Col suo entusiasmo e la sua capacità, Alessio Bottin sta rivoluzionando il concetto di gastronomia. L’idea è chiara: sfruttare ogni vantaggio delle innovazioni tecnologiche, per applicarle alla più rigorosa ricerca gastronomica. Così, dopo esperienze a Londra e Venezia, e dopo aver lavorato con Giancarlo Perbellini e Giovanni Rana, Bottin ha aperto un laboratorio di ultima generazione, in grado di sfornare 1.200 coperti al giorno, con due sole persone impiegate. Qui vengono per fare la spesa consumatori appassionati che, dal giovedì a domenica, possono acquistare piatti pronti da portare e rigenerare a casa (a bagnomaria o al microonde), oppure sedersi nell’unico tavolino da otto per consumare sul posto. Ma anche ristoratori, che qui si riforniscono di preparazioni a lunga cottura, come i confit, i fondi, i brodi. Tutto è preparato in sottovuoto o in vasocottura, secondo un sistema brevettato dallo stesso Alessio, che consente al prodotto sigillato una vita in frigo di sei mesi. Se si consuma in loco, tutte le cotture vengono svolte – in una cucina a vista – entro 8 minuti. È il futuro.