È mancato sabato 1° agosto, dopo una lunga malattia

Se il Paradiso ha una dimensione di spazio, questo è La Capuccina di Cureggio, l’agriturismo che Gianluca Zanetta con la solare moglie Raffaella Fortina ha fondato nel paese celebre per le cipolle. Che lui amava, avendone individuato una chiave di turismo enogastronomico. Gianluca era innanzitutto un ragazzo buono (classe 1969), e la persona che gli stava accanto, Raffaella, non poteva essere scelta migliore.
zanetta.jpgGianluca ZanettaDal loro entusiasmo, nel 2002 era nata questa azienda agrituristica multifunzionale, con tanto di camere, allevamento di capre e produzione di formaggi, e poi anche di vino. Un vino speciale, che subito ha scalato le vette del gradimento, ottenendo nel 2018 il nostro riconoscimento dei Top Hundred con un Nebbiolo dell’Alto Piemonte prodotto a Fara Novarese dal 2014, insieme all’imprenditore Caleffi. Da lì in poi ha sempre voluto essere presente a Golosaria, perché anche il vino come la cipolla erano una chiave di racconto per ospitare poi i clienti in quell’oasi, che si materializza con le sembianze di uno chalet di montagna, pur trovandoci nella pianura, a due passi da Borgomanero, dove suo zio, Piero Bertinotti, lo ha instradato alla passione per cucina.

E proprio Piero, ci ha chiamati dopo un’ora dal decesso, per darci la notizia che Gianluca, al quale era legatissimo (figlio della sorella di Piero), non ce l’ha fatta a sconfiggere la malattia del secolo, che ti consuma fino alla fine. Sulla nostra guida ilGolosario Ristoranti, la Capuccina aveva la corona, che per primo decretò Fabio Molinari nella sua visita di tanti anni fa e poi tutti gli altri collaboratori, compresi noi.
Boca_Santuario_facciata.jpgMemorabile resta quella “Giornata di resistenza umana” del settembre del 2011, ospiti del suo agriturismo, con un menu memorabile, a partire da quella Paniscia che era il piatto delle sue radici di cui andava fiero e espressione affettuosa del legame con Piero. E c’eravamo tutti, quel giorno, persino i Legnanesi, invitati da Sergio Poletti, il titolare di Palzola, che rappresentò una tappa di quella giornata. Una giornata dove celebrammo la Messa a Boca, nel Santuario (nella foto) dove c’è il Santissimo crocefisso miracoloso, alle cui spalle all’aperto (non ora perché stanno facendo i lavori di ristrutturazione) il popolo si recava per mettersi di schiena e chiedere la grazia di sopportare le fatiche della vita.

E noi idealmente siamo lì davanti al mistero di questa dipartita, siamo davanti a quel crocefisso con Raffaella e i loro figli, perché insieme si possa guardare avanti, memori del dono di una persona eccezionale come Gianluca, che è stato davvero importante e bello conoscere.

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