A Golosaria uno spazio food

Con questa degustazione appassionante vogliamo rendere omaggio a una regione che amiamo e che abbiamo visitato parecchie volte.
Grazie alla Camera di Commercio del Molise, quest’anno il Molise torna a Golosaria, con 6 produttori del food, mentre nel 2021 furono soprattutto quelli del wine ad evidenziarsi.

Ora, proprio in questa regione ha trovato dimora un vitigno, la tintilia, che pare sia arrivata nella seconda metà del Settecento dalla dominazione spagnola. Tinto è di fatto la radice che dà il nome a questo vitigno a bacca rossa, da cui esce un vino caratteristico come abbiamo avuto modo di verificare in tutti i campioni di 8 cantine anche di annate molto lontane. Detto questo, una caratteristica che balza subito all’attenzione è la nota fruttata e franca di questo vitigno trasformato in vino; dopodiché si manifesta più la tannicità rispetto all’acidità accanto a un buon tenore alcolico. Elementi che tuttavia ci danno Tintilie longeve e di ottimo equilibrio, come andiamo a raccontare.
5vini.jpgIniziamo da Tenimenti Grieco cantina di Portocannone (Cb) che figura fra i nostri Top nel 2019 con la Tintilia del Molise “200 metri” 2015 e quest’anno col Biferno Rosso “Bosco delle Guardie” 2023 (montepulciano e aglianico). Fondata da Antonio Grieco, che porta avanti la tradizione di famiglia, l'azienda è gestita con il supporto di Emanuela Cecca, responsabile marketing e comunicazione, e dell'enologa Maria Concetta Raimondo. I vigneti si estendono a 150 metri sul livello del mare, sulla costa affacciata sull’Adriatico e sono condotti secondo pratiche agronomiche rispettose della natura, con un occhio di riguardo alla sostenibilità. Abbiamo dunque degustato la Tintilia del Molise 200 Metri 2024, che si presenta di un rosso rubino trasparente, al naso l’effluvio è intenso e molto persistente, di piccoli frutti, frutta rossa, mirtilli, more. Ha un ingresso morbido, inizialmente vellutato, poi vira su acidità, tannicità e un finale amaricante con una finissima nota fumé. Eccellente. Ancora più ci ha entusiasmato la Tintilia 2020, piacevolmente distesa, ematica, con la frutta generosa al naso. In bocca è equilibrata, graffiante, amaricante, coi tannini perfettamente integrati.
È una gran bella cantina di riferimento.
tenimenti grieco.jpgDi Majo Norante di Campomarino (Cb) è stata Top Hundred nel 2003. È l’azienda considerata leader, allorché don Luigi, nome di un vino a lui dedicato, ma anche il nome di Luigi Di Majo Norante, padre di Alessio, attuale titolare, scommise sui vini della propria terra, sfidando il mondo, che ha iniziato ad apprezzare i rossi di grande struttura, fra aglianico e montepulciano, ma anche la Tintilia del Molise 2021 che ha colore rubino trasparente e concentrato; un naso diretto, che sa di bosso, un po’ fumé, con note di rabarbaro e liquirizia nera al naso. In bocca è diretto, fresco, tannico, non ancora perfettamente equilibrato. Ma è elegante e strizza l’occhio a un certo tipo di vini accettati a livello internazionale.
dimajo.jpgSan Zenone di Montenero di Bisaccia (Cb) è Top Hundred 2025 con il Terre Degli Osci Rosso “Il Viandante” (montepulciano) 2023. Nata nel 1975 dall'unione di viticoltori appassionati, la Cantina San Zenone è una cooperativa che rappresenta il cuore pulsante della viticoltura molisana. Situata a Montenero di Bisaccia, lavora le uve conferite dai suoi soci, con un'attenzione particolare alla valorizzazione di vitigni autoctoni come la falanghina, che in Molise trova una particolare espressione, e soprattutto la tintilia, vero simbolo della regione. Ed ecco la Tintilia del Molise 2022 dal colore rubino che inizia ad avere riflessi aranciati. Il naso è speziato, con pepe, e polpa di frutta bianca che manifesta la sua aromaticità. In bocca è caldo, senti la ruvidezza dei tannini, l’amaro caratteristico rimane sul fondo per un vino che quasi si mastica. Notevole!
sanzenone.jpgTenuta Martarosa di Campomarino (Cb) è stata Top 2020 col Fiano del Molise 2019.
Dopo un passato nella vendita dell'uva, senza dedicarsi alla vinificazione, le cose nel tempo sono cambiate e oggi, Michele e Pierluigi vivono di questa passione riprendendo antiche tradizioni vitivinicole, dedicandosi, a Campomarino, in provincia di Campobasso, alla cura di diverse espressioni di vitigni autoctoni, fra cui questa Tintilia del Molise 2020. Ha colore rubino con riflessi aranciati accennati. Al naso è piacevolmente speziato, con frutta abbondante e note profonde di cuio e incenso. È notevole in bocca dove mostra una certa struttura, coi tannini che sono ancora vivi e lasciano la solita nota amaricante. Piacevolissimo. Ma il termine piacevolissimo si addice anche alla Tintilia del Molise rosato 2021. Ha colore buccia di cipolla trasparente con un naso fine e intenso di miele, giaggiolo, rosa, anice. In bocca è fine, fresco, equilibrato. Molto interessante.
