Da leggere oggi la bella intervista su IlGiornale a Giorgio Torelli, storico collaboratore di Montanelli che racconta: "Mi capitava di frequentare con lui le trattorie toscaneggianti, a Milano. Cercava sempre una mensa contadina: le zuppe, i diletti fagioli della sua terra, l'olio bbono e il pane casereccio, che poi si faceva avvolgere dall'oste per intingerlo la mattina dopo nel caffelatte... Gli sembrava di tornare a casa in Toscana. Vedendogli una tasca gonfia all'uscita della trattoria qualcuno poteva azzardare che avesse addosso un revolver per difendersi dalle minacce ideologiche. Macché. Era un tozzo del pane di Fucecchio avvoltolato in carta da supermarket".
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