In attesa dell'uscita del Golosario Ristoranti 2025, le ultime visite dei “due col papillon”

La guida IlGolosario Ristoranti 2025 è già tutta impaginata, frutto del lavoro di un intero anno dei nostri 90 collaboratori. Ma il nostro lavoro di verifica delle migliori tavole prosegue imperterrito e, fino all’ultimo, abbiamo apportato modifiche al nostro lavoro che poi vivrà sul web un aggiornamento speciale, nell’App IlGolosario Totale. Ecco allora le prove più soddisfacenti dei “due col papillon”.

NESIS - CESANO MADERNO (MB)

È caratteristica dei grandi, il dare con generosità, l’aiutare a crescere e lo spendersi per obiettivi impegnativi senza stare a misurare fatica, convenienza, riconoscenza. Ebbene un grande vero è Pietro Milo, chef patron che dal 1979, con decenni di attività seria e appassionata ha fatto del suo ristorante, il Nesis di Cesano Maderno, un’eccellenza. E da sommelier di valore qual è, ricoprendo cariche di prestigio in importanti associazioni del settore, con le sue lezioni ha introdotto al vino intere generazioni di professionisti.
nesis-titolare.jpgSiamo tornati nel suo locale ed è stata un’esperienza entusiasmante. L’ambiente è un gioiello, grazie ai continui investimenti fatti, che si sono tradotti in lavori costanti per avere le sale linde e curate come fossero sempre nuove, tovagliato raffinato ai tavoli, bicchieri di cristallo di pregio. A tutta gola la cucina che porta in Brianza i profumi e i sapori della Campania, e in particolare la luce e i colori della Costiera Amalfitana (dove Milo ha le sue radici). Con i vini dell’ottima cantina, costruita con competenza in anni di appassionata ricerca, per voi crostacei crudi e pesce crudo e cotto o polpo alla Luciana. Poi quei paccheri al riccio di mare e scampi che sono piatto che vale il viaggio o il risotto con capesante e peperoni. Quindi milanese di sanpietro o baccalà mantecato. Prima di chiudere con sorbetto di limone sfusato della costa di Amalfi, cassata o cannoli. (Marco Gatti)
via milano, 68 - tel. 0362540936
nesis-piatto.jpg

CRISTIAN MAGRI - SETTIMO MILANESE (MI)

Il colpo d’occhio che avrete arrivando qui vi porterà lontano dal vicino Stadio di San Siro e da Milano, perché vedendo la deliziosa casetta piena di charme tutta in legno, con le finestrelle e le tendine candide, l’orto, il piccolo lago con la grande terrazza a pelo d’acqua, che è anche dehors (dove nella bella stagione è un piacere mangiare) vi domanderete se siete in Alto Adige. A dirvi che state vivendo un sogno, ci penseranno anche la bellissima cantina e l’alta cucina italiana di Cristian Magri, chef patron.
christian magri-titolare.jpgIn tavola millefoglie con maialino in olio cottura, fagiolini dell’orto, pesca settembrina candita o foie gras di pollo, pan brioche, lime candito, bisque montata. Quindi risotto alla milanese (o alla malva di campo, crescenza e lamponi), poi ricciola di lenza e lattuga alla plancia, ravanelli, patata al latte profumata al ginepro, o ancora piccione alla brace, agretti, ribes appassiti in forno, il suo ristretto Tiramisù “caldo e freddo” granita al caffè, pan di spagna, crema al mascarpone il dolce finale di una sosta memorabile. Corona da favola! (Marco Gatti)
via meriggia, 3 - tel. 0233599042christian magri-risotto.jpg

