Prendi una domenica mattina di maggio, a San Benedetto Po, uno dei posti più belli d’Italia dove si può visitare l’Abbazia del Polirone, di origine Cluniacense. A me è successo e con stupore ho vissuto un momento di grande valore: la bellezza e il gusto. La bellezza era lì sotto gli occhi di tutti, nei chiostri dell’Abbazia, nelle sale, nella chiesa; il gusto lo ha portato Romano Tamani, il cuoco dell’Ambasciata di Quistello che in diretta, sollecitato dal sottoscritto, ha creato tre ricette semplici della tradizione: la crema di piselli con l’uovo e il parmigiano a scaglie; il risotto senza soffritto, ma solo con un brodo di asparagi (gli asparagi verdi di San Benedetto Po) e infine uno zabaione con aggiunta di latte.
Era il primo degli appuntamenti di un calendario, voluto dalla Provincia, per sei mesi. E’ il sistema Mantova Expo 2015 che vede un’analoga esperienza (monferratoexpo2015.com) proprio nel Monferrato, ossia in quel territorio che nel ‘500 sotto i Gonzaga era un tutt’uno. Non so se sia un caso, ma in entrambi i territori abbiamo suggerito, con reciproche edizioni di Golosaria, con una app (IlGolosario Mantova e IlGolosario Monferrato), il valore di mettere a sistema i paesi, partendo dalla storia, dalla bellezza e naturalmente dai prodotti e dalla cucina. Ecco, è stata una soddisfazione, in entrambi i casi, cogliere i frutti di un’intuizione che risale, per quanto riguarda Mantova, al 2010.
L’Expo è anche qui, in quell’allestimento naturale che sono i territori. Entrambi, Mantova e Monferrato, hanno un depliant quadrato che spiega come vive il territorio in questi sei mesi; entrambi hanno capito quanto sia importante essere accompagnati a comunicare l'esperienza delle 4 potenze dell’Italia (il saper fare, la bellezza, la potenza del limite, la visione del futuro). Finito il talk show, ci ha raggiunti al telefono Vittorio Sgarbi, che – anche qui nulla è un caso – collabora sia nel Monferrato con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e sia a Mantova (oggi inaugura il Museo della Follia con dipinti e disegni di Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi). E’ stata una soddisfazione leggere la sua lunga prefazione al libro di Romano Tamani “Diario di un lavapiatti di campagna”. Lo è stato perché davvero l’arte e la cucina hanno una sintesi nel gusto e nella bellezza. In quella che può essere un'esperienza veramente italiana. E se uno vede la mostra del Padiglione Italia sulle quattro potenze dell’Italia, di rimando vorrebbe fare un’esperienza come quella che è capitata a me a Mantova o nel Monferrato. Sono felice e onorato di accompagnare ancora questo percorso.
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