Un gesto rassicurante e alla portata di tutti per accompagnare i bambini in questi giorni di scuole chiuse e isolamento...perché le fiabe sono sempre una scelta perfetta per i bambini

Un modo semplice ed efficace per trascorrere del tempo con i nostri figli chiusi in casa in questi giorni e rassicurarli con la nostre voce familiare che “Tutto andrà bene!”, è raccontar loro una fiaba, leggerla, inventarla. Lo sanno molto bene le maestre di scuola, le grandi assenti dalla loro vita di questi giorni. E ora che la routine scolastica, che riempiva buona parte della vita dei nostri bambini, si è ridotta a una video lezione e a una scheda da compilare al computer e la televisione parla continuamente di morti, non ci resta che sostituire le tante parole delle maestre con le nostre di genitori e decidere di essere noi a rassicurarli, entrando un poco con loro nel mondo incantato delle fiabe. 

Se decidete di entrarci però, fatelo sul serio. Non sorridete di Fate, Lupi parlanti e fagioli che crescono in una notte: sono più vicini alla realtà di quel che sembrano. Non solo perché sono spesso metafore sulla vita, ma soprattutto perché i bambini possono riconoscervi crucci, ansie e paure che non saprebbero esprimere, ma che nella fiaba vengono portati allo scoperto e superati. Come scrisse infatti lo psichiatra Bruno Bettelheim nella sua opera dedicata alla fiaba Nel mondo incantato: (La fiaba)... Si adegua perfettamente alla mentalità infantile, al suo tumultuoso contenuto di aspirazioni, angosce, frustrazioni, e parla lo stesso linguaggio non realistico dei bambini. Tratta di problemi umani universali, offrendo esempi di soluzioni alle difficoltà. Questo è vero spesso per quelle fiabe antiche, consegnateci dalla “selezione” della tradizione orale, che rispecchiano a pennello alcune fasi della crescita ed è vero sempre per tutte quelle fiabe che vostro figlio preferisce alle altre. Se gli piacciono tanto, è perché sente che in qualche modo parlano di lui. Quindi se c'è una fiaba che vostro figlio preferisce, succede spesso ai piccoli, non abbiate dubbi, è quella giusta per lui. 

Se invece la scelta tocca a voi non trascurate di far conoscere le fiabe della nostra tradizione culturale come Pinocchio, prima di avventurarvi su quelle esotiche. Se conosce bene i simboli della propria cultura, il bambino, crescendo, potrà leggere meglio quelli delle altre culture trovando le varie analogie e differenze. Ma soprattutto, per essere sicuri che i vostri bambini possano seguirvi nella lettura o nel racconto di una fiaba tenete in considerazione età e maturità.
Sotto i 3 anni funzionano molto bene filastrocche recitate con le mani e canzoncine, mentre bambini di 3-5 anni di età, in generale, amano le fiabe con uno schema narrativo breve, semplice e ripetitivo, un esito rassicurante e personaggi privi di sfumature psicologiche, ovvero quelle in cui i buoni e i cattivi sono evidenti dall’inizio e i cattivi vengono irrimediabilmente puniti e allontanati alla fine (esempio perfetto: I tre porcellini).
Dai 6 ai 9 anni si amplia la possibilità di scelta: sono intrigati dalle storie di magia e mistero, sopportano quelle di paura ed è possibile farli ridere non solo più con esagerazioni e caricature “ fisiche”, ma anche con i sottili giochi del linguaggio come l’ironia e l’allusione. Dopo i 10 anni potrete spiccare il volo verso i capolavori della letteratura mondiale dall’Odissea alle Mille e una notte opportunamente adattati per ragazzi. Saranno in grado di sopportare descrizioni di media lunghezza e vicende narrative lunghe esposte in più puntate. 

Infine se nelle letture che fate ai vostri bambini attingete direttamente alle fiabe della tradizione, scoprirete presto che sono ricche di mostri e scene cruente e impressionanti; perché rappresentano il dramma del protagonista in modo fisico e iperbolico, proprio come lo immaginerebbe un bambino. Prima di raccontare una fiaba cruenta, valutate lo stato d’animo del bambino: se si sta impressionando, lo capirete dalle sue reazioni. Ma non bandite il genere dal repertorio, se oggi il vostro ascoltatore si è impressionato, ascoltando Storia di uno che se ne andò in cerca della paura dei Fratelli Grimm domani potrebbe tornare a chiedervela in cerca di adrenalina (la soglia della paura si sposta continuamente con l'età). 

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