Quale legame esiste tra i prodotti di oggi e quelli del passato? Un tema interessante, complesso e capace di stimolare alcune riflessioni, che anche Paolo Massobrio ha deciso di trattare sul portale dedicato al Padiglione Italia di Expo 2015. A fornire lo spunto dialettico è un prodotto indissolubilmente legato all’Italia, la pasta, con le diverse posizioni assunte dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, votato al chilometro zero, e del presidente dei pastifici italiani, Riccardo Felicetti. Per il primo sarebbe arrivato il momento di ritornare alla pasta di semola di grano duro prodotto in Italia, mentre per il secondo si tratterebbe di un’ipotesi utopica, data dall’impossibilità dei pastifici nostrani di soddisfare la grande richiesta di pasta, divenuta, con le sue miriadi di varianti e condimenti regionali, il piatto simbolo del Bel Paese almeno quanto la pizza. L’italia dei sapori è storia di contaminazione e conservazione, ma anche di sviluppo. E alla fine di questa diatriba sul prodotto alla fonte, italiano o straniero che sia, ad essere chiamato in causa dovrebbe essere soprattutto il consumatore.

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