martarosa copia.jpgTerresacre di Montenero di Bisaccia (Cb) è stata Top 2011 col Molise Rosso “Rispetto Experientia Manet” (montepulciano) 2007. Patron Alfredo Palladino, oltre che sulla vigna, da cui ottiene vini superbi, ha puntato anche su un'indovinata formula di enoturismo che sta facendo conoscere i vini del Molise a tantissima gente. Noi siamo stati diverse volte in questa area che guarda il mare, assaggiando i suoi vini che sono di un livello decisamente superiore. Eccoci allora con la Tintilia Del Molise Doc 2019, che ha un colore rubino trasparente che vira sull’aranciato, con note di viola e prugna sotto spirito. Appare equilibrata, sapida. Meno felice il campione del 2016 che ha colore rubino intenso, note di miele e un po’ maderizzate. In bocca si presenta equilibrato, ma pungente, ed è già sulla via del tramonto. Ma che dire, invece del campione del 2008 che invece ha note fini di sottobosco, carruba, con un profumo integro e dolce. In bocca è grandissimo, fresco, ancora tannico e sapido, con un finale amaricante. Sorpresa!
terresacre.jpgSalvatore Pasquale di Ururi (Cb) è stato Top 2021 con la Tintilia del Molise “Rutilia” 2017. Venti ettari vitati nel basso Molise, corredati da oliveti e seminativi vari, in un territorio dove la viticoltura era già diffusa nel periodo romano. Questo il cuore della cantina, dove Salvatore è capace di valorizzare al massimo le peculiarità territoriali che portano i nomi di montepulciano, falanghina e soprattutto tintilia, su cui questa cantina sta lavorando fin dagli anni Novanta, grazie anche a un’operazione di microvinificazioni specifiche. Ed eccola quella Tintilia del Molise Doc Rutilia 2017 che abbiamo riassaggiato, destinandole nuovamente, dopo 8 anni, la stessa valutazione dei 5 *****, ossia il massimo. Il colore è rubino impenetrabile con leggeri riflessi aranciati. Piacevole, la nota di frutta sottospirito, con note leggermente ematiche. È molto buono, fine, tannico, con un amaro contenuto che alla fine ti fa dire senza smentita che è un grande vino!
cantine salvatore.jpgAgricolavinica di Ripalimosani (Cb), Top 2019 con la Tintilia del Molise Rosso “Lame del Sorbo” 2015, nasce nel 2007 dalla volontà di valorizzare un territorio e rispettare la natura del proprietario e produttore Rodolfo Gianserra e di Giuseppe Tudino, amministratore dell’azienda. L’intento è stato quello di sviluppare un progetto di agricoltura biologica ecosostenibile in un territorio di alta collina. E, a distanza di dieci anni, abbiamo riassaggiato quella del Molise Rosso “Lame del Sorbo” 2015 che ha colore rubino concentrato e aranciato. Al naso note ematiche, spezie; in bocca è interessante, con tannini ancora vivi, amaricante, con un soffio di volatile sul finale che potrebbe dire che questo è il momento per bere questa annata felice.
vinicaok.jpgClaudio Cipressi Vignaiolo di San Felice del Molise (Cb) è stato Top 2010 col Molise Tintilia “Macchiarossa” 2003 e Top 2024 col Trebbiano del Molise Vintage “Le Scoste” 2022. Ci preme sottolineare che tra i personaggi che più hanno contribuito a valorizzare il potenziale enoico del Molise, c’è proprio Claudio Cipressi. Nella sua tenuta di San Felice del Molise, coltiva uve autoctone come tintilia, montepulciano, falanghina e trebbiano in regime biologico, oltre a offrire una struttura che fra le prime ha promosso l’enoturismo. Detto questo, ci tremano le mani dall’emozione, nello scrivere che la Tintilia del Molise Macchiarossa 2010 ha ottenuto anch’essa il massimo dei voti, ossia i 5 ***** della nostra degustazione collettiva. Il vino ha colore rubino concentrato con riflessi aranciati. Il naso è fruttato e speziato, è fine e citrino. In bocca colpisce il grandissimo equilibrio, con tannini che diventano velluto, morbidi, per un finale caratteristico, cioè amaricante. Un capolavoro. Ma che dire del Macchiarossa 2007, che ha sempre un colore rubino intenso, note di frescura e poi fruttate, un che di amaranto, in un naso ematico e di agrumi canditi. Il sorso è profondo e ti lascia con un che di inchiostro. Interessantissimo il suo finale tannico e persistente.
claudio cipressi.jpgIn conclusione, posso dire che la degustazione ha messo in luce, forse per la prima volta, la predisposizione della Tintilia all’invecchiamento, anche se i cambiamenti climatici non so quanto riescano a darci annate come quelle che abbiamo esaltato in questo articolo. Il gioco della Tintilia è tuttavia il frutto invitante al naso e l’amaricante sul fondo che traduce un’indomita tannicità. Un gran bel vino, da conoscere e soprattutto da bere.

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