Mentre la Chiesa si prepara a eleggere il nuovo Papa, il libro di Nunzio Primavera ricorda l'impegno storico dei Pontefici per il mondo agricolo
Mancano poche ore e gli occhi del mondo saranno puntati sul comignolo della Cappella Sistina, in attesa della fumata bianca che annuncerà il nuovo Papa. In questo tempo di riflessione per la Chiesa, temi come la giustizia sociale e la cura del creato, cari sia a Benedetto XVI sia, con particolare vigore, a Papa Francesco, risuonano con forza. L'impegno dei recenti Pontefici per il mondo contadino, così fondamentale eppure a volte trascurato, offre una preziosa chiave di lettura, ben esplorata da Nunzio Primavera nel suo libro "I Papi e i contadini" (Laurana Editore).
Papa Benedetto XVI, attraverso le metafore evangeliche della semina e del raccolto, ha spesso sottolineato la dignità e la pazienza del lavoro agricolo. Con Papa Francesco, l'attenzione al mondo rurale si è fatta ancora più incisiva. Non ha esitato a levare la voce per i piccoli agricoltori, denunciando un'economia che "uccide" e dimentica i più deboli, e richiamando con forza al dovere di un'equa distribuzione dei frutti della terra e alla difesa della "Madre Terra", legando strettamente crisi ambientale e sociale.
Il libro di Primavera ci guida attraverso questo legame secolare. Evidenzia la fede profonda della gente dei campi e il ruolo del Magistero papale nel farsi carico della giustizia sociale, come nella cruciale "Questione agraria" post-unitaria, tema che Primavera stesso ha affrontato nel suo saggio "La terra restituita ai contadini" (leggi qui il nostro articolo).
La Rerum Novarum di Leone XIII (1891) fu un faro, proponendo un'alternativa cristiana ai conflitti sociali dell'epoca. Un altro snodo fondamentale, narrato da Primavera, è la nascita della Coldiretti nel 1944. Con il sostegno di Pio XII e del futuro Paolo VI, diede finalmente rappresentanza a contadini e mezzadri, fino ad allora privi di diritti effettivi. Ispirandosi alla Dottrina sociale, la Coldiretti si batté per tutele e per una riforma agraria che portò alla creazione di un milione di aziende agricole, una significativa redistribuzione di ricchezza.
Quest'eredità, arricchita da documenti come la Mater et Magistra di Giovanni XXIII fino a Fratelli tutti di Papa Francesco, si traduce oggi, come illustra Primavera, nella multifunzionalità della nuova agricoltura – che non è solo produzione, ma cura del territorio e cultura – e nella valorizzazione della filiera agricola tutta italiana. Concetti che rafforzano il legame città-campagna e la centralità di un cibo sano e giusto, senza mai dimenticare chi ancora soffre la fame.
Lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto l'importanza di questa opera con parole significative contenute nel messaggio che accompagna il testo:
"Meritevole lavoro di ricerca e riflessione che contribuirà a fare maggiormente conoscere, soprattutto ai giovani, il rapporto della Coldiretti con i Papi e con la Dottrina Sociale della Chiesa”.
Mentre i Cardinali si preparano a scegliere il successore di Pietro, "I Papi e i contadini" si rivela una lettura di valore. Offre uno spaccato storico e uno stimolo a riflettere sulla continuità dell'impegno della Chiesa a fianco del mondo agricolo. Un impegno che, da Benedetto XVI a Francesco, e certamente con il nuovo Pontefice, resterà cruciale per il futuro della Chiesa. E del mondo.