Le nostre soste al ristorante del mese di aprile
Abbiamo girato parecchio questo mese, grazie alle trasferte a Verona, per Vinitaly, e ai giri che ci vedono coinvolti negli eventi di Primavera. E Primavera è la stagione di una cucina di passaggio, dove a emergere è spesso la freschezza offerta dai prodotti del momento. Un crescendo, che valuteremo e vi racconteremo anche nei prossimi mesi.
ANTICA POSTERIA DEI SABBIONI
S. MARTINO SICCOMARIO (Pv)
Cento anni e non sentirli, per l’Antica Posteria dei Sabbioni, acquistata nel 1924 da Luigi Sacchi, e da allora sempre della famiglia, fino a oggi, che è condotta con passione dal nipote Mario e da sua moglie Elena Palenzona.
Caldo e accogliente l’ambiente, con le salette piene di calore, con il camino e i tavoli ben distanziati. Golosa la cucina, che vede ai fornelli lo chef Gabriele Ciceri, interprete felice delle specialità del territorio e della tradizione italiana, con piatti di terra e mare e alcuni cavalli di battaglia che non escono mai dal menu come l’orecchia di elefante, presente sin dal 1998.
In tavola Il “Quintetto d’oca e anatra” (petto d’oca affumicato, terrina di foie gras d’anatra al pepe e Champagne con pan brioche e confettura di cipolle di Breme, scaloppina di foie gras d’anatra e soncino fresco, terrina di foie gras d’anatra con zola naturale e pere, tartelletta con spuma di foie gras e perle di aceto balsamico), agnolotti di carne al sugo di brasato o zuppa di cipolle. Di secondo orecchia d’elefante. I dolci sono tutti preparati in casa (da provare la torta morbida al cioccolato!), così come pane, grissini e focacce. Cantina che fa la gioia degli appassionati.
Qui abbiamo fatto una delle soste migliori di questi mesi!
(Marco Gatti, provato il 29 marzo 2025)
località Sabbione, 1 - tel. 0382556745
SARTI - SORGÀ (Vr)
Una bella famiglia quella dei Sarti, con patron Walter in sala coadiuvato dal figlio Alessandro (entrambi sommelier), e la moglie Daniela in cucina.
Siamo nella Bassa Veronese al confine col Mantovano in una zona un po’ depressa, ma quando si entra tutto cambia. L’ambiente è caloroso, con i tavoli ben apparecchiati con un bel tovagliato, e con in vista una grandissima scelta di distillati di ogni tipo, e belle piante che danno serenità. Walter è grande appassionato di vini, e la sua selezione si spinge a valorizzare cantine sconosciute, custodendo anche annate passate di rara bontà.
La cucina di Daniela, all’apparenza semplice, è invece grande, e si segnala per la sua capacità di evidenziare il gusto dei singoli ingredienti (eccellenti materie prime) che compongono il piatto. Si spazia dal pesce alla carne, ma d’obbligo lasciare uno spazio per i dolci che sono buonissimi. Sarete felici con wafer di baccalà alla vicentina con pomodorino confit o crespelle agli asparagi bianchi. Poi con tagliatelle verdi al ragù di filetto e seppie rostì. A chiudere budino cioccolato fondente con zabaione caldo. Il rapporto qualità/prezzo è ottimo e fa uscire con la voglia di tornare.
(Beppe Tom e Marco Gatti, provato il 7 aprile 2025)
frazione Bonferraro via don G. Benedini, 1 - tel. 0457320233
L’OSTERIA H20 - MONIGA DEL GARDA (Bs)
L’insegna conteneva il destino. Così questo locale, dopo esordi e primi anni di vita come ristorante, e d’avanguardia, da qualche tempo ha cambiato filosofia, scegliendo di essere “osteria”, seppur in chiave contemporanea. Questo cambiamento, dopo la nostra prova, vi diciamo che, se possibile, ha fatto fare a questo locale che già era un’eccellenza, un ulteriore passo in avanti. Oggi come ieri godete della sua bellezza con la sala con le splendide vetrate che regala un panorama mozzafiato sul lago. La scelta di patron Saulo Della Valle di non stare più ai fornelli, ma in sala, a vestire i panni dell’oste, è novità importante, che si riflette sul servizio, ora impeccabile, e sull’offerta dei vini, che, data la sua competenza, è un must ulteriore. La cucina, dove operano il fratello Francesco Della Valle e Mirko Bosio, ora è orientata a una valorizzazione della tradizione, con interpretazioni golose che nascono con ottima tecnica.
Il vostro percorso potrà avere il gusto di zottoli e polenta fritta con peperonata dolce, salsa verde e polvere di peperone crusco, dello “spaghettoro” Verrigni, o della stragolosa “padellata di maccheroni all’Amatriciana” con cipolla rossa stufata guanciale di Sauris croccante e crema di pecorino. Poi del filetto di tonno scottato con puntarelle, acciughe e topinambur o del petto d’anatra arrostito datteri e mandarino. Si chiude con zuppa inglese "la nostra versione" con sorbetto all'arancia e alchermes sciroppati.