CASA FONTANA 23 RISOTTI - Milano

Riso e risotti. Siete dove dal 1979 Roberto Fontana, chef patron, celebra il nobile “chicco”, sua maestà il riso, al meglio.
23 risotti-titolare.jpgQuesta è una tavola dove la professionalità è di casa. Ed è un indirizzo dove la bandiera della cucina milanese e lombarda è stata tenuta alta sia quando non “faceva notizia”, perché tutti voltavano le spalle alla tradizione, sia ora in cui essendo le specialità milanesi e lombarde tornate di moda, ovunque nei menu si trovano “risott giald” e “oss bus” in interpretazioni però a dir poco discutibili. Qui la possibilità di avere il risotto in ben 23 tipologie (oltre che nelle due modalità sempre presenti: al salto e allo zafferano, da leccarsi i baffi), con antipasti, secondi e dessert che portano in tavola ricette tradizionali lombarde e italiane. Nella sala rinnovata di recente, elegante e raccolta, la vostra felicità avrà il gusto dei mondeghili alla milanese, dell’imperdibile risotto allo zafferano (che potrete avere anche con ossobuco) o di quello al salto, piuttosto che di un risotto che sceglierete tra quelli “alla frutta”, “delicati”, “saporiti” o “piccanti”. Da manuale poi i rognoncini di vitello trifolati, ghiotto il filetto Casa Fontana (cipolle e Vodka). Con una stragolosa fetta di millefoglie con crema Chantilly e fragole uscirete felici. (Marco Gatti)
piazza carbonari, 5 - tel. 02670471023 risotti-risotto.jpg

IL GUSTO DELLA VITA - Meda (Mb)

La sosta in questo locale ci ha fatto dire ancora una volta che questo è uno dei migliori ristoranti della nostra guida. Il merito è tutto di Elena Picchiotini e Dhian Singh, i titolari, coppia affiatata nella vita e nel lavoro che, con i loro collaboratori Giulia Picelli e Marco Cattaneo, han fatto di questo ristorante un luogo dove tutti i particolari sono ai vertici.
gusto vita-chef.jpgNelle due salette di eleganza moderna, con i vini, anche al bicchiere, di una bella cantina, i piatti geniali di una cucina d’autore tutta colori, profumi e sapori che non finisce mai di affascinare.
A farvi toccare il cielo con un dito saranno lo sgombro marinato agli agrumi con verdure in agrodolce e salsa la frutto della passione o il disco di polpo cbt con gel di barbabietola ananas e senape. Poi tra i primi, da applausi i bottoni fatti in casa ripieni di burrata con scampi, pomodorini confit, menta e acqua di pomodoro (da bis!) e il Carnaroli mantecato con il porro con mirtilli, capesante e acciughe. Di secondo, trancio di rombo con impanatura alla curcuma o cotoletta di vitello alla milanese cotta in burro chiarificato e patate al forno. Mousse di cioccolato bianco con banane caramellate al curry o tortino di cioccolato fondente con cuore morbido, il dolce arrivederci. Qui è davvero “Il gusto della vita”! (Marco Gatti)
corso matteotti, 103 - tel. 03621731008gusto vita-piatto pesce.jpg

FERDY - LENNA (BG)

Siete in un luogo da sogno, già Corona Rossa unica, come migliore indirizzo d’Italia de IlGolosarioRistoranti 2021. Il merito di questo agriturismo, sta nell’aver dimostrato che tutela e salvaguardia della montagna, sostenibilità, agricoltura e allevamento del bestiame, accoglienza, cibo, vino, possono essere fonte di un’economia che porta nel futuro.
A iniziare è stato papà Ferdy che oggi vive in alpeggio, in val d’Inferno, curando le vacche di razza Bruna Alpina Original, il cui latte viene trasformato in burro e formaggi da casaro Alberto. Cuore di tutta l’attività da tempo è il figlio Nicolò (a destra nella foto), geniale e autentico trascinatore, che condivide la conduzione con la moglie Nicole, la mamma Cinzia, la sorella Alice. Fiore all’occhiello la cucina, che il cognato Marco e Alessio Manzoni, coppia di grandi cuochi, ha portato all’eccellenza con un’interpretazione entusiasmante della tradizione bergamasca e montana (con patron Nicolò e sommelier Vlad Popescu che in sala seguono cantina e quegli straordinari carrelli di vini alla mescita e dei formaggi che valgono il viaggio!).
ferdy-staff.jpgDopo aver “divorato” il loro burro, di bontà irresistibile, che arriverà in tavola con un pane dal sapore dimenticato. Per voi, partenza al fulmicotone con “salmerino wild”, con le carni del salmerino di montagna pescato a 1.500 metri, che vengono servite crude con salsa americana, cagliata del giorno, erbe e olii aromatici o “polpettine 1989” (di erbe spontanee con formaggio e spuma di panna affumicata). Poi “Fidech (che bu)” ovvero spaghetto fatto in casa cotto nel siero, burro e pepe, bottarga di fegato etik (con il fegato marinato 8 mesi, essiccato e affumicato, che viene grattato sulla pasta come se fosse una bottarga). Ma guai mancare “La me aca” piatto strepitoso, con riso (Carnaroli Riserva San Massimo) al latte, salsa romice, fondo bruno e cacao in purezza. Di secondo, capretto orobico brasato, ma tenetevi appetito per non rinunciare al capolavoro del piatto dei formaggi, che sceglierete dal carrello. “Dolce bosco” o “arlecchino” (composta di mele, uvetta e noci, bisquit di polenta, parfait di miele di tiglio e castagno, spuma di latte e miele millefiori e il vestito di polveri). Questi i dolci, terminati i quali cercherete di procurarvi una delle meravigliose camere per fermarvi, magari per poter ripetere questa esperienza già il giorno dopo! Emozione! (Marco Gatti)
fraz. scalvino - loc. fienili - tel. 034582235ferdy-formaggi.jpg

