In assaggio il Morellino di Scansano 2022, Il Chianti 2022 nelle diverse zone, il chianti Superiore 2021 e le Riserve

Un Morellino che ritrova la sua unità con diversi campioni interessanti e un Chianti penalizzato dalla giovinezza soprattutto per quanto riguarda i tannini ma che mostra i muscoli dal Superiore. Potremmo riassumere così questa prima giornata di Anteprime, che fotografano un’annata interessante che si è posta la sfida di reagire a un grande caldo e a una siccità importante. Una vendemmia lievemente anticipata che  sembra aver preservato acidità e profilo olfattivo in vini che  in molti casi appaiono ancora “verdi”. Una nota metodologica: ci siamo concentrati sul Chianti nelle diverse zone e sul Morellino di Scansano, senza assaggiare le Riserve che in molti casi giocano una partita a sé. 

Andiamo a conoscere i migliori campioni tra gli oltre 150 assaggi complessivi.

 

Morellino di Scansano 2022

Alberto Motta come sempre tra i migliori campioni: questa volta con il Guerino, dal naso complesso floreale e a tratti balsamico. In bocca tannico, disteso con una spiccata freschezza.

Motta_Guerino.jpgNel campione di Antonio Camillo invece esemrge nella sua pulizia la mora del sangiovese che in bocca si esprime in un vino equilibrato.  Molto interessante anche l’interpretazione più minerale di Bruni che con il Martello trova un vino che si presenta con un fondo minerale, di pietra, che si staglia sulla frutta. In bocca è composto, con un tannino più levigato che in altri campioni, persistente. Fattoria di Magliano è uno dei fuoriclasse della denominazione e lo dimostra con “Heba” , che ha naso di cipria e polvere da sparo e in bocca trova un ottimo equilibrio tra tannino e acidità che spinge sul finale. Anche Fattoria Le Pupille è un nome di riferimento nella denominazione e tiene fede alla sua nomea grazie a un vino che ha naso scalare, profondo, reso mobile dalla grafite e, in bocca, da un tannino finissimo.

Fattoria_Le_Pupille.jpg

La Selva ci piace per la ricchezza all’olfatto e pe rio sorso ricco, pieno, caldo. Massi di Mandorlaia Conte Guicciardini offre un campione molto invitante con la violetta finissima di primo acchito, per poi aprirsi sempre su un panorama floreale. In bocca è molto bel equilibrato, con una spada acida che si farà ricordare. 

 

Massi_Mandorlaia_Morellino.jpg

Morisfarm altro numero uno confermato dall’assaggio del Moris con naso di mora e piccoli frutti molto puliti che si ritrovano in bocca con una bella spaziatura finale. In bocca buon equilibrio.  

Di Rocca delle Macie vi abbiamo recentemente raccontato la verticale del Chianti Classico, entusiasmante, per celebrare le 50 vendemmie dell’azienda. Il “Campo Maccione” sa tenere testa a questa grande nomea con un campione dal profilo olfattivo maturo ampio elegante, mentre in bocca il tannino è imponente con una speziatura finale decisa. San Felo offre uno dei migliori assaggi della tornata: naso più fresco ematico che poi lascia spazio al fiore e alla parte verde di rabarbaro. In bocca è importante tannico con una buona acidità che trascina il tannino. Una sorpresa il Valdifalco Loacker Wine con il suo profumo netto di fungo porcino essiccato in bocca ha tannino possente ma ancora verde e un’acidità spiccata, con una grande persistenza.  Ad oggi appare ancora leggermente scomposto ma pronostica un grande futuro. Un vino che pur non avendo ancora il tempo giusto sulle spalle merita comunque il podio.

Morellino_di_Scansano_Valdifalco.jpgLo condivide con il Val di Toro Reviresco che al naso fresco, con profumi di cassis e in bocca è ben fatto, con tannino equilibrato che crea una trama finissima quasi setosa.

Morellino_Reviresco_Val_di_Toro.jpg

CHIANTI 2022

Qui gli assaggi più difficoltosi, proprio per questo tannino scalpitante, in alcuni casi verde, amaro, che ha contraddistinto diversi assaggi. Non mancano però i campioni da segnalare: l’Agricola Francesca Poggio di Canzano ha naso fruttato con mora e pepe nero anche in bocca è ben fatto, molto equilibrato, solo non troppo persistente. Badia di Morrona “I Sodi del Paretaio” è un nome simbolo nel mondo del Chianti. Il naso punta sulla finezza, con fiori e una parte minerale in evidenza. In bocca il tannino è diffuso, ancora in parte da smussare, in un campione comunque di gran classe. Il campione di Castello di Poppiano è di buona intensità, profondo, minerale, con grafite e radice verde, mentre in bocca ha corpo ed equilibrio.  Fattoria Petriolo Governo all’uso toscano può contare sul particolare procedimento di lavorazione presupposto appunto dall’uso toscano che si traduce al naso in una complessità che evoca la segale e il pane nero e in bocca è caldo, con una buona spada acida e un tannino ben delineato.  Il Sosso appare molto interessante per la nota di erbe aromatiche e spezie che si sente nella profondità. In bocca è caldo con tannino ben disteso. Tenuta Coeli Aula è una bella sorpresa: naso verde di peperone e polvere da sparo, una bella minerali che ritorna anche all’assaggio dove il tannino si fa importante. Infine nota di merito anche per la Vecchia Cantina di Montepulciano che porta un Chianti con profondo e con una spaziatura che si sente anche in bocca dove ha una gran bella stoffa. 