Il nuovo corso è tutto da seguire!
(Marco Gatti, provato il 9 aprile 2025)
via Pergola, 10 - tel. 0365503225
MESTÈ - MILANO
È un locale davvero prezioso il Mestè di Milano. Enoteca, vineria, trattoria, è l’approdo che vorresti nel quartiere dove vivi. La sua forza, il far convivere informalità e qualità, così che ci si sente liberi di entrare per un bicchiere, piuttosto che per bere una bottiglia con gli amici, per fare acquisti o per un pranzo o una cena, avendo la possibilità di scegliere tra bottiglie e piatti di assoluto valore. Cuore dell’offerta una selezione di vini naturali da applausi, dove si vede la passione di patron Daniele Santangelo, che questo locale ha aperto con quel Marco Bonardi, il cui cognome non è certo sconosciuto ai lettori de Il Golosario, essendo il titolare dell’omonima celeberrima gastronomia.
La cucina racconta l’Italia, con piatti che rispecchiano la stagionalità, e che potranno avere il gusto di mondeghili, macco di fave con catalogna saltata, pasta e fagioli o chitarrine al nero di sesamo seppia colatura di alici e limone, piuttosto che trippa o pollo con le patate, per chiudere con il tiramestè! Come si sta bene!
(Marco Gatti, provato il 4 aprile 2025)
via Corrado il Salico, 12 - tel. 3468061538
AL 16 - SAMARATE (Va)
È uno dei migliori ristoranti d'Italia, ed è uno dei locali che meglio interpreta la nostra filosofia, portando con straordinario merito la nostra Corona. A fare grande Al 16, lo chef patron Stefano Portogallo, che dopo anni con Ducasse, Berton, Cracco e Marchesi, ha avviato questa avventura dimostrando il fuoriclasse che è.
Vi aspetta a Samarate, negli spazi che un tempo ospitavano il negozio di suo nonno macellaio, e che ora vi accolgono con una sala luminosa, con i tavoli ben distanziati, e arredi di una certa eleganza. A valere il viaggio, i vini, di cui c’è pregevole selezione, con un gran numero di nostri Top Hundred (compresi i vini di Druetto, farmacista in Murisengo) e innumerevoli referenze che rivelano competenza e ricerca. E, soprattutto, la sua proposta di alta cucina italiana, sintesi entusiasmante di tecnica e creatività. Sarà un’esperienza memorabile con sedano rapa arrosto, scarola e noci o uova parmigiano e carciofi. Poi tra i primi, con il risotto al bergamotto rucola e alici o con i ravioli "come se fossero sciatt"...verza e cipolla croccante. E, tra i secondi, ecco la guancia di manzo brasata e lenticchie nere o il branzino alle olive, sedano e menta. Finale a tutta gola con pere biscotto al miele e spezie o tiramisù allo zabaione.
Al 16: vera eccellenza italiana!
(Paolo Massobrio e Marco Gatti, provato il 22 aprile 2025)
via della Vittoria, 16 - tel. 3894413857
LA LOCANDA DA PIERO - Montecchio Precalcino (Vi)
Tornare sui nostri passi, ovvero da quelle “corone radiose” inossidabili che ci han sempre dato grandi soddisfazioni, a dispetto di altre guide, si è dimostrato sempre una sorpresa con il suo surplus. È successo tante volte ed anche nella nostra visita in questo locale bomboniera, speciale, creatura di Sergio Olivetti (in sala) e Renato Rizzaroli (in cucina), dal 1992.
Qui c’è una cucina originale, autentica che viene proposta in due menu degustazione o alla carta. Pani e grissini sono di produzione propria e la carta dei vini è un esempio di piena soddisfazione. Fra gli antipasti sarà curioso il baccalà mantecato con perle di aringa, bagnacauda all’aglio nero e cialda criccante di mais Marano. Ai primi gli stupendi gnocchi di patate di montagna conditi con coniglio, lardo marinato e caffè oppure il risotto Carnaroli agli asparagi bianchi, taleggio ed emulsione all’uovo sodo. Ai secondi è da provare la fragranza del Falafel, le polpette di legumi speziate tipiche della cucina egiziana, servite qui con cappuccio viola all’aceto balsamico e spuma di topinambur. Notevole, perfetto, il petto d’anatra con agretti al sesamo e salsa al miele di castagno, mentre la scelta marinata è stata la ricciola con carciofi e salsa alla liquirizia. Ai dolci ci sono le reinterpretazioni dei classici (tarte Tatin e Tiramisù), ma anche il “Mondo si è ubriacato” con cioccolato fondente e caramello al Rum invecchiato. Bravissimi. Sono da seguire, perché hanno in cantiere altre proposte, per far apprezzare questa cucina d’autore a tanti.
