A Lallio, dal sodalizio con Pentole Agnelli, un ristorante dove il personale di sala è molto professionale e la cucina capace di sorprendere

Il ricordo del profumo della polenta abbrustolita, che voleva dire domenica e pranzo in famiglia, non lo ha mai dimenticato. Ed è stato proprio guardando la nonna che preparava quel pranzo del giorno di festa, e standole vicino quando si metteva ai fornelli, che Marco Stagi ha maturato la sua passione per la cucina. Originario di Alzano Lombardo, classe 1990, dopo il diploma all’Alberghiero di San Pellegrino Terme nel 2008, ha fatto gavetta in diversi locali, costruendosi il suo bagaglio professionale soprattutto lavorando cinque anni con Enrico Crippa a Piazza Duomo ad Alba, poi due anni con chef Peter Goossens al ristorante Hof van Cleve a Kruishoutem, tristellato belga, ed infine due anni con Giancarlo Perbellini A Casa Perbellini a Verona. Le radici son radici, e quando Angelo Agnelli, patron di Pentole Agnelli, gli ha proposto di guidare Bolle, il richiamo della sua terra, e la prospettiva professionale, lo hanno convinto a tornare a casa, e da settembre 2020 è lo chef del ristorante di Lallio.

Il locale è ospitato in una grande costruzione, dove appena entrati, sulla sinistra, c’è uno scintillante showroom di Pentole Agnelli, superato il quale, si arriva alle scale, curiosamente progettate in senso opposto a quello dell’ingresso.
lallio-pentole_agnelli.jpgSaliti al piano superiore, la grande sala da pranzo, con tre imponenti dischi a fare da divisori tra i tavoli, con l’ambiente che sorprende per il suo stile molto minimal, con tonalità dominanti che ricordano cemento e acciaio, senza nessun eccesso in colori o decorazioni. Le luci e gli arredi sono studiati per portare tutta l’attenzione su ogni tavolo.
lallio-sala.jpgSeguiti con attenzione da un team di sala di grande professionalità, potrete decidere cosa abbinare ai piatti con Michele Mazzola, maitre e sommelier di esperienza che coordina con classe lo staff che segue il servizio, mentre da Mattia Domenghini avrete presentazione puntuale di ogni portata che vi verrà servita. A partire dai “magnifici 7” amouse bouche, che in verità son piccole geniali creazioni golose, di benvenuto.
lallio-appetizer.jpgE dalle quattro proposte che onorano il servizio del pane, facendone una vera e propria voce del menu, con maritozzo con battuta di capperi e nocciole una crema di Parmigano e polvere di origano, pane fatto con farina ai 5 cereali (tempo di riposo 48 ore), treccia e olio extravergine d’oliva del Garda. Dopo questo inizio che vi avrà dato l’idea della fantasia e della tecnica solida che ispira la squadra che opera ai fornelli, come antipasto potrete gustare faraona, asparagi verdi, aglio orsino e Orobico della Val Rossa, o in alternativa, animella di vitello, uva passa, cavolfiore e perle di Skrei.
lallio-antipasto.jpgTra i primi, assolutamente da provare quello che è già diventato il piatto – firma, ossia il risotto al Pomo d'Oro, delizioso Carnaroli cotto nell’acqua di pomodoro, da gustare con cucchiaio in plastica pensato per non rovinare la pentola Agnelli d’oro in cui viene servito.
lallio-risotto.jpgPer chi preferisce la pasta, spaghettone, burro ai crostacei, zenzero, erba cipollina e caviale. Di secondo, lingua alla plancia, fondo alla griglia e spinacino al verde o anguilla alla brace, piselli al lime e wasabi.
A chiudere un grande dessert, sintesi delle esperienze di Stagi, e della sua passione per l’arte, Il fuoco... “Omaggio a René Magritte”. Non si sbaglia anche con Monte Rosa in fiore.
lallio-dessert.jpgDolci coccole finali ad accompagnare il caffè.
lallio-caffe.jpgCon questo ristorante, Bergamo e la sua provincia, sulla strada aperta dalla somma famiglia Cerea che con l’esperienza di Da Vittorio ha indicato quanto la via della distinzione sia vincente, continuano a stupire!

Bolle

Via Provinciale, 30
Lallio (Bg)
tel. 0350900208

 

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