IL CACCIATORE - Gabiano (Al)

Bisogna conoscerle le trattorie d’antan, quelle che non hanno mai mutato impostazione: alle 12,30 in punto i Cacciatori apre le porte e i tanti che aspettano di fuori si siedono in un battibaleno con la bottiglia di vino rosso anonima già stappata in tavola. Dopo poco appare Velis, la mitica e felice cuoca di questa osteria che spinge un carrello con una grande pentola di panissa, talmente buona che è impossibile non chiedere il bis.
cacciatori-chef.jpgNon si ordina da Velis, ma si mangia quello che ha preparato quel giorno: tre pezzi di bollito misto e il cotechino con i fagioli. Tutto buono. Si chiude con un bonet classico. Dopo un’ora il locale si è già svuotato. Aperto solo a pranzo, rimane un luogo di felicità. (Paolo Massobrio)
loc. piagera - via po, 4 - tel. 0142945173cacciatori-risottoa.jpg

DUMA C’ANDUMA - Solero (Al)

Questo locale, ambientato nel castello di Solero è sempre più attraente: per l’aria informale che offrono le varie sale (ma anche il dehors è invitante), per la cucina, davvero soddisfacente e in odore di un prossimo salto in avanti – che verificheremo nel corso del 2025 – e poi per la scelta dei vini di Federico, che è davvero un appassionato, capace di scovare rarità degne di attenzione (e non s’è fatto sfuggire, ad esempio, il baratuciat).
Si inizia con pane sfogliato, acciughe e burro accompagnato da tartufo in stagione e da un bagnetto on made. Quindi il vitello tonnato al punto rosa; da provare l’uovo in c…ipolla.
Fra i primi si va sul sicuro con gli agnolotti di stufato, ma che buone anche le ravioles con castelmagno, aglio e salvia. Curiosi i plin della domenica (ovvero i plin di lasagna) e gli agnolotti cotti nella Barbera e mantecati in burro.
solero-agnolotti.jpgFra secondi, merita il coraggio di Maurizio che cucina la finanziera e la trippa stufata con finferli e porcini. Per me la sella di coniglio ripiena con insalata belga e olive. Si chiude col mattone alla nocciola e tanta, davvero tanta soddisfazione. Anduma? (Paolo Massobrio)
via XX settembre - tel. 0131222994solero-dessert.jpg

CENTRALE - Moncalvo (At)

C’è un gusto piemontese nell’accoglienza di questo ristorante bomboniera che sta ai piedi del centro storico di Moncalvo, in un crocevia che porta nei paesi del Monferrato. Il cuoco Fabio Novo è davvero bravo e sua moglie in sala è una presenza discreta e precisa. Da una carta dei vini eccellente, scegliete la bottiglia che accompagna il vostro pasto, nella saletta linda e curata.
centrale-titolare.jpgSi parte con i classici: carne cruda, vitello tonnato e tonno di coniglio, ma il guizzo l’ho provato con le animelle di vitello glassate, porcini e chutney di pesche. Ai primi ecco i soavi ravioli della tradizione, ma anche i raviolotti al gorgonzola, con salsa alle pere e crumble di noci. Succulenti gli spaghetti di Bossolasco alla puttanesca di baccalà. Ai secondi non rinunciate alle acciughe ripiene, fonduta di Fiordilatte, passata di datterini confit al limone e polvere di olive nere. E poi il piatto di sostanza: la quaglia ripiena di frutta essiccata con crema di carote e porcino croccante. Ai dolci, croccante al cioccolato fondente e semifreddo al torrone; tarte tatin di mele, zabaione freddo e gelato alla vaniglia. Radioso! (Paolo Massobrio)
piazza romita, 10 - tel. 0141917126centrale-ravioli.jpg