Chianti_Vecchia_Cantina_Montepulciano.jpgTra le altre denominazioni del Chianti, andiamo sui Colli Senesi per assaggiare il campione 2022 del Geografico “Borgo alla Terra” che ha naso elegante di fiori in essenza. In bocca è una stoffa leggera con tannino e acidità ben equilibrati. Convince anche l’interpretazione selvatica che ne dà Poggio Salvi arrivano a un vino che presenta note di pelliccia, animale, e una imponente spaziatura che torna all’assaggio in un sorso caldo, pieno. 

Poggio_Salvi.jpgUna sorpresa poi il Chianti Montalbano 2022 di Artimino, uno dei migliori assaggi n assoluto della giornata, che presenta un naso di peperone e grafite e in bocca ha tannino ben diffuso acidità lunga.

Chianti_Montalbano_Artimino.jpgNell’ambito dei Colli Fiorentini invece merita il Castelvecchio in San Casciano “Il Castelvecchio”, molto caratteristico, con il naso naso tenue, floreale, che identifica la zona. In bocca è ben equilibrato con acidità definita e tannino persistente nel finale.   Anche Malenchini può vantare un campione interessante per i suoi profumi che man mano salgono in complessità fino a rappresentare un prato fiorito molto invitante. In bocca però il tannino è ha bisogno di smussare le sue asperità. Il Chianti Montespertoli 2021 di  Castello Sonnino può contare su cenni balsamici e su un sorso ampio, tannico.  Il Chianti Rufina 2021 di Fattoria di Doccia “Rubinato Biologico” è decisamente particolare, con un profilo olfattivo di liquirizia grafite a tratti ematico, in bocca è ben equilibrato.

Chianti_Rubinato_Biologico.jpg

Fattoria Il Lago presenta probabilmente il bicchiere che ci ha più convinto: naso decisamente verde con note di cardo, rabarbaro, finocchietto selvatico. In bocca ha buona acidità e un tannino scalpitante prossimo però a trovare una definizione. 

Fattoria_il_Lago.jpg

CHIANTI SUPERIORE 2021 

Capitolo a sé per il Superiore dove abbiamo trovato diverse cantine che meritano una citazione partendo da Campo del Monte che ha naso elegante profondo  minerale e in bocca è tannico lungo.  Castello del Trebbio non si smentisce mai: naso verticale dove escono le note minerali accanto ai piccoli frutti in bocca è tannico ampio di grande equilibrio.  Fattoria Casalbosco crea un effetto wow per la Speziatura particolare che richiama la senape, il peperone e in bocca ha equilibrio, sorso setoso, tannino fine. Da podio così come il campione di Fattoria Fibbiano Casalini con i suoi profumi mentovati che ravvivano l’assaggio. In bocca è fresco con un tannino che si spande all’assaggio e una grande potenzialità di invecchiamento. In bocca invitante anche Fattoria La Leccia con un tannino piacevole, la giusta acidità e un finale erbaceo. Migliarina e Montozzi “Villa Migliarina” è un altro superiore che entra a buon diritto ai vertici della classifica dei nostri assaggi: il naso è interessante, con la parte floreale che si intreccia alla sella di cavallo, un’interpretazione ruvido, animale,  che in bocca però trova la piacevolezza della mandorla nel finale.

Piazzano “Rio Camerata” colpisce l’attenzione per il naso di viola,  chinotto e rabarbaro, peccato per il tannino leggermente amaro.  Ruffino “Il Leo” ha pietra e grafite, mentre in bocca è ben equilibrato, con tannino disteso acidità viva che allunga il sorso. Infine due interpretazioni fuori dagli schemi:  Sensi Vigne e Vini “Vegante” che al naso porta il fiore all’estremo con la rosa canina che torna anche nel retrogusto, consegnandoci un campione che gioca tra questa gentilezza dei profumi e un tannino ruvido.  Tenuta Scrafana “Benintende” al naso ha essenze floreali particolari e chiede di soffermarsi a lungo con le sue essenze che richiamano il sandalo. In bocca è rotondo, con una bella acidità. 

Chianti_Superiore_Benintende.jpg

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