei più deboli. Per tutta la vita infatti i Marchesi di Barolo aprirono la loro casa e dedicarono le loro risorse all'assistenza dei bisognosi della città e dei malati, ad esempio, durante l'epidemia di colera che colpì anche il Piemonte. Il libro di Primo Soldi, sacerdote proprio a Torino, raccoglie non solo la cronologia delle loro opere ma soprattutto ne riporta la voce, pubblicando parti di scritti, corrispondenza. E quello che colpisce è anche il tono naturale, pacato, di chi sta compiendo imprese enormi con la determinazione di chi sta rispondendo a una chiamata. Le figure tratteggiate da Soldi sono straordinarie per un credente, che troverà ispirazione nella loro vita di devozione, ma sono interessanti anche dal punto di vista storico e storiografico, collocate in una città come Torino che durante l'Ottocento ha potuto contare anche sull'operato di San Giovanni Bosco e San Giuseppe Cottolengo che, con i loro moderni sistemi di assistenza, ne fecero un vero e proprio laboratorio di nuovi modelli di assistenza.

Giulia Colbert muore nel 1864, quasi un quarto di secolo dopo il marito, e ha la lungimiranza di fondare un'Opera e di lasciare disposizioni e sostanze tali da portare avanti anche dopo la sua morte le iniziative sue e del marito. 
Poveri a palazzo (edizioni Itaca, euro 18,00) si conclude proprio con l'attualità di Giulia Colbert e Carlo Tancredi, per una storia che da due secoli continua a dare ottimi frutti.

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