Su iniziativa del Consorzio del Soave e AGMS una guida dedicata alle osterie veronesi

Il Soave è un patrimonio storico rurale d’Italia e prima denominazione ad aver ottenuto questo riconoscimento. E’ un paesaggio che diventa monumento: 1700 ettari di colline microparcellizzate e mappate per la prima volta nel 1816 in età Napoleonica che identificano un’area dove ancora oggi sopravvivono fabbricati storici, muretti a secco, sistemi di allevamento delle viti antichi, come la pergola oltre a vigneti ultrasecolari.

La zona del Soave vanta quindi un legame con il retroterra culturale contadino unico. Altrettanto forte il legame con Verona e con le tante osterie della città e del circondario che costituiscono un presidio della cultura gastronomica locale. Verona, quindi città di osterie, al pari di Venezia e i suoi bacari. Una storia che è stata raccontata da una guida unica nel suo genere. E’ stata infatti appena presentata Sharing Soave: the Osteria Experience in Verona la nuova guida, in italiano e inglese, edita dal Consorzio del Soave in collaborazione con l’azienda AGMS, durante una conferenza stampa che ha visto in scena i principali fautori dell’opera (Fabio Venturi, Presidente AGSM, Giampietro Cigolini, Direttore Generale AGSM, Arturo Stocchetti, Presidente del Consorzio del Soave, Aldo Lorenzoni, Direttore del Consorzio del Soave) e gli autori (Susan Hedblad, Ugo Brusaporco, Patricia Guy) insieme a Leo Ramponi della trattoria “Al Bersagliere” in rappresentanza delle osterie di Verona. All’interno del libro trenta recensioni che sono in realtà racconti, scorci di Verona. Da consigliare a chi, nei giorni di Vinitaly, cerca a Verona i ristoranti - narratori della storia e della cultura gastronomica del territorio. 

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