(Paolo Massobrio, provato il 2 aprile 2025)
via Roma, 34 - tel. 0445864827
Il Cairoli Bar & Restaurant - Milano
Bisogna prendere in seria considerazione le cucine degli alberghi, perché non solo hanno fatto dei passi in avanti, ma in molti casi sono luoghi ideali per colazioni di lavoro. Prendiamo questo UNA Hotels Cusani Milano che quasi si affaccia su Piazza Cairoli ed è un campione di eleganza e comfort, a iniziare dalla gentilezza di chi ti accoglie.
Buona la carta dei vini e anche la proposta a bicchiere che può contare sulle bottiglie delle Tenute del Cerro che fanno parte del Gruppo (Unipol). Ora, con sorpresa, qui si inizia con degli iconici mondeghili della tradizione, fatti veramente bene con salsa verde e maionese allo zafferano oppure le polpette Del Presidente al sugo, anche queste succulente e ben eseguite. Ai primi si può scegliere fra gnocchi alla pizzaiola, risotto alla milanese o tortelli al nero chiusi a mano per poi approdare con sicurezza alla costoletta alla milanese cotta nel burro chiarificato, con patate al forno. Quindi il polpo con patate e citronette alla senape e un trancio di ombrina con asparagi e burro alla mugnaia. Si chiude con i dolci classici: tiramisù, crème brulée e bavarese al cioccolato bianco.
(Paolo Massobrio, provato il 15 aprile 2025)
via Cusani, 13 - tel. 3386651230
CLUB NAUTICO - Rimini
Metti una sera a cena al Club Nautico di Rimini che ha una parte riservata ai soci e una su un piano rialzato dove può accomodarsi chiunque desideri farsi deliziare da un’ottima cucina di pesce.
Sarà buona la selezione dei vini e da tentazione l’offerta dei crudi di mare. Pe noi un’indovinata scelta: la degustazione di antipasti freddi e il tris di carpacci. Fra i primi, i manfrigoli alle vongole e crema di prezzemolo, tentati però dagli spaghettoni Felicetti aglio, olio e bottarga o dai paccheri Metodo Pietro Massi all’astice. Ai secondi, la scelta migliore è stata cedere al pescato del giorno, ovvero un rombo cucinato a dovere; quindi il calamaro ai carboni con radicchi misti mentre il fritto misto non manca mai con quel che c’è. Si chiude con l’immancabile zuppa inglese.
(Paolo Massobrio, provato il 12 aprile 2025)
largo Ruggero Boscovich, 12 - tel. 054127005
PASTORELLO - Fubine (Al)
Sarà un’esperienza con la E maiuscola andare a cena a casa Pastorello, una piccola azienda vitivinicola di Fubine, che produce un paio di etichette con la consulenza di un compaesano illustre: Donato Lanati. E se il vigneron Mario Pastorello serve in tavola vini e anche piatti, in una sala dove trionfa un bel tavolo da otto persone e un secondo dove abbiamo mangiato in quattro, la moglie Donatella sa sorprendervi con la cucina dei ricordi.
Per esempio coi crostini di pane serviti con burro e una salsa di acciughe e nocciole che subito si fa intrigante. La tartare di carne di razza piemontese (la macelleria è di Masio) viene servita con un uovo marinato e con intingolo di bagna cauda vecchia maniera. Applausi per un piatto antico, che non fa quasi più nessun ristorante: l’antica tartrà, ossia una sorta di budino salato a base di latte, uova, cipolla, aromi dell'orto e crema allo zafferano. Gli agnolotti di Fubine sono proprio quelli casalinghi fatti per voi con il ragù di creste di gallo, mentre il secondo è una tenerissima coppa di maiale con verdure in agrodolce. Si chiude con la vecchia coppa sabauda a base di seirass con zucchero, tuorlo e canditi in cui intingere una fetta di tirà (la focaccia dolce tipica di queste parti). Che gioia!
(Paolo Massobrio, provato il 16 aprile 2025)
via S. Cristoforo, 6 - tel. 3334634060
CHECCO ER CARRETTIERE - Roma
Sabato a Trastevere, luogo pericolosissimo per offerta turistica spacciata per cucina romana. Da Checco Er Carrettiere è tuttavia una sicurezza, con una storia iniziata nel 1935.
foto da sito E oggi, qui "se magna" come Dio comanda: carciofi alla Giudia, polpette di bollito con mortadella; supplì; fiori di zucca in pastella; tagliolini ai carciofi; coda alla vaccinara; paiata; costolette di abbacchio fritte e anche abbacchio al forno con patate.
Bella carta dei vini, servizio semplice, cordiale, puntuale. Dolci come da tradizione. La proprietaria dopo che ho pagato il conto mi ha confessato che legge il Golosario da tanti anni perché è lì che cerca i migliori prodotti per il suo locale.
foto da sito(Antonio Meli, provato il 17 aprile 2025)
via Benedetta, 10 - tel. 065817018