Paolo Massobrio racconta il suo viaggio da Montenero di Bisaccia ad Agnone
Il Molise c’è, eccome se c’è, per cui respingete al mittente quella nomea stupida della “regione che non c’è”. Ma quel non essere profeti in patria fa parte sempre della stessa storia: da quando il New York Times, quest’anno, lo ha inserito fra le mete imperdibili al mondo, si è accesa una certa attenzione per questa terra incontaminata che ha grandi elementi di distinzione dalla sua parte. A iniziare da un vino, la Tintilia che è stata la chiave di ingresso per conoscere a fondo questa regione (ne parleremo in un altro articolo, perché le novità sono proprio tante).
Agriturismo Il QuadrifoglioLa prima sosta, che è poi stata la base di partenza, è l’agriturismo Il Quadrifoglio di Montenero di Bisaccia (contrada Montebello - tel. 0875960190 – 348 8087018): 20 camere, un ristorante che merita, anche per le pizze, e un ambiente nel verde, con piscina accogliente da cui si vede il mare, che poi è quello della Marina di Montenero o di San Salvo. Questo è dunque l’agriturismo dell’azienda Terre Sacre e i vini che segue Alfredo Palladino sono un portento, tant’è che risultano fra i nostri top hundred dal 2007 e, a conferma del valore, fra le cantine memorabili del 2016.
Alfredo Palladino, Terre SacreGrandiosa la Falanghina del Molise, superba la Tintilia, ma anche il rosso da uve montepulciano “Neravite”. La cucina è curata dal giovane e promettente chef Fabio Sparvieri, 43 anni, originario di questo paese, ma già ai fornelli di un “nostro” ristorante di Riccione.
Fabio Sparvieri, chef de Il QuadrifoglioIl bello di questa cucina è anche l’accento fortemente agrituristico per cui per nessuna ragione al mondo dovete perdere i loro salumi: la ventricina in primis, ma anche la salsiccia, il capocollo e poi quel lardo che racconta molto del valore che state assaggiando. A pranzo ci ha preparato un piatto di tortelli ripieni di ricotta davvero molto buoni, che ancora ricordo a distanza di vari giorni.
Cavatelli con un sugo di ventricina - Il QuadrifoglioMa che dire di quei cavatelli con un sugo di ventricina, spaziale anche questo. Altre chicche saranno la sua parmigiana di melanzana, la caprese freschissima mentre la griglia sempre accesa permette di assaggiare i perfetti arrosticini e una carne di agnello ben cotta. Si chiude coi dolci secchi tradizionali o i dolci al cucchiaio. Da provare la fragranza delle 13 pizze in carta. Eccellenti davvero e a prezzi abbordabili: intorno ai 30/35 euro.
Soste golose ad Agnone
Il viaggio da Montenero ad Agnone consta poi di un’ora, ma vale la pena, anche perché questa, per ilGolosario è una sosta ricca di eccellenze.
Il Caseificio Di Nucci è una perla a livello nazionale e qui tutta la famiglia guidata da Franco Di Nucci è all’opera: nella produzione di un mitico caciocavallo che nella versione stagionata raggiunge vertici unici (la segue il figlio Francesco); nell’accoglienza con la visita al Museo che racconta la storia di questa famiglia (vi accoglierà Antonia); nella vendita diretta (in via Roma, 12, qui c’è Serena) sulla via principale di Agnone dove il negozietto propone anche paste locali e vini scelti.
Ma visto che siete qui, un salto alla pasticceria Labbiate e Mazziotta (via Roma 22) la dovete proprio fare, per i confetti e i dolci strepitosi. Se poi prendete l’auto potete andare nella valle del cioccolato (via Valle san Lorenzo), dove ci sono i laboratori per la produzione delle Campane (lievitati) e dove dispensano i loro gelati, ma anche i mostaccioli. Nel laboratorio di via degli Oschi 5, a metà strada, i figli si dedicano all’arte del cioccolato e pare abbiano dato del filo da torcere a Enest Knam tanto per capirci. Bravissimi! (Una figlia poi gestisce a Isernia, in corso Garibaldi 329 una delle più belle cremerie d’Italia).