Se l’incanto è in un cortile di Sezzadio

Tappa in un locale “alternativo” convincente per una sera d'estate

Nella piazza centrale di Sezzadio, comune della pianura alessandrina che fra l’altro diede i natali al fondatore del Monferrato Aleramo, a lato della magnifica chiesa ottocentesca di Maria Immacolata, si apre un cortiletto di un antico cascinale che si rivelerà un gioiellino del gusto. È la creatura di Maurizio, numerose esperienze in locali piemontesi, e di Alessandra, messinese doc, protagonista molto ispirata tra i fornelli di una cucina vegetariana con divagazioni vegane (senza uso di surrogati di prodotti animali come tofu, seitan, ecc.) e con piacevoli contaminazioni orientali e della sua Sicilia.
Originale nella sua concezione: il menu cambia ogni settimana, non prevede antipasti, primi e secondi, ma sei piatti salati e altrettanti di dolci, che si possono scegliere in porzioni intere o in mezze tipo tapas; coperto e acqua non si pagano, il pane fatto in casa (buonissimo peraltro) costa simbolicamente 1 euro.
Informale e a suo modo accogliente l’ambiente esterno caratterizzato da una trentina di sedute (in ferro e colorate) attorno a tavolini tondi, vasi di piante aromatiche e officinali qua e là, un ballatoio dove in occasione della nostra visita era posizionato un Dj Set (fanno serate a tema musicale e culturale). E il savoir faire di Maurizio è il tocco in più per una serata che si rivelerà davvero piacevole. Veniamo alla sostanza.
Assai gradevole la parmigiana in vasocottura di zucchine tonde impanate, patate, “fintomaggio” cipolla bionda e passata di datterini gialli (€ 13);
gustosa e saporita l’insalata siciliana di pane “calato”, pomodori ciliegini, cipolla rossa di Tropea, olive verdi, capperi e “fintafeta” (€ 11, m.p. € 7);
quindi, il Chirashi di riso Come (sushi riso) con carote nere, alghe, sedano, funghi, ravanelli marinati in salsa Ponzu e sesamo su pressing cremosa al mango (€ 13, m.p. € 9) e la crema di melanzane affumicate, cocco, salsa Tahina con cous cous di mais al curry, cipolotto, semi e julienne di peperoni confit (€ 12, m.p. € 8).
Abbiamo poi assaggiato l’insalata di ceci, fagiolini e carote con “SameBrie” (fermentato vegetale di mandorla a crosta fiorita) e dressaggi alla mostarda di Dijon e riduzione di aceto di mele (€ 12, m.p. € 8) che aveva una croccantezza e un gusto vivo, davvero convincente;
buoni e molto delicati anche i tagliolini in crema di robiola di capra stagionata, pesche, amaretti e tartufo nero estivo della Val Borbera.
E qui, la nota che la chicca casearia in questione è di Luca Montaldo di Carezzano (Al) (Az. Formaggi Sopraffini), genero di quel grande uomo di cultura e supremo affinatore di formaggi che fu l'indimenticabile Vincenzo De Maria. Alcun delle chicche casearie di Luca sono proposte anche al tagliere (€ 3 al pezzo di 30 g).

Non sullo stesso livello la proposta dei dolci (€ 7, m.p. € 4), che hanno qualche difetto di equilibrio: citiamo i cannoli siciliani di crema di ricotta ovina, limone grattugiato, cedro candito e gocce di cioccolato; il salame di cioccolato vegan con arachidi salate e frutti rossi disidratati con crema pasticciera alla vaniglia (ma il salame di cioccolato è il salame di cioccolato!); mousse di yogurt vegan al caramello salato, composta di prugnette selvatiche fresche e crumble ai cereali, nocciole e cioccolato; crostata vegana con frolla glutine free di riso e mais, confettura di fichi d’India, mandorle e noci.
Carta dei vini minimal, ma con ottime con etichette italiane e francesi. Luogo ideale anche per un aperitivo in assoluto relax.
E c’è anche la ricettività con l’offerta di un mini appartamento.