Spesa di Natale: gli indirizzi per la pasta ripiena

Agnolotti: chi ci conosce lo sa, per noi gli agnolotti sono un oggetto di culto. Secondo le due differenti scuole che in Piemonte si contendono il cuore degli appassionati di cucina ovvero quadrato, tipico di Alessandrino e Astigiano, e plin, ovvero chiuso a tocchetto. C’è un indirizzo in particolare che ci viene in mente, Pesce Emiliana (Via G. Marconi, 1 • tel. 0144324963) di Acqui Terme che riesce ad accontentare entrambe le scuole. E anche con i sughi ce n’è per tutti i gusti. 

 

Casunsiei: sono la pasta ripiena della montagna, dei Natali circondati dalle nevi, in località dove la vita era davvero dura. Ecco perché questa pasta ripiena tipica del bellunese contempla ingredienti a prima vista poveri come le rape rosse, le patate o la ricotta al posto della carne. Si trovano al pastificio Menazza di Belluno (piazza Mercato, 7 - tel. 0437 950245)

Cappelletti: l’altra metà del cielo del tortellino (più grande e dal ripieno con carne cruda e formaggio) sono i cappelletti che si mangiano da Bologna verso la Romagna. Anche in questo caso trovare una bottega da consigliare è cosa ardua, perché siamo nella zona d’Italia (e del mondo) al più alto tasso di pasta fresca al mondo. Scegliamo di cuore: Pasta della Casa (via Tebano, 150 • tel. 054647202) di Faenza, pastificio che si lega a un progetto di inclusione sociale e lavorativa delle persone in difficoltà. Due volte buoni i loro cappelletti al formaggio.

 

Casoncelli: sono la pasta ripiena per eccellenza della tradizione natalizia a Bergamo, radicati da secoli. Secondo le ultime ricerche storiche, infatti, i primi casoncelli (o casonsei nella pronuncia dialettale) sono attestati in documenti notarili fin dal 1386. Tuttora sono un piatto simbolo della città e tra i nostri preferiti ci sono quelli di Alimentari Mangili (Via Colleoni, 7 • tel. 035248774) che come da ricetta canonica sono ripieni di carne bovina, salame, uva sultanina, amaretti, pane grattugiato, grana e pere. E’ anche una delle Top Boutique del Gusto Golosario 2020

 

Culurgiones: pasta originaria dell’Ogliastra, oggi si può trovare in quasi tutta la regione. Ed è una fortuna perché questi ravioli dalla forma a gnocchetto ripieni di patate, pecorino e menta sono buonissimi. Vi consigliamo il Pastificio Pula (via Nora, 147 • tel. 070 920 9650), dell’omonimo paese, dove si preparano i culurgiones e una teoria di altre paste fresche e dolci capaci di rendere un trionfo la tavola delle feste.

 

Tortellini: qui non si scherza. I tortellini a Bologna e in tutta l’Emilia sono un’istituzione. Anzi, possiamo ammettere che sono il primo natalizio per eccellenza. Dove questi non vengono consumati a Natale, si potranno trovare sul tavolo di Santo Stefano con il brodo del bollito cucinato per il giorno prima. Se non avete un rezdora in casa che può aiutarvi a tirare la sfoglia qualche buon indirizzo c’è. Se dobbiamo sceglierne uno, andiamo a Bologna da Bruno e Franco La Salumeria di via Oberdan (tel. 051233692 ) che tutti i bolognesi conoscono. 

 

Tortelli di zucca: se in altre zone d’Italia sedendovi a tavola la Vigilia troverete il pesce, a Mantova non c’è possibilità di errore, perché la portata principale è solo una ovvero il tortello di zucca. Nel cuore della città dei Gonzaga c’è un vero e proprio scrigno di golosità, la gastronomia Il Tagliere (via Principe Amedeo, 227/a • tel. 0376321200), che abbiamo anche inserito tra le Top Boutique del Gusto 2020 dove i tortelli di zucca sono un’istituzione. 



Vincisgrassi: non sono propriamente una pasta ripiena ma sono troppo buoni per non metterli in questa speciale selezione. La versione marchigiana delle lasagne (anche queste piatto natalizia, ma non potevamo esagerare con l’Emilia) è con ragù ricco e, talvolta, funghi. Nelle migliori gastronomie della regione come Squisito (piazza Simoncelli, 16/18 • tel. 07165626) di Senigallia (An), dove si può spaziare tra piatti pronti, salumi e formaggi.