A Biella, il Club locale

Serata da ricordare quella del 19 luglio all’Azienda Agricola Mazzuchetti di Sagliano Micca, i cui titolari sono soci di Papillon, per tanti motivi: era la serata di chiusura della prima parte dell’anno in un periodo in cui molta gente è già in vacanza, ma noi eravamo un bel gruppo, circa una trentina; eravamo ospiti in una struttura nuova, avviata da pochi mesi da persone giovani ed entusiaste ed era palpabile la loro preoccupazione di fare bene; il tema “antiche ricette della Valle Cervo” era impegnativo per varie ragioni, ma una in particolare: tra i nostri soci, ma in questa serata in veste di relatrice alla fine della cena, avevamo niente meno che una delle più grandi esperte di ricette locali, conoscitrice di tutte le erbe aromatiche ed alimentari esistenti, con alle spalle un’esperienza trentennale come titolare di una rubrica su La Stampa e autrice di oltre una decina di libri a tema ricette di cucina, ma anche sulla preparazione di marmellate e confetture, tisane, bibite, sciroppi, infusi, aperitivi, digestivi, sorbetti, frappè, liquori e molto altro. Sì, proprio lei, Bianca delle Conserve - lo pseudonimo con cui scriveva gli articoli - al secolo Bianca Rosa Gremmo Zumaglini, classe 1926, Accademica della Cucina e da venerdì 19 luglio 2019 Socia Onoraria del Club di Papillon: nel senso che è un onore per Papillon Biella averla tra i propri soci.

Al riguardo, ringrazio Paolo Massobrio per avermi concesso il privilegio di “spillare” Bianca con il Papillon d’Argento, commossa per la sorpresa, ma certo non più di me. La visita al nuovo caseificio, accompagnati dal titolare Riccardo e dal casaro Nicolò, è stata istruttiva e molto soddisfacente, animata dalle domande e dalle considerazioni della solita Bianca Rosa che ne sa una più….di tutti.

E poi via con bollicine, tartine e focacce (a base di formaggi freschi con erbe, verdure e frutta) preparate da Roberta, moglie del titolare e umile quanto bravissima cuoca che ha superato a pieni voti quello che per lei era un esame. E poi gli antipasti, tagliere di salumi e formaggi, uova ripiene, fiori di zucchini ripieni: tutti molto buoni, ma una menzione speciale va alla tartare di carne cruda con polvere di aghi di conifere. A seguire il piatto forte della serata, le “seile”, una polenta con fonduta in cui vengono fatte sciogliere le erbe di montagna. Infine i dolci: ottime pesche ripiene seguite da un gelato ai fiori d’acacia con Ratafià d’Andorno (poteva forse mancare in Valle Cervo?).

Dopo la cena Bianca Rosa ha raccontato alcuni aneddoti, abitudini, scene di vita di un lontano passato e illustrato le origini e i nomi, talvolta curiosi, di una serie di ricette del nostro territorio che si possono ritrovare nei suoi libri. Ma, soprattutto, ci ha presentato un’elegante figura che in un angolo, silenziosa e con un mazzolino di erbe fresche in mano, aveva seguito tutta la nostra serata: una bambola alta circa un metro vestita con il bellissimo costume tipico della Valle Cervo realizzato da Bianca e regalato alla propria figlia Anna molti anni fa. Buone vacanze a tutti.

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