Nei pressi di Modica, i fratelli Giorgio e Rosa Basile hanno deciso di recuperare il podere di famiglia di Mandravecchia

Ci sono progetti che nascono per piani ben congeniati. Altri per l’innamoramento. Altri per una spinta che nasce dalla ricerca delle proprie radici. Mandravecchia (Modica - loc. Cammaratini - Gisira - www.mandravecchia.com) è un perfetto esempio di quest’ultimo caso. Dietro quest’olio c’è la passione di un medico, siciliano d’origine ma valdostano per lavoro, che giunto a un certo punto della sua vita ha deciso di recuperare l’oliveto di famiglia. E questo per recuperare le proprie radici. E non è un caso che il progetto abbia preso forma proprio in coincidenza con la nascita della figlia, nel 2003, con l’intento di lasciare un’eredità che abbia solide radici. Come l’ulivo, pianta così forte da rinascere anche dopo una gelata o un incendio.

Così Giorgio Basile insieme alla sorella Rosa ha impiantato un piccolo uliveto che presenta una densità di 200 piante per ettaro con sesto di impianto di 7 metri puntando sulle varietà più diffuse nella campagna modicana: la Moresca e la Verdese (conosciuta anche come Nocellara Etnea). L’olio, ottenuto da estrazione a freddo, è un prodotto eccellente, che concilia la delicatezza della Moresca con il frutto più intenso della Verdese, che riesce a sprigionare le note di carciofo e pomodoro verde. Ma soprattutto si esprime attraverso un’acidità molto bassa intorno allo 0,2%, che lo rende particolarmente piacevole in abbinamento a un pinzimonio. Ma provatelo anche su un carpaccio di carne o una crudité di pesce, per impreziosire la tavola di fine anno.

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