Il futuro del Cortese sulle spalle della storia
Metti una sera d’inizio giugno, un Forte incastonato tra le colline del Piemonte, e una generazione che il vino non solo lo beve: lo studia, lo racconta, lo costruisce da zero. Nasce così Gavi Giovani sul Forte, evento ideato dai ragazzi del territorio - senza un euro di budget iniziale - e diventato una delle masterclass più vive e vere a cui abbia mai partecipato.
Spoiler: ci ha messo la faccia anche Luca Gardini, che ha deciso di salire fin quassù per raccontare - gratis e con l’energia di un punk prestato all’enologia - cosa significa davvero fare un vino che resti. E lo ha fatto nel modo più diretto possibile: con i calici pieni e la bocca senza freni.
Masterclass vista colline
Nel pomeriggio si parte forte (non solo per location): in cattedra il sommelier Luca Gardini, e nel bicchiere Cortese. Ma mica il solito: si parla di longevità, tensione, sapidità, di bollicine millesimate da 72 mesi sui lieviti e di bianchi che resistono più di certe storie d’amore.
Nel dettaglio:
La Ghibellina - Metodo Classico 2019 - Sboccatura 2024, 100% cortese. Mela verde, mandorla fresca, bollicina croccante. Il Cortese che tiene la spuma (e il tempo).
La Raia - Pleo 2024 - Annata viva, naso agrumato, finale salino. Il Cortese che guarda avanti.
Cascina delle Monache - Sorí 2024 - Pepe bianco, ginger, nota erbacea. Salinità e spessore al palato. Un bianco con il passo del rosso.
Parisio - Costadonno 2024 - Agrumi, sapidità compatta, equilibrio naturale. Gavi che non strilla, ma convince.
Alvio Pestarino - Girossa 2024 - Timo, pera, macchia mediterranea. Grande equilibrio tra freschezza e volume.
La Mesma - INDI 2024 - Kiwi, menta, acidità vibrante. Un bianco che pizzica e rinfresca.
La Caplana - Gavi di Gavi 2024 - Naso tra limone, cappero e lavanda. Bocca affilata e selvatica. Rude al punto giusto.
Cinzia Bergaglio - Grifone delle Roveri 2024 - Intenso, coerente, Gavi da bere e da ricordare. Buon equilibrio su tutta la linea.
Produttori del Gavi - Gavi 2015 - Annata matura. Naso speziato, nota di aglio, struttura piena. Polpa e memoria.
Il Poggio - Etichetta Nera 2017 - Zafferano, albicocca, liquirizia. Palato denso ma fresco. Otto anni e non sentirli.
Broglia - Bruno Broglia 2013 - Oro nel bicchiere. Mango, spezia, struttura. Quando il tempo fa solo bene.
La morale? Il Cortese ha mille facce. E se lavorato bene, non è solo un bianco da aperitivo: è un bianco che tiene il tempo, il piatto e la memoria. L’atmosfera della masterclass è di quelle da segnare sul taccuino. Ma più che le slide, colpiscono le frasi che non necessitano di ulteriore spiegazione.
“Il talento senza sacrificio non vale niente.”
“Bevete il vino, non parlatene male. Chi lo fa è un traditore.”
“La qualità non è ‘mi piace’ o ‘non mi piace’ c’è un’oggettività di fondo.”
E poi un mantra che ci portiamo a casa: “Quando freschezza e salinità stanno in equilibrio, il vino gira in loop.”
Dopo le parole, i piatti, il Forte cambia faccia. Si cena in piedi, si chiacchiera tra banchi, si degustano decine di Gavi DOCG con prodotti tipici e piatti caldi. Il tutto accompagnato da musica, sorrisi e calici sempre pieni. E con un cuore grande: parte del ricavato va al Centro Oncoematologico Pediatrico di Pavia. Perché qui il vino non è solo prodotto: è comunità, cultura, gesto concreto. Ecco perché “Gavi Giovani sul Forte” non è solo un evento: è una dichiarazione d’intenti. È la prova che quando il vino lo fai con la testa e con il cuore, puoi portarlo ovunque. Anche in cima a un castello.
