Giocare serve anche a imparare a vivere, a stare insieme. Scopriamolo con il gioco dei versi degli animali

Giocare serve anche a imparare a vivere, stare insieme, capire che vincere non è tutto e che ci sono delle regole che vanno rispettate. Serve quindi per migliorarsi. Se per esempio un bambino tende a barare, o ad arrabbiarsi troppo se perde, i compagni non gli risparmieranno una reazione a questi atteggiamenti e quindi crescendo sarà gradualmente stimolato a limare i propri difetti. Occorre che l’adulto tenga la situazione sotto controllo, senza intervenire eccessivamente, perché non sempre il bambino è in grado di riconoscere e accettare le proprie difficoltà.

Ora vogliamo proporvi un gioco da fare in casa, adatto a piccoli e grandi.
Ci vuole un mazzo di carte (o anche due se i giocatori sono tanti). Ogni giocatore sceglie un verso di animale. Si fanno uno o due giri di prova in cui ogni giocatore si esibisce col suo verso, in modo che gli altri lo possano riconoscere e lo tengano bene in mente. Se si è in pochi ci si mette intorno a un tavolo, se si è in tanti si formerà un cerchio sedendosi per terra. Il capogioco inizia a distribuire lentamente le carte mettendole, a faccia in su, una alla volta, davanti a ogni giocatore. Quando un giocatore si accorge che un altro ha avuto una carta uguale alla sua (non importa il seme) deve fare il verso dell'altro. Se fa il verso giusto si prende le carte dell'altro, se lo fa sbagliato viene eliminato. Se i partecipanti al gioco non sono troppo piccoli si può aggiungere questa variante. Si cambia il turno di chi distribuisce le carte: chi prima le distribuiva prende il verso di quello che le distribuisce nel giro seguente. In questo modo nel giro di due o tre giri di carte, i versi cambiano e bisogna tenere a mente tutti i cambiamenti.

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