ROSSO DI SERA - Castelletto Sopra Ticino (No)

Credeteci. Se c’è un indirizzo che incarna al meglio la nostra filosofia è questo. Qui, per voi, un servizio attento e da professionisti, una cucina emozionante, soprattutto lo spettacolo di una cantina da mille e una notte, che custodisce circa 1.300 etichette tra cui una selezione formidabile di Champagne. Siete nel ristorante di Cristiano Gramegna e della moglie Tiziana, che vi accoglierà a Castelletto Sopra Ticino, in una teoria di ambienti caldi, persino col banco bar apparecchiato, e circondato da bottiglie, che con le proposte della cucina, fanno vivere un'esperienza multisensoriale e sempre appagante.
rosso di sera-titolari.jpgIn tavola, tarte tatin di cipolla bianca e cremoso al Grana Padano; ravioli ripieni di genovese, scarola ripassata e spuma di provola o quel riso patate e cozze che vi sorprenderà, prima di godervi la bisteccona di Angus cotta al bbq con patate e maionese al dragoncello o il pollo arrosto con salsa alla cacciatora. Tiramisù Rosso di Sera Style con granita al caffè la degna conclusione di una sosta da Corona! (Paolo Massobrio e Marco Gatti)
via Nenni 2 - tel. 3388156754 rosso di sera-risotto.jpg

LA LOCANDA DI ALIA - Castrovillari (Cs)

È un’istituzione questo ristorante di Castrovillari, ambientato in una villetta con giardino e piscina e gli interni caldi, pieni di ninnoli e di storia. Gaetano Alia è un maestro indiscusso della cucina italiana e al suo fianco può contare sulla moglie Daniela che si occupa della sala e dei vini.
alia-titolari.jpgLa cucina ha un forte legame con il territorio tant’è che il primo piatto che mi viene da ordinare è la zuppa di cipolla bianca di Castrovillari con verdurine e uova; ma c’è anche la tiella di funghi misti, con pomodoro e peperoni. Ai primi ecco le candele con ‘nduja di Spilinga e pecorino accanto ai tortelli di patate con ragù di pesce spada. Ai secondi sarà ottimo il filetto di maiale nero di Calabria con frutti di bosco e mele oppure il pesce spada con caponata di cipolle, uvetta e mele. Si chiude col gelato alla crema con ristretto di magliocco e amaretti. (Paolo Massobrio)
via ietticelle, 55 - tel. 098146370 alia-piatto.jpg

PORTA MARINA DA SALVO - Siracusa

È stata una soddisfazione ritrovarsi ai tavoli di questo ristorante nel cuore di Ortigia, con Salvo Di Mauro, sua moglie Maria e la figlia Martina in sala che funge da sommelier.
porta da salvo-staff.jpgLa carta dei vini è un omaggio al territorio con tante chicche sconosciute, dall’Etna alla Val di Noto.
Ci si accomoda in una sala avvolta dalla pietra antica, elegante e invitante per assaggiare le sfere fritte di baccalà mantecate all’arancia; la parmigiana di pesce spada e melanzane o il polpo in doppia cottura su crema di ceci, paprika affumicata e maionese di acqua faba. Fra i primi sono come sempre succulenti gli spaghetti alla chitarra “alla Salvo” con pomodorino, gamberone, mandorle pizzute e julienne di pesce spada affumicato al naturale. Ai secondi, un ottimo filetto di pesce in crosta di patate alla cannella. Il dolce è il “nostro” tiramisù in semisfera di cioccolato fondente. E come ogni volta, siamo stati molto bene. (Paolo Massobrio)
via dei candelai, 35 - tel. 093122553porta da salvo-dolce.jpg

 

 

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