A pochi passi dalla Leopolda una pizzeria della tradizione napoletana rivisitata con un ottimo rapporto qualità prezzo e tempi di attesa più che ragionevoli

Via Pierluigi da Palestrina è una strada leggermente defilata rispetto alla più importante arteria di Ponte alle Mosse che proietta già verso il cuore della città e Santa Maria Novella. Pur essendo a due passi dal centro qui i turisti arrivano difficilmente, ma nonostante questo il via vai è continuo. Merito dei Fiorentini che si sono passati l'un l'altro il suggerimento di questa pizzeria "pura" (nel senso che a parte le pizze non c'è quasi altro) della tradizione napoletana.
entrata.jpgL'ambiente minimale, con i suoi tavoli in legno e le pareti a lavagna, evoca lo spirito e il calore delle pizzerie d'antan. A dominare la scena il forno a legna dove si lavora incessantemente, sia per i piatti da servire in sala sia per l'asporto. C'è infatti un piccolo atrio dove aspetta chi deve ritirare mentre gli altri possono accomodarsi ai tavoli.

In carta qualche birra e bibite e pizze classiche. Sulle pareti le pizze "rivisitate" che però - lungi dall'essere un fuori menu - rappresentano ormai l'essenza stessa della pizzeria e lo zoccolo duro delle ordinazioni. La proposta coniuga senza forzature Toscana, Campania e Puglia andando a combinare in un unico topping prodotti simbolo di queste aree. Il risultato però funziona.
forno.jpgTante le proposte invitanti: "Fiori di zucca, bufala e acciughe di Cetara","Pomodoro San Marzano, melanzane alla parmigiana, provola e pecorino", "Filetto di cinghiale affettato, pomodoro San Marzano, burrata e noci sbriciolate", "Friarielli, pesto di friarielli, acciughe di Cetara e burrata", "Cavolo nero, spianata, piccante, burrata" e "La 4 pomodori (San Marzano, pestato di pomodori secchi, pomodorini gialli, pomodorini rossi, fiordilatte e pecorino).
pizza.jpgIn menu anche i calzoni (da provare "Scarole, olive di Gaeta, acciughe di Cetara, capperi, fiordilatte") e le montanare proposte in tris come antipasto (pesto di friarielli e tarallo sbriciolato, sugo di amatriciana pecorino e basilico, pancetta ricotta e zeste di lime).

La vera differenza però qui viene fatta dalla maestria dei fratelli Antonio e Daniele Perrone che puntano sulla lunga lievitazione (circa 36 ore) per proporre una pizza sottile dal cornicione alto e morbido (si potrebbe tranquillamente cenare solo di cornicioni tanto son buoni) che si dimostra leggera e digeribile.

In chiusura qualche dolce come cannolo, pastiera, bicchierino fondente e Vesuvio da abbinare ad alcuni distillati e liquori già consigliati in carta.

Il servizio è rapido, cordiale, a fare da spalla a un avvicendamento ai tavoli rapido e funzionale a un locale sempre più capace di fare breccia nei cuori dei fiorentini. Un indirizzo prezioso per chi è in zona per le fiere e le manifestazioni che si giocano tra la Leopolda e la Fortezza da Basso.

Pizzeria Piccolo Cesare

Via Pierluigi da Palestrina, 5/r
tel. 055 363562
https://pizzeriapiccolocesare.com

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