Il Consorzio Franciacorta incorona i migliori interpreti della cucina contemporanea: i 13 Ristoranti Top d'Italia premiati per l'innovazione e la qualità

Golosaria è da sempre la casa della grande ristorazione italiana nelle sue diverse espressioni che significa ristoranti, trattorie, trattorie di lusso e aziende agrituristiche. Li abbiamo celebrati uno per uno a Golosaria, i migliori in Italia per categoria.
Oggi ricordiamo i 13 migliori ristoranti premiati da Consorzio Franciacorta.
golosario-ristoranti.jpgEcco l’elenco completo.
Ai Navigli – Padova
In un'elegante residenza storica con comodo parcheggio, fuori dalla ZTL, l'accoglienza di Elena e del suo staff è un valore aggiunto. La cucina è oggi guidata dalla chef Alessia Marchetto, che propone un menu incentrato su pesce e vegetali, con la possibilità di percorsi al buio. Grande attenzione al riutilizzo e alle intolleranze. Ottima cantina.
Piatti imperdibili: tavolozza di crudo; paccheri, cozze Mitilla, calamaretti spillo, pomodorini confit e burro di Normandia alle erbe; fusilloni alla carbonara leggera di gambero rosa, polvere delle loro teste e uova di pesce; trancio di pesce, asparagi, erbette, crema d’albume ai pepi e tuorlo affumicato. Sablè, cioccolato bianco e fragole.

Antico Borgo Le Macine - Granozzo Con Monticello (No)
Tra le risaie della pianura novarese, all’interno del resort Novarello, Roberto Arena firma una cucina curata, basata su materie prime di alta qualità. Il ristorante, elegante e accogliente, propone un’offerta duplice: a pranzo un menu più agile e accessibile, ideale per una sosta di gusto; alla sera, una carta più strutturata, accompagnata da una selezione di vini ben costruita. Una scoperta piacevole e una riconferma quest’anno, segno dell’ulteriore progresso dello chef Arena.
Piatti imperdibili: giardinetto di verdure invernali; risotto Goio della Baraggia con ragù di molluschi, cime di rapa e limoni; costina in un raviolo con mela, scalogno e soia; agnello alla milanese con funghi, senape e patate; ricciola scottata con yogurt, sedano, salsa Bernese e limone candito. Foresta nera 2.0; mandarino, ricotta, maggiorana e cialde di cannolo

De Gustibus - Palmi (Rc)
Un passaggio di testimone riuscito, con Armando che affianca papà Maurizio Sciarrone. La loro cucina è una garanzia: cotture precise e rispetto della materia prima per piatti che intrecciano sapori di mare e di terra. L’invito a stappare arriva dalla cantina, ben fornita di bollicine. Ottimo rapporto prezzo/soddisfazione, per una corona strameritata.
Piatti imperdibili: involtini di ricciola e “pani cunzatu“; alici ripiene, peperoni friggitelli e maionese alle erbe; ravioli, crudo e cotto di gamberi; baccalà e caponata. Cannolo scomposto (scorza di cannoli frantumati, vellutata di crema di ricotta e granella di pistacchio)

Gustare Oltrecucina - Borgomanero (No)
È stata una folgorazione la cena da Valentina Maioni, nel suo Gustare Oltrecucina nel centro storico di Borgomanero. Allieva di Piero Bertinotti, accoglie con le sue atmosfere, essenziali e minimali, ma curate nei dettagli, e la cucina a vista dove lei, classe 1989, realizza piatti eleganti, leggeri e ricchi di gusto, interpretati con personalità e creatività. Manuel Ettoumi dirige la sala con professionalità e grande garbo. Sosta memorabile!
Piatti imperdibili: girello di vitello cotto al rosa, maionese alle nocciole Igp e polvere del cappero; asparago cotto e crudo, soffice di pecorino, bottarga di tuorlo d’uovo e grano saraceno soffiato; riso Riserva San Massimo mantecato alla robiola 3 latti di Luigi Guffanti, polvere di barbabietola e nocciole Igp; pancia di maialino, pak-choi, patate, maionese alla senape antica, popcorn di cotenna e jus alle spugnole; baccalà in oliocottura al rosmarino, crema di ceci, cavolo nero e ketchup di aglio nero. Cremoso al cioccolato 56%, pan di Spagna alla vaniglia, crema inglese agli agrumi e velo all’Alkermes
gustare-le macine copia.jpgIl Moro - Trapani
I fratelli Nicola ed Enzo Bandi hanno impresso una spinta unica a questo ristorante, caratterizzato da un ambiente sobrio, raffinato ed elegante. La loro cucina, pur rimanendo saldamente radicata nelle ricette del territorio, si distingue per abbinamenti non convenzionali e una presentazione di grande originalità. La proposta gastronomica è supportata da una cantina ampia e interessante e da un servizio impeccabile, che completano un’esperienza di livello superiore, che anche quest’anno ha portato alla conferma convinta della Corona radiosa.
Piatti imperdibili: polpette di guancia di vitello, su soffice di patate, salsa ponzu e sugo della domenica; pasta all’uovo, sarde, finocchietto, cipolle, pinoli, uva passa, zafferano, estratto di pomodoro; frascatole in brodo di astice, salsa di mandorle, olio al basilico, limone fermentato; sgombro in oliocottura, crema all’aglio, croccante al nero di seppia, pomodoro in agrodolce; insalata di mare tiepida. Limone caduto a terra (namelaka al limone, marmellata di limone e menta, crumble al cacao)
ambasciata-moro.jpgL’Ambasciata - Quistello (Mn)
È uno degli indirizzi della nostra predilezione ci siamo detti appena usciti da questo tempio, in una sera di aprile. È uno dei migliori ristoranti d’Italia. E vive una nuova stagione di successi grazie alla guida del talentuoso chef patron Matteo Ugolotti. L’ambiente è di una bellezza senza eguali, con quel lusso che abbraccia, con tappeti, fiori, arredi raffinatissimi, tavoli apparecchiati in modo elegantissimo con posate d’argento, bicchieri giusti, tovaglie e tovaglioli enormi immacolati. In sala il personale che segue il servizio è icona di professionalità. Sempre centrata la monumentale carta dei vini, che va dal territorio all’Italia intera, per poi spaziare in tutto il mondo, con etichette non scontate e frutto di ricerca. Eccezionale la cucina, di stampo tradizionale, classica mantovana e italiana. Vale il viaggio! È un sogno!
Piatti imperdibili: zuppetta astice, salsiccia mantovana, fagioli borlotti; foie gras, Sauternes, albicocche, semi di cacao croccanti; agnoli in brodo; tortelli di zucca burro di malga; piccione arrosto, con salsa al whiskey e uva arrostita alle spezie; agnello gratinato alla senape e spinaci. Zabaione caldo al paiolo; torta di rose arricchita dallo zabaione

La Casa Degli Spiriti - Costermano Sul Garda (Vr)
Uno dei luoghi e dei panoramo più belli. A Costermano la famiglia Chignola accoglie gli ospiti in un ambiente elegante con vista mozzafiato sul Lago di Garda. E oggi, Federico Chignola e sua moglie Sara, sono affiancati da due dei tre figli: Filippo, 22 anni, è l’executive chef, che offre una cucina contemporanea d’autore, con un occhio di riguardo per i prodotti locali, mentre in sala il fratello Lorenzo cura una carta dei vini ricca di tante suggestioni. Accanto al ristorante si trova l’Osteria Spiritino, bistrot della stessa proprietà, pensato per una proposta più informale.
Piatti imperdibili: tra Giappone e Milano (gnocco di riso ripieno di stracchino e barbabietola); Chawanmushi con tagliatella di seppia cruda, il suo nero e olio alla menta; Sri Lanka Flavour (collare di branzino con un flavour a base di curry e zafferano); bottoni tricolori (ravioli ripieni di gamberi e ricci con un’emulsione tricolore); riso e latte alle 3P (pere, pepe e formaggio Pratofiorito); scampo limone, limone e lime; formaggio corretto (formaggio con gelato alla grappa e meringa salata). Se son rose fioriranno (torta di rose con crema allo zabaione)
locanda di piero-casa degli spiriti.jpgLa Locanda Di Piero - Montecchio Precalcino (Vi)
È un locale bomboniera, speciale, creatura di Sergio Olivetti (in sala) e Renato Rizzaroli (in cucina), dal 1992. Qui c’è una cucina originale, autentica che viene proposta in due menu degustazione o alla carta. Pani e grissini sono di produzione propria e la carta dei vini è un esempio di piena soddisfazione. Bravissimi. Nostra sosta del cuore.
Piatti imperdibili: baccalà mantecato con perle di aringa, bagnacauda all’aglio nero e cialda criccante di mais Marano; gnocchi di patate di montagna con coniglio, lardo marinato e caffè; risotto Carnaroli agli asparagi bianchi, taleggio ed emulsione all’uovo sodo; falafel con cappuccio viola all’aceto balsamico e spuma di topinambur; petto d’anatra con agretti al sesamo e salsa al miele di castagno. “Il mondo si è ubriacato” (cioccolato fondente e caramello al rum invecchiato)

Le Beccherie – Treviso
Un percorso intrigante, nel ristorante dove nacque il tiramisù, in un delizioso angolo di Treviso. “Beccherie 1962” è un percorso di degustazione che custodisce nei suoi piatti i prodotti di quello che un tempo era il mercato dei macellai di Piazza Ancillotto. Qui rivive il primo menu creato dai primi proprietari del ristorante, la famiglia Campeol, per celebrare Cima da Conegliano, noto paesaggista veneto. Grande merito va un tandem di chef che qui si coordinano brillantemente da tempo: Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti, bravi ad attualizzare piatti storici, interpretandoli felicemente in chiave contemporanea.
Piatti imperdibili: raviolo fritto con guancia di tonno rosso; lingua di vitello servita con una zuppetta di cardoncelli e asparagi verdi; risotto alla Cima; pasta e fagioli; faraona, pane e peverada. Tiramisù classico delle Beccherie
le beccherie.jpgLocanda Toscano - Pizzo (Vv)
La nostra visita estiva è stata una conferma per la cucina della famiglia Toscano: in sala Tonino; in cucina la moglie Caterina e il figlio Salvatore. Ancor più bello di come lo ricordavamo il locale appena ristrutturato, con l’affaccio sul piccolo golfo. La cucina è all’insegna della freschezza, i piatti vengono preparati subito dopo le ordinazioni (e i tempi sono perfetti). Hanno anche una carta delle acque e una cantina all’altezza.
Piatti imperdibili: merluzzo in tempura, salsa agrodolce, ananas, lime e miso; fusillone con zucca, calamari, spada, polvere di limone nero e yogurt all’aglio nero; polpo alla birra rossa, hummus di ceci, ricciola all’acqua pazza con burro di Normandia, agrumi e la sua pelle croccante, ‘nduja e polvere di olive. Mousse di ricotta, amarene e croccante alla vaniglia
locanda.jpgRe Tartù Agli Orti - Assisi (Pg)
La famiglia Ranocchia offre ospitalità a 360 gradi, in una struttura dalle molteplici anime. Trovate un resort con dodici camere, un negozio dove acquistare prodotti freschi lavorati e un lounge bar. Infine, last but not least, l'eccellente ristorante. Qui Andrea e Ilaria hanno fatto tesoro delle ricette della tradizione, realizzate con le verdure e le erbe coltivate negli orti di proprietà. La cantina, ovviamente, è all'altezza della cucina. Di questo progetto ambizioso fa parte anche il Lab Botanico, secondo locale dall'ampia vetrata con vista panoramica sul borgo di Assisi e un'offerta gastronomica più smart, sempre nel segno della tradizione. Applausi.
Piatti imperdibili: verdure dell'orto, chantilly di mucca e croccante allo zafferano; luccio, crema di ceci neri arrosto e chips di verza; fusillone cacio, pepe, Patanegra e tartufo nero; strangozzi tirati a mano al tartufo nero; piccione in crépinette, sedano rapa e il suo fondo; trota alla brace, bagnacauda e topinambur. Crème brûlée e salvia ananas

Retroscena - Porto San Giorgio (Fm)
Un punto di riferimento dal 2018, nella piazza del teatro. Qui incontrate una delle massima espressioni della cucina marchigiana, modellata secondo la sensibilità e la passione di Richard Abou Zani, romeno di origini libanesi. Un melting pot che dà vita a una proposta di grande suggestione, in cui i piatti sono un manifesto di ricerca e passione. La cantina, poi, custodisce 600 etichette, gestite con capacità dal sommelier Matteo Latini. Una esperienza unica in un locale raffinato, dove tutto funziona alla perfezione sotto l'abile regia del restaurant manager Luca Luciani.
Piatti imperdibili: intensità marina (cannolicchio, capasanta, caviale, erbe grasse e ceviche al basilico); cavolo cappuccio in "rosso", riduzione di ginepro e salsa di anguilla affumicata; riso Adriatico, oliva tenera ascolana, ricciola e finocchietto; chitarra, kombucha al topinambur, pepe verde, olio al porcino, kefir al lievito e bottarga; faraona glassata al pesto di rosmarino, vegetali autunnali e limone bianco; coscia alla Rossini contemporanea. Coccobello al mare (gelato con ostrica)

Romanazzi’s Restaurant - Giovinazzo (Ba)
Giuseppe Romanazzi, milanese di nascita, ha scelto il porticciolo di Giovinazzo per dar vita a una cucina di mare che è un inno alla qualità. In un’antica casa di pescatori, vanno in scena piatti di giusta creatività, esaltati da materie prime eccezionali. Una sosta che sa di mare e di passione, dal giusto rapporto qualità/prezzo.
Piatti imperdibili: carpaccio di branzino con misticanza aromatica, limoncella e agrumi canditi; la cheesecake di gambero rosa; roll di razza e melanzane; gli spaghettoni bruciati e sugo di cozze, pomodorino infornato e bagnetto di peperone giallo; il tonno in nero. Limonato (meringa, crema al limone, sorbetto e frolla ai cereali)